Economia di Torregrotta: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''[[economia]] di Torregrotta''' è stata storicamente dominata dall’[[agricoltura]].<ref name="maim26.27">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 26-27}}.</ref><ref name="mini6.7">{{Cita|Ministeri, 2009|pp. 6-7}}.</ref> Sin dall’antichità ha costituito la principale fonte di sostentamento per i torresi,<ref name="maim28">{{Cita|Maimone, 1993|p. 28}}.</ref> ai quali fu associata una caratterizzazione di [[comunità]] prettamente agricola<ref>{{Cita news|autore= Roberto Scibilia|titolo= Torre agricola|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=settembre|anno=2002|pp=8-10}}</ref> che si ritrova espressa anche nello stemma comunale.<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 125|}}.</ref>
Nel corso del [[XX secolo]] le attività legate alla terra hanno subito un sostanziale declino in favore prima dell'[[industria]] estrattiva e di trasformazione dell'[[argilla]] e successivamente del [[settore terziario]].<ref name="mini6.7"/><ref name="maim27">{{Cita|Maimone, 1993|p. 27}}.</ref>
 
=== Agricoltura ===
[[File:Flameprince Sbergia.jpg|thumb|Sbergie in un pescheto di Torregrotta]]
=== Agricoltura ===
Al [[censimento]] del [[2001]] l'attività agricola costituiva solo il 7% dell'[[Tasso di occupazione|occupazione lavorativa]] a Torregrotta e assorbiva circa il 2% della [[Rilevazione sulle forze di lavoro|forza lavoro]] residente.<ref name="mini7"/>
Le prime colture di [[cereali]], [[Vitis vinifera|viti]], [[Olea europaea|ulivi]] e alberi da frutto furono introdotte in già in epoca romana, dopo l'opera di disboscamento, mentre nel [[IX secolo]], sotto il dominio arabo, vennero per la prima volta coltivate le [[Sbergia|sbergie]].<ref>{{Cita news|lingua=|autore=[[Melo Freni]]|url= |titolo=Un aeroporto mette a rischio le "smerge" dono superstite del giardino dell'Eden |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]]|data=15 settembre 2007|citazione=In quanto al frutto, è facile invece sentir parlare di un innesto sperimentato dagli arabi in quei secoli a cavallo dell'anno Mille, allorché fecero della Sicilia il più bel giardino del Mediterraneo, cantato dai poeti: il giardino di Hamdis.|pagina= |cid=}}</ref>
Anche la [[superficie agricola utilizzata]] (SAU) si è ridotta da 264,03 [[Ettaro|ettari]] nel [[1970]]<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 30}}.</ref> a 191,33 ettari nel [[2010]], corrispondenti al 46,3% dell'intero territorio comunale e suddivisi in 101 [[Azienda agricola|aziende agricole]].<ref>{{cita web|url=http://dati-censimentoagricoltura.istat.it/|titolo=Censimento generale dell’agricoltura 2010|editore=[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]]|accesso=27 ottobre 2015}}</ref> Queste ultime hanno in prevalenza delle dimensioni medio-piccole,<ref name="maim32.33">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 32-33}}.</ref> nella maggior parte dei casi sono gestite da [[Coltivatore diretto|coltivatori diretti]]<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 37}}.</ref> e utilizzano tecniche di coltivazione tradizionali.<ref name="maim40.41">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 40-41}}.</ref> Ciò è derivato dalla elevata suddivisione dei [[paesaggio agrario|terreni agricoli]], tipica di tutto il contesto provinciale, che limita il ricorso alla [[meccanizzazione agraria]].<ref name="maim40.41"/>
 
Nel corso del [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]], ai tradizionali frutteti ed alle coltivazioni vallive di [[frumento]] e [[maggese]] si sostituirono ampie estensioni di [[Vigneto|vigna]].<ref name="coco71">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 71|}}</ref><ref name="tornot11">{{Cita news|lingua=|autore= Roberto Scibilia|url= |titolo= Torre agricola|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=settembre|anno=2002|pagine=8-10|accesso=|cid=}}</ref> Inoltre, gli [[Oliveto|oliveti]] diffusi nei [[Argilla|terreni argillosi]] delle colline furono affiancati da alberi di [[Morus alba|gelso]] le cui foglie servivano per allevare i [[Bombyx mori|bachi da seta]] utilizzati nella produzione della [[seta]].<ref name="coco7172">{{cita|Coco et al., 1993|pp. 71-72|}}.</ref><ref name="tornot11"/>
Comparto principale dell'agricoltura torrese è l'[[orticoltura]],<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 43}}.</ref> con una superficie di produzione pari al 37% della SAU.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 61}}.</ref> Durante l'anno solare vengono alternate le piantagioni di pomodori e melanzane con la coltivazione della [[Patata novella di Messina|patata primaticcia]] ([[cultivar]] ''Sieglinde'')<ref>{{Cita|Maimone, 1993|pp. 42-43}}.</ref> che nel corso del [[XX secolo|secolo scorso]] è divenuta coltura trainante per le quantità prodotte.<ref name="tornnot1998">{{Cita news|autore= Pippo Marco|titolo= Smerge e patata primaticcia. Protagoniste dell’economia agricola torrese del secolo|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=giugno|anno=1998|pp=8-9}}</ref> Oltre alla vendita locale, infatti, viene esportata nei mercati della [[Germania]],<ref name="tornnot1998"/><ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 44}}.</ref> malgrado una prolungata crisi del settore e la scarsa remunerazione ne abbiano ridotto, sul finire del [[XX secolo]], la superficie coltivata in favore di altri [[Ortaggio|ortaggi]].<ref name="tornnot1998"/>
[[File:Vineyard Torregrotta.jpg|left|thumb|Un vigneto torrese e un'antica condotta delle acque irrigue]]
Tra gli altri prodotti dell'agricoltura torrese, la [[Sbergia|smergia]] riveste un ruolo di rilievo trattandosi di un peculiare tipo di [[Prunus persica|pesca]] nettarina,<ref name="tornnot1998"/> tipica della [[valle del Niceto]], le cui proprietà organolettiche si distinguono da quelle di altre produzioni di pesche.<ref name="maim47">{{Cita|Maimone, 1993|p. 47}}.</ref> Ciò nonostante la coltivazione della [[Sbergia|smergia]] è molto limitata, rappresentando soltanto l'8% della SAU,<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 60}}.</ref> e la sua [[distribuzione commerciale]] è ristretta ai mercati delle provincie di Messina, Catania e Reggio Calabria.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Antonino Bacarella|editore=Università degli studi di Palermo|anno=2003|url=http://www.coreras.it/Upload/allegatipubblicazioni/Agroalimentare%20e%20flussi%20turistici%20in%20Sicilia.pdf|titolo=Agroalimentare e flussi turistici in Sicilia|accesso=3 giugno 2010|p=47|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060508053227/http://www.coreras.it/Upload/allegatipubblicazioni/Agroalimentare%20e%20flussi%20turistici%20in%20Sicilia.pdf}}</ref>
 
Nel [[XIX secolo]], le attività agricole furono riorganizzate dalla nuova borghesia torrese che avviò lo sfruttamento intensivo delle campagne e bonificò le aree acquitrinose adiacenti la costa proseguendo nella coltivazione della vigna in pianura e da oliveti e gelseti sulle colline.<ref name="tornot8">{{Cita news|lingua=|autore= Roberto Scibilia|url= |titolo= L’orgoglio della XXI Ottobre|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=giugno|anno=2001|pagine=10-11|accesso=|cid=}}</ref><ref name="coco104">{{cita|Coco et al., 1993|p. 104|}}.</ref><ref name="coco77">{{cita|Coco et al., 1993|p. 77|}}.</ref>
La [[coltura]] più diffusa, che si concentra nelle zone collinari, è l'[[Olea europaea|olivo]] (24,1 % della SAU),<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 58}}.</ref> nelle varietà ''Ogliarola messinese'' e ''Nocellara messinese''.<ref name="maim49.50">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 49-50}}.</ref> La produzione di [[Olio di oliva|olio]] che ne deriva non viene immessa sul mercato ma è quasi sempre destinata all'autoconsumo da parte degli olivicoltori.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 50}}.</ref>
 
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] del novecento fu introdotta la coltivazione della patata primaticcia che in breve tempo divenne la più significativa e diffusa coltura torrese, destinata in larga parte al commercio estero<ref name="tornnot1998">{{Cita news|autore= Pippo Marco|titolo= Smerge e patata primaticcia. Protagoniste dell’economia agricola torrese del secolo|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=giugno|anno=1998|pp=8-9}}</ref><ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 44}}.</ref>.
Il [[Agrume|settore agrumicolo]], che incide del 22,2% sul totale della SAU,<ref name="maim59">{{Cita|Maimone, 1993|p. 59}}.</ref> è composto da [[Citrus × limon|limoni]] delle varietà ''Femminello'' e ''Interdonato'', dall'[[Citrus × sinensis|arancio]] della varietà ''[[Arancia Rossa di Sicilia|Tarocco]]'' e dal [[Citrus reticulata|mandarino]]<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 45}}.</ref> le cui produzioni, insieme alle precedenti, vengono prevalentemente inviate alle industrie per la trasformazione in [[Succo di frutta|succhi]] e derivati.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 46}}.</ref>
Tuttavia sul finire del secolo scorso iniziò il declino della patata torrese rappresentando un duro colpo per tutto il settore agricolo che si trasformò, per la maggior parte dei coltivatori, in un’attività economica secondaria.<ref name="tornnot1998">{{Cita news|autore= Pippo Marco|titolo= Smerge e patata primaticcia. Protagoniste dell’economia agricola torrese del secolo|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=giugno|anno=1998|pp=8-9}}</ref> Ciò fu principalmente dovuto alle mutate condizioni di mercato che resero la patata torrese poco competitiva e, in parte, all’espansione edilizia dell’abitato che ne aveva ridotto le superfici coltivabili.<ref name="tornnot1998"/>
 
AlDagli [[censimento]]anni del [[2001novanta]] l'attività agricola costituivacostituisce solomeno ildel 715% dell'[[Tasso di occupazione|occupazione lavorativa]] a Torregrotta e assorbiva circa il 2% della [[Rilevazione sulle forze di lavoro|forza lavoro]] residente.<ref name="mini7">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 7}}.</ref> e
Ancheanche la [[superficie agricola utilizzata]] (SAU) si è ridotta da 264,03 [[Ettaro|ettari]] nel [[1970]]<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 30}}.</ref> a 191,33 ettari nel [[2010]], corrispondenti al 46,3% dell'intero territorio comunale e, suddivisi in 10174 [[Azienda agricola|aziende agricole]].<ref>{{cita web|url=http://dati-censimentoagricoltura.istat.it/|titolo=Censimento generale dell’agricoltura 2010|editore=[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]]|accesso=27 ottobre 2015}}</ref> Queste ultime hanno in prevalenza delle dimensioni medio-piccole,<ref name="maim32.33">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 32-33}}.</ref> nella maggior parte dei casi sono gestite da [[Coltivatore diretto|coltivatori diretti]]<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 37}}.</ref> e utilizzano tecniche di coltivazione tradizionali.<ref name="maim40.41">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 40-41}}.</ref> Ciò è derivato dalla elevata suddivisione dei [[paesaggio agrario|terreni agricoli]], tipica di tutto il contesto provinciale, che limita il ricorso alla [[meccanizzazione agraria]].<ref name="maim40.41"/>
[[File:Vineyard Torregrotta.jpg|left|thumb|Un vigneto torrese e un'antica condotta delle acque irrigue]]
Comparto principale dell'agricoltura torrese è l'[[orticoltura]:<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 43}}.</ref> durante l'anno solare vengono alternate le piantagioni di pomodori e melanzane con la coltivazione della [[Patata novella di Messina|patata primaticcia]] ([[cultivar]] ''Sieglinde'')<ref>{{Cita|Maimone, 1993|pp. 42-43}}.</ref> o di altri [[Ortaggio|ortaggi]].<ref name="tornnot1998"/>
La coltivazione della [[Sbergia|smergia]], peculiare tipo di [[Prunus persica|pesca]] nettarina tipica della [[valle del Niceto]],<ref name="tornnot1998"/><ref name="maim47">{{Cita|Maimone, 1993|p. 47}}.</ref> è molto limitata. Infatti, nel corso del tempo si è assistito ad una costante riduzione della SAU.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 60}}.</ref>
 
La [[coltura]] più diffusa, che si concentra nelle zone collinari, è l'[[Olea europaea|olivo]] (24,1 % della SAU),<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 58}}.</ref> nelle varietà ''Ogliarola messinese'' e ''Nocellara messinese''.<ref name="maim49.50">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 49-50}}.</ref> La produzione di [[Olio di oliva|olio]] che ne deriva non viene immessa sul mercato ma è quasi sempre destinata all'autoconsumo da parte degli olivicoltori.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 50}}.</ref>
Limitata è la [[viticoltura]],<ref name="maim59"/> attuata con uve della varietà ''[[Nerello mascalese]]'' e ''[[Nero d'Avola (vitigno)|Nero d’Avola]]''.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 62}}.</ref> Da quest'ultimo vitigno si produce il [[Mamertino|Mamertino DOC]].<ref>{{Cita web |url=http://www.stradadelvinomessina.it/index/mamertino.php |titolo=Mamertino Doc - Disciplinare di produzione |accesso=19 aprile 2020}}</ref>
Il [[Agrume|settore agrumicolo]], cheanch’esso incideabbastanza del 22,2% sul totale della SAUdiffuso,<ref name="maim59">{{Cita|Maimone, 1993|p. 59}}.</ref> è composto da [[Citrus × limon|limoni]] delle varietà ''Femminello'' e ''Interdonato'', dall'[[Citrus × sinensis|arancio]] della varietà ''[[Arancia Rossa di Sicilia|Tarocco]]'' e dal [[Citrus reticulata|mandarino]]<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 45}}.</ref> le cui produzioni, insieme alle precedenti, vengono prevalentemente inviate alle industrie per la trasformazione in [[Succo di frutta|succhi]] e derivati.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 46}}.</ref>
LimitataEsigua è la [[viticoltura]],<ref name="maim59"/> attuata con uve della varietà ''[[Nerello mascalese]]'' e ''[[Nero d'Avola (vitigno)|Nero d’Avola]]''.<ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 62}}.</ref> Da quest'ultimo vitigno si produce il [[Mamertino|Mamertino DOC]].<ref>{{Cita web |url=http://www.stradadelvinomessina.it/index/mamertino.php |titolo=Mamertino Doc - Disciplinare di produzione |accesso=19 aprile 2020}}</ref>
 
Dai primi [[anni 2000]] alle tradizionali coltivazioni torresi si sono aggiunte nuove produzioni agricole sperimentali tra le quali il [[Mangifera indica|mango]] e l'[[asparago]].<ref>{{Cita news|autore= Loredana Portaro|titolo= La raccolta delle patate, il profumo delle smerge, le coltivazioni del mango e dell’asparago gigante|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=settembre|anno=2002|p=7}}</ref>