Francesco Nuti: differenze tra le versioni
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=== Carriera da regista ===
[[File:Tutta colpa del Paradiso.PNG|miniatura|Francesco Nuti in una scena di ''[[Tutta colpa del paradiso]]'' (1985)]]
[[File:Madonna che silenzio c'è stasera fabbrica.png|thumb|right|Francesco Nuti nel film ''[[Madonna che silenzio c'è stasera]]'' (1982)]]Dopo l’esperienza con i Giancattivi e i primi lavori televisivi, Francesco Nuti intraprese una brillante carriera solista che lo consacrò come uno degli attori e registi più amati del cinema italiano degli anni Ottanta. Il suo debutto da protagonista avvenne nel 1982 con [[Madonna che silenzio c'è stasera|Madonna che silenzio c’è stasera]]’, diretto da [[Maurizio Ponzi]], in cui interpretava un giovane toscano disilluso, immerso in una provincia sospesa tra comicità e amarezza. Sempre nello stesso anno, con [[Io, Chiara e lo Scuro]], vestì i panni di Francesco Piccioli, un talentuoso giocatore di biliardo: il ruolo gli valse un [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]] e un [[Nastri d'argento 1983|Nastro d’Argento]] come miglior attore protagonista, confermando le sue doti interpretative e il suo stile inconfondibile, capace di fondere ironia e malinconia.
Nel 1983 tornò a collaborare con Ponzi in [[Son contento]], nel quale interpretava un attore teatrale alle prese con una profonda crisi personale. Anche per questa prova ottenne il David di Donatello come miglior attore protagonista. Forte del successo ottenuto, Nuti esordì alla regia nel 1985 con [[Casablanca, Casablanca]], film che riscosse ampio consenso di pubblico e critica, aprendo un nuovo capitolo della sua carriera. Lo stesso anno, con [[Tutta colpa del paradiso]], affrontò il delicato tema del rapporto tra padre e figlio, confermandosi regista sensibile e narratore autentico di storie intime e quotidiane.
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