Ceccano: differenze tra le versioni

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Tra il [[900]] e il [[1450]] Ceccano fu dominata da una potente famiglia detta dei [[Conti de Ceccano]] di probabile provenienza germanica, imparentata con le più importanti famiglie della nobiltà romana.
 
La contea ceccanese comprendeva i territori di [[Amaseno]], [[Giuliano di Roma]], [[Prossedi]], [[Pisterzo]], [[Villa Santo Stefano]], [[Carpineto]], [[Patrica]], [[Morolo]], [[Supino (Italia)|Supino]], [[Maenza]], [[Giardino di Ninfa|Ninfa]], [[Monte Cacume]], Monteacuto, fino a raggiungere, per un periodo, [[Terracina]]. I contiConti de Ceccano vantavano possedimenti parziali anche in [[Frosinone]], [[Ceprano]] e [[Alatri]].
 
Nel [[915]] i ceccanesi ebbero un importantissimo ruolo nella battaglia del [[Garigliano]], quando le truppe alleate del Papa sconfissero i saraceni che minacciavano [[Roma]].
 
I contiConti de Ceccano furono tra i protagonisti delle vicende storiche dell'area meridionale dello [[Stato pontificio]] fino alla seconda metà del [[XV secolo]], quando la famiglia si estinse e i possedimenti della vecchia contea furono assegnati da [[papa Alessandro VI]] al piccolo Rodrigo Borgia e, in seguito, furono feudo della famiglia Colonna.
 
Già nel [[X secolo]] la contea ceccanese era tenuta in gran conto nella curia. Il conte Amato è citato come potente benefattore dell'[[abbazia di Montecassino]] e, in seguito, (1099) Gregorio de Ceccano fu uno dei più potenti [[cardinale|cardinali]] della Chiesa del tempo, mentre il conte Gregorio, omonimo del primo, influente personaggio, scortò con i suoi uomini, nel [[1104]], [[papa Pasquale II]] nel suo viaggio nel [[Sora (Italia)|Sorano]].