Virginia Woolf: differenze tra le versioni

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** ''Qui è rimasto qualcosa di noi. Diari di viaggio in Gran Bretagna'', trad. e cura di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, Fidenza, Mattioli 1885, 2012, ISBN 978-88-6261-290-6.
* ''A Writer's Diary'', selezione postuma tratta dai Diari, Introduzione e scelta a cura di [[Leonard Woolf]], 1953
** ''Diario di una scrittrice'', trad. Giuliana De Carlo, Prefazione di L. Woolf, Milano, Mondadori, 1959-1981; Prefazione di [[Ali Smith]], Roma, [[Minimum fax]], 2005-2019.
** ''Diari 1925-1930'', trad. e commento di Bianca Tarozzi, Collana BUR alta fedeltà, Milano, BUR-Rizzoli, 2012, ISBN 978-88-170-5851-3
* ''The Diary of Virginia Woolf'', a cura di [[Anne Olivier Bell]],<ref>1916-2018</ref> 5 volumi:
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Virginia Woolf è stata interpretata sul grande schermo dall'[[attrice]] australiana [[Nicole Kidman]] nel [[film]] ''[[The Hours]]''. La performance ha ottenuto critiche molto positive e la protagonista ha vinto l'[[Premio Oscar|Oscar]], il [[Golden Globe]], il [[BAFTA]] e alcuni dei premi più importanti nel campo cinematografico.
 
La vita di Virginia Woolf e degli altri membri del Bloomsbury Group è stata oggetto di una miniserie in 3 puntate prodotta e trasmessa dalla [[BBC]] nel 2015, dal titolo ''Life in Squares''.<ref>A partire dal primo episodio trasmesso il 27 luglio 2015: {{Imdb|id=tt4034398|titolo=Life in Squares|accesso=14 gennaio 2016}}</ref> A teatro, Woolf è stata interpretata da [[Maggie Smith]] a Stratford (1980) e Londra (1981) nella pièce biografica di [[Edna O'Brien]] ''Virginia''. Nel 1994 [[Vanessa Redgrave]] ha interpretato Virginia Woolf a New York nel dramma di [[Eileen Atkins]] ''[[Vita & Virginia]]'', tratto dalle lettere tra la Woolf e Vita Sackville-West; Atkins interpretava Vera e [[Zoe Caldwell]] curava la regia.
 
Il 10 febbraio 1910, quando aveva 28 anni, Virginia fu protagonista della cosiddetta [[beffa della Dreadnought]], organizzata dal poeta e burlone [[Horace de Vere Cole]]. Cole riuscì a persuadere la [[Royal Navy]] a organizzare una visita della nave da parte di alcuni membri della casa reale abissina. In realtà, i dignitari "abissini" erano cinque amici di Cole, tra cui la scrittrice Virginia Woolf, camuffati da principi africani, che si divertirono a schernire i militari britannici. I cinque mandarono un telegramma al capitano della corazzata "Dreadnought", chiedendo di esservi ricevuti a bordo. Il capitano, sir William May, non ebbe sospetti neppure allorché Virginia e gli altri salirono sulla nave, perché il gruppo parlava un misto di swahili e latino, gridando ogni tanto "Bunga! Bunga!" tutte le volte che vedeva qualcosa di interessante. L'espressione "bunga bunga" divenne un modo per prendere in giro i marinai e in seguito entrò nel repertorio del [[music-hall]].
 
== Note ==