Autismo: differenze tra le versioni

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Il DSM-5 viene utilizzato nelle ricerche scientifiche nonché da istituti di [[previdenza sociale]] per condizionare la concessione dell'indennità di accompagnamento.<ref name="HanauINPS">
{{Cita web|autore=Carlo Hanau|anno=2015|titolo=INPS ed accertamento dell'invalidità per l'autismo|rivista=Bollettino ANGSA|editore=ANGSA|volume=XXVI|numero=1-3|pp=36-3736–37|lingua=it|accesso=|doi=|url=https://apriautismo.it/wp-content/uploads/2022/11/2015_Bollettino_ANGSA_1-3.pdf|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no}}
</ref>
 
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Alla fine del [[XVIII secolo]], emerse la storia di [[Victor dell'Aveyron]], un ragazzo che catturò l'attenzione di [[Jean Marc Gaspard Itard]], un medico, pedagogista ed educatore francese che era specializzato nel lavoro con i ragazzi [[Sordità|sordi]] e da molti considerato il fondatore della pedagogia speciale. Victor, la cui vicenda è stata anche oggetto di un film di [[François Truffaut]], manifestava sintomi che oggi alcuni ritengono potessero presentare caratteristiche riconducibili all'autismo. Victor aveva circa dodici anni quando fu avvistato nel bosco della [[Lacaune|Caune]] nel 1797. Fu catturato una prima volta l'anno successivo, ma riuscì a fuggire. Ritrovato e ricatturato nella foresta dell'Aveyron, Victor venne inizialmente creduto sordo. Tuttavia, Itard scoprì che il ragazzo non era sordo, ma che era incapace di linguaggio e su questa disabilità concentrò la sua educazione, senza successo.<ref>{{Cita web|autore=|url=https://classiques.uqam.ca/classiques/itard_jean/victor_de_l_Aveyron/victor.html|titolo=Jean Itard (1774-1838)|data=|accesso=21 febbraio 2025|lingua=fr}}</ref> L'ipotesi più accreditata oggi è che Victor fosse un bambino disabile, abbandonato dai familiari e ritrovato ancora vivo nella foresta.
 
Un secolo e mezzo più tardi, uno studio di D. Skuse su casi di bambini segregati per lunghi anni fin dalla nascita, dimostra che il recupero è possibile, a meno che non vi siano danni neurologici.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Skuse D.|anno=1984|titolo=Extreme deprivation in early childhood--II. Theoretical issues and a comparative review.|rivista=J Child Psychol Psychiatry|editore=|volume=25|numero=4|pp=543-572543–572|lingua=en|accesso=|doi=10.1111/j.1469-7610.1984.tb00172.x|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no}}</ref> Ciò permette di differenziare il "pattern quasi-autistico" dei soggetti [[percezione|deprivati]] dall'autismo vero e proprio.<ref>{{Cita web|autore=|url=https://www.stateofmind.it/2020/07/bambini-istituzionalizzati-situazione/|titolo=I bambini adottati dopo l'istituto: gli effetti della deprivazione precoce sul loro sviluppo – Una panoramica sulla situazione attuale|data=|accesso=21 febbraio 2025|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no|lingua=en}}</ref> Il primo sembra avere come causa il contesto di profonda deprivazione e non i fattori organici; perciò modificando tale contesto disfunzionale per la crescita sono possibili notevolissimi margini di miglioramento.
 
Nel 1911<ref name="Stotz">{{Cita pubblicazione|autore=Stotz-Ingenlath G.|anno=2000|titolo=Epistemological aspects of Eugen Bleuler's conception of schizophrenia in 1911.|rivista=Med Health Care Philos.|volume=3|pp=153-159153–159|lingua=en}}</ref>, [[Eugen Bleuler]] utilizzò per primo la definizione di "autismo" per una manifestazione di una patologia psichiatrica degli adulti.
 
Grunya Sukhareva, esponente della neuropsichiatria infantile sovietica, è la prima ad aver descritto il disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento in un articolo pubblicato nel 1925 in russo.<ref name="Sukhareva">{{Cita news|titolo=The first account of the syndrome Asperger described? Part 2: the girls|pp=549-564549–564|autore=Simmonds, C.|rivista=European child & adolescent psychiatry|lingua=en}}</ref>
 
=== Le teorie di Kanner ===
[[Leo Kanner]], osservando i sintomi fra loro simili di 11 bambini<ref>{{cita news|titolo=Questionario per la diagnosi di bambini con disturbi del comportamento|autore=Rimland B.|url=https://apriautismo.it/wp-content/uploads/2022/11/1989_Bollettino_ANGSA_N1_OK.pdf|pp=15-4015–40|accesso=12 marzo 2025}}</ref>, nel 1943<ref name="Kanner43">{{Cita news|autore=Kanner L.|anno=1943|titolo=Autistic Disturbances of Affective Contact|rivista=Nervous Child.|numero=2|pp=217-250217–250|lingua=en}}</ref> aveva ripreso da [[Eugen Bleuler|Bleuler]] il termine "autismo" per definire questa patologia, aggiungendovi "infantile precoce", descrivendola come "innata" e quindi organica. Perciò questa patologia venne chiamata anche sindrome di Kanner e classificata dall'[[ICD-9]] nel 1990 fra le "Psicosi con origine specifica nell'infanzia". Nei sei anni successivi Kanner, che lavorava nell'[[Johns Hopkins Hospital|ospedale universitario Johns Hopkins]] di [[Baltimora]], osservò che le famiglie di questi 11 bambini e quelle che vennero da lui dopo la pubblicazione dell'articolo appartenevano alla media e alta classe borghese, con una madre acculturata e spesso "in carriera"; perciò ritenne che fossero queste le caratteristiche e quindi le cause di tutti i casi di autismo: l'inadeguatezza del rapporto di amore fra madre e figlio. Aveva sottovalutato il fatto che soltanto persone afferenti a classi socioeconomiche alte potevano riferirsi a lui, poiché avevano avuto notizia del suo articolo pubblicato soltanto in una rivista specialistica e poiché avevano i mezzi per pagare gli ingenti costi del suo rinomato ospedale. Sei anni dopo il suo primo articolo, influenzato dalle teorie psicodinamiche dominanti, riassume la sua teoria nella definizione di "madre frigorifero".<ref name="Kanner49">{{Cita news|autore=Kanner L.|anno=1949|titolo=Problems of nosology and psychodynamics of early infantile autism.|rivista=Am. J. Orthopsychiatry|numero=19|pp=416-426416–426|lingua=en}}</ref>
 
Successivamente Kanner si accorse che l'autismo era diffuso in maniera eguale anche nelle classi più povere e nel 1969, durante la prima assemblea della National Society for Autistic Children (oggi Autism Society of America), riconobbe l'errore statistico alla base della sua ipotesi esplicativa (ritenere che la propria clientela fosse un campione rappresentativo della generalità); tornò alla prima sua ipotesi, che la patologia fosse innata, e si scusò con le madri per averle colpevolizzate, riducendo lo stigma che si era creato in merito alla responsabilizzazione dei genitori in ordine all'insorgenza del disturbo.
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=== Dagli anni Ottanta ===
Nel 1981, la psichiatra [[Lorna Wing]] scrisse un articolo che riprendeva quanto pubblicato in tedesco (quindi ignorato dalla comunità scientifica anglofona) dal dottor [[Hans Asperger]] nel 1944 a proposito di alcuni bambini che era riuscito a sottrarre alla morte prevista per le persone con disabilità mentale dalla famigerata [[Aktion T4]] del [[Terzo Reich]].<ref>{{Cita news|autore=Lorna Wing,|titolo=Asperger's syndrome: a clinical account.|url=https://archive.org/details/sim_psychological-medicine_1981-02_11_1/page/n116|rivista=Psychol Med.|anno=1981|volume=11|numero=1|pp=115-129115–129|doi=10.1017/s0033291700053332|lingua=en}}</ref><ref name="Asperger1944">{{Cita news|autore=Asperger H.|titolo=Die autistichen Psychopaten im Kindesalter|rivista=Archiv fur Psichiatrie und Nervenkrankheiten|volume=117|pp=76-13676–136|lingua=de}}</ref> Egli addusse la motivazione che fossero intelligenti e che a differenza degli altri ricoverati nella clinica dove lavorava avrebbero potuto essere produttivi, se fossero stati educati come egli auspicava ed eseguiva con l'aiuto delle suore sue collaboratrici.
 
"Autismo infantile precoce", a livello di classificazione nosografica, nel [[DSM-IV]] (1994) era considerato rientrare nella categoria clinica dei "disturbi pervasivi dello sviluppo", cui appartengono, fra le varie altre sindromi, anche la sindrome di Asperger, un autismo ad alto funzionamento.
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Nel [[DSM-5]] del 2013, la sindrome di Asperger viene riunita nei "Disturbi dello spettro autistico", che rientrano tra i [[disturbi del neurosviluppo]], e possono essere classificati in tre livelli di fabbisogno e supporto; il primo livello raccoglie gran parte delle persone prima classificate con la sindrome di Asperger, mentre i livelli 2 e 3 accolgono l'autismo infantile e altre forme che esigono forme di assistenza via via più complesse, a causa di deficit cognitivo e altre patologie spesso associate, [[mutismo]], auto- ed etero-aggressività, [[ADHD]], [[epilessie]], anomalie nei movimenti ed altre ancora. Queste risultano essere presenti in modo altamente significativo, tanto da rendere sconsigliabile utilizzare per queste il termine "co-occorrenza", come se si trattasse di coincidenza casuale.
 
Nelle classificazioni internazionali l'autismo è attualmente considerato come disturbo, tuttavia alcuni ricercatori, in special modo quelli che ne sono anche portatori, hanno recentemente definito l'autismo un funzionamento neuro-cognitivo, parte della [[neurodiversità]] umana, con i relativi punti di forza, differenze e vulnerabilità in base al contesto ambientale.<ref>{{Cita web|autore= Pellicano E, den Houting J|data=aprile 2022|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9298391/|titolo=Annual Research Review: Shifting from 'normal science' to neurodiversity in autism science|pubblicazione= Journal of Child Psychology and Psychiatry, and Allied Disciplines|volume=63|numero=4|pp=381-396381–396|lingua=en}}</ref> Da questo punto di vista, le persone autistiche potrebbero presentare delle differenze di funzionamento ma l'approccio è mirato all'accoglimento da parte della società delle peculiarità legate all'autismo, piuttosto che alla cura delle stesse.<ref>{{Cita web|autore=A. Bailin|data=6 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190629190546/https://blogs.scientificamerican.com/observations/clearing-up-some-misconceptions-about-neurodiversity/|titolo=Clearing up some misconceptions about neurodiversity|sito=Scientific American Blog Network|editore=Nature America Inc.|url=https://blogs.scientificamerican.com/observations/clearing-up-some-misconceptions-about-neurodiversity/|accesso=17 marzo 2022|lingua=en}}</ref> Si sa da tempo che la disabilità può essere ridotta e persino annullata agendo sui due fronti:<ref>{{Cita news|autore=C. Hanau, S. Nocera|titolo=Handicap. Digesto delle discipline pubblicistiche. Aggiornamento|editore=UTET|città=Torino|anno=1999|pp=305-322305–322|lingua=it}}</ref> riducendo le aspettative e i preconcetti da parte di una società e nel contempo supportando le capacità della persona mediante l'abilitazione o la riabilitazione.
 
=== Rapporti storici fra autismo e psicoanalisi ===
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==== Un'ipotesi consequenziale ====
Sulla base dell'errore di Kanner si era basata la seconda ipotesi che il bambino autistico fosse neurologicamente sano, e che la causa dell'autismo fosse individuabile solo in un ipotetico "rapporto inadeguato" con la madre. Per circa un ventennio questa ipotesi, oggi ritenuta scorretta, ha dominato la scena clinica internazionale, indirizzando spesso bambini e nuclei familiari esclusivamente verso trattamenti senza prove di utilità terapeutica. Bettelheim<ref>''La fortezza vuota. L'autismo infantile e la nascita del sé'', Garzanti, 1990, riediz. 2007 - ISBN 978-88-11-67436-8</ref> e la psicanalista Tustin (della ''Tavistock Clinic'' di [[Londra]]) sono stati tra i principali esponenti di questo approccio derivato dall' errore di Kanner, che diffusero a livello internazionale, ormai considerato desueto.
 
[[Anna Freud]] e [[Sophie Dann]] ([[1951]])<ref>''An experiment in group upbringing'', The psychoanalytic study of the child, 6, 1951, pp. 127-168</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Robert Shaw|url=https://thetcj.org/child-care-history-policy/an-experiment-in-group-upbringing-by-anna-freud-and-sophie-dann|titolo='An Experiment in Group Upbringing' by Anna Freud and Sophie Dann|sito=The Therapeutic Care Journal|data=31 maggio 2010|accesso=31 dicembre 2024}}</ref>, con un'indagine su alcuni bambini sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti alla fine della [[Seconda guerra mondiale]], avevano dimostrato che neppure quelle condizioni estreme di privazione di affetto potevano indurre comportamenti autistici.
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Allo stesso modo, Asperger quasi contemporaneamente a Kanner aveva descritto dei soggetti nello spettro autistico (nella forma clinica che da lui prese il nome di [[sindrome di Asperger]]), indicando correttamente il cammino per identificarne le possibili cause, sottolineando la rilevanza di effettuare un intervento di abilitazione-riabilitazione delle capacità residue (da lui chiamato ''pedagogia curativa'').
 
Quando le ricerche epidemiologiche e l'osservazione scientifica hanno rilevato che alla base della sindrome autistica esiste un deficit nel funzionamento neurologico, molti genitori come reazione hanno cominciato disperatamente a ricercare rimedi farmacologici e dietetici. Il desiderio di guarire induce molti genitori a scambiare per risultati positivi di farmaci e diete quelle variazioni positive dello stato di salute, che potrebbero essere ottenute anche mediante il [[placebo]], il finto farmaco.
Su questo terreno giocano sul campo del marketing molti "venditori di illusioni" di trattamenti [[pseudoscienza|pseudoscientifici]], che, approfittando dell'angoscia delle famiglie, propongono "cure nuove e miracolose", ma in realtà prive di effetti verificabili, o fanno pagare come "cura" ciò che a volte potrebbe essere ritenuta al massimo un'ipotesi di ricerca.<ref>Cavagnola 2005</ref>
 
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[[File:Increase in autism diagnosis.png|thumb|left|Grafico che mostra l'incremento della diagnosi di autismo negli Stati Uniti.|300px]]
 
L'incidenza variava negli USA dal '90 ai primi anni 2000 da 5 a 50 persone su {{formatnum:10000}}<ref name="nuoviDati2018">{{Cita web|url=https://superando.it/2018/05/07/nuovi-dati-statistici-sullautismo/|titolo=Nuovi dati statistici sull'autismo - Superando|data=7 maggio 2018|accesso=31 dicembre 2024}}</ref>,<ref name="Merck2631">{{Cita libro|nome=Research Laboratories|cognome=Merck|titolo=The Merck Manual quinta edizione pag 2631|anno=2008|editore=Springer-Verlag|città=Milano|isbn=978-88-470-0707-9}}</ref> a seconda dei criteri diagnostici impiegati, che si sono sviluppati e migliorati nel corso del tempo.<ref name="Goldstein">{{Cita pubblicazione|autore=Diane L. Williams, Gerald Goldstein, and Nancy J. Minshew|anno=2006|titolo=Neuropsychologic functioning in children with autism: further evidence for disordered complex information-processing.|rivista=Child Neuropsychol|volume=12|pp=279-298279–298}}</ref> È presente prevalentemente nei soggetti maschili<ref name="Geschwind">{{Cita pubblicazione|autore=Xiaoyue Zhao, Anthony Leotta, Vlad Kustanovich†, Clara Lajonchere, Daniel H. Geschwind, Kiely Law, Paul Law,Shanping Qiu, Catherine Lord, Jonathan Sebat, Kenny Ye, and Michael Wigler|anno=2007|titolo=A unified genetic theory for sporadic and inherited autism|rivista=Proc Natl Acad Sci USA}}</ref> con un tasso dalle due alle quattro volte (e talvolta anche sei/otto volte) superiore rispetto al sesso femminile<ref name="Williams">{{Cita pubblicazione|autore=Williams E, Thomas K, Sidebotham H, Emond A.|anno=2008|titolo=Prevalence and characteristics of autistic spectrum disorders in the ALSPAC cohort|url=https://archive.org/details/sim_developmental-medicine-and-child-neurology_2008-09_50_9/page/672|rivista=Dev Med Child Neurol.|volume=50|pp=672-677672–677}}</ref><ref name="Vagni">{{Cita web |autore=Vagni, David|url=https://www.spazioasperger.it/icd-11-la-nuova-definizione-di-spettro-autistico-e-sindrome-di-asperger/ |titolo=Come cambia la definizione diagnostica dello Spettro Autistico etc.|data=2023 |accesso=22 aprile 2025 |urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no}}</ref>; si evidenzia quasi sempre entro i primi 3 anni di vita.
 
Le prime indagini epidemiologiche di massa su condizioni dello spettro autistico sono quelle effettuate ogni due anni dai [[Centers for Disease Control and Prevention]] in 11 Stati degli [[Stati Uniti d'America|USA]]: iniziate nel 2000, consideravano all'epoca soltanto gli individui di 8 anni, età utile per conoscere la diffusione dell'ASD di livello 1, ancora definito sindrome di Asperger nella classificazione ICD-10-CM dell'[[Organizzazione mondiale della sanità]]. La sindrome di Asperger generalmente si evidenzia più tardi dell'autismo infantile, che appare prima dei 3 anni. Il livello 1 ha contribuito pesantemente ad aumentare la prevalenza totale dell'ASD, che ha registrato i maggiori aumenti fra tutte le disabilità mentali.<ref name="innegAumento">{{Cita web|url=https://informareunh.it/innegabile-laumento-delle-diagnosi-di-autismo-tra-alunni-e-alunne-con-disabilita/|titolo=Innegabile l'aumento delle diagnosi di autismo tra alunni e alunne con disabilità|data=3 aprile 2024|accesso=17 dicembre 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240910105210/https://informareunh.it/innegabile-laumento-delle-diagnosi-di-autismo-tra-alunni-e-alunne-con-disabilita/|urlmorto=no}}</ref><ref name="artSuISTATrep">{{Cita web|autore=Carlo Hanau|url=https://www.superando.it/2024/02/06/gli-alunni-con-disabilita-e-lautismo-nellultimo-rapporto-istat/|titolo=Gli alunni con disabilità e l'autismo nell'ultimo rapporto ISTAT|data=6 febbraio 2024|accesso=17 dicembre 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240615120821/https://superando.it/2024/02/06/gli-alunni-con-disabilita-e-lautismo-nellultimo-rapporto-istat/|urlmorto=no}}</ref> Negli USA la prevalenza dell'ASD nei bambini di 8 anni è cresciuta negli ultimi vent'anni, passando da 0,67% nel 2000 (1 su 150)<ref name="Maenner-et-al">{{Cita pubblicazione|autore=AA. VV.|anno=2020|titolo=Prevalence of Autism Spectrum Disorder Among Children Aged 8 Years - Autism and Developmental Disabilities Monitoring Network, 11 Sites,|rivista=MMWR Surveill Summaries|editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]|volume=69|numero=4|pp=1-121–12|lingua=en|accesso=17 dicembre 2024|doi=10.15585/mmwr.ss6904a1|url=https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/69/ss/pdfs/ss6904a1-H.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20241217031456/https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/69/ss/pdfs/ss6904a1-H.pdf|urlmorto=no}}</ref>, a 2,3% nel 2018 (uno su 44) fino a 2,8% (uno su 36) nel 2020.<ref name="nuoviDatiUSA">{{Cita web|autore=Carlo Hanau|url=https://www.superando.it/2023/03/27/nuovi-dati-dagli-stati-uniti-sulla-prevalenza-dellautismo-laumento-e-reale/|titolo=Nuovi dati dagli Stati Uniti sulla prevalenza dell'autismo: l'aumento è reale|data=27 marzo 2023|accesso=17 dicembre 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240615120818/https://superando.it/2023/03/27/nuovi-dati-dagli-stati-uniti-sulla-prevalenza-dellautismo-laumento-e-reale/|urlmorto=no}}</ref> Nello stesso anno, circa un terzo dei bambini con ASD presentava anche disabilità intellettiva.<ref name="SnapshotAutism2020">{{Cita web|autore=CDC|url=https://www.cdc.gov/ncbddd/autism/addm-community-report/key-findings.html|titolo=Key Findings from the ADDM Network|data=23 marzo 2023|accesso=20 dicembre 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240924065316/https://www.cdc.gov/ncbddd/autism/addm-community-report/key-findings.html|urlmorto=no}}</ref>
 
Studi condotti in popolazioni generali in varie parti del mondo, senza tenere conto di criteri di esclusione o diagnosi differenziali, possono rilevare affidabilmente prevalenze attorno all'1% in tutte le fasce d'età.<ref name="Brugha2011">Brugha TS, McManus S, Bankart J, Scott F, Purdon S, Smith J, Bebbington P, Jenkins R, Meltzer H. (2011) Epidemiology of autism spectrum disorders in adults in the community in England. Arch Gen Psychiatry 68:459-65.</ref>
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=== Aspetti socio-culturali ===
[[Internet]] e i social network hanno aiutato alcune persone autistiche a superare gli ostacoli nelle interazioni sociali legate a differenti percezioni dei segnali non verbali e dello scambio emozionale. Internet ha permesso di formare comunità in rete e lavorare da remoto, favorendo il senso di adattamento.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Biever C|anno=2007|titolo=Web removes social barriers for those with autism|rivista=New Sci|volume=2610|pp=26-726–7|url=https://www.newscientist.com/article/mg19426106.100}}</ref>
 
Gli aspetti sociologici e culturali dell'autismo si sono in parte sviluppati: alcuni nella comunità tentano cure, altri affermano che la [[neurodiversità]] autistica sia un altro modo di funzionare e percepire il mondo, tra le varie neurodivergenze.<ref name="Silverman">{{Cita pubblicazione|autore=Silverman C|anno=2008|titolo=Fieldwork on another planet: social science perspectives on the autism spectrum|rivista=Biosocieties|volume=3|pp=325-41325–41|doi=10.1017/S1745855208006236|issn=1745-8552}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Harmon A|data=20 dicembre 2004|titolo=How about not 'curing' us, some autistics are pleading|url=https://www.nytimes.com/2004/12/20/health/20autism.html|collana=The New York Times}}</ref>
 
Anche le persone autistiche classificate "livello 1 dell'ASD" nel [[DSM]]-5 e "Sindrome di Asperger" nell'[[ICD]] 10 CM vivono difficoltà in ambito sociale. Alcuni preconcetti, stigma o discriminazioni hanno un impatto sul benessere di queste persone e le possono portare a nascondere i tratti autistici visti negativamente per adattarsi al contesto sociale.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alice|cognome=Turnock|nome2=Kate|cognome2=Langley|nome3=Catherine R. G.|cognome3=Jones|data=1º marzo 2022|titolo=Understanding Stigma in Autism: A Narrative Review and Theoretical Model|rivista=Autism in Adulthood: Challenges and Management|volume=4|numero=1|pp=76–91|accesso=19 aprile 2025|doi=10.1089/aut.2021.0005|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36605561}}</ref> Spesso la persona può internalizzare lo [[Stigma (sociologia)|stigma]], ma la comprensione di sé sembra essere un fattore protettivo verso gli stereotipi interiorizzati.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Yunhe|cognome=Huang|nome2=Julian N.|cognome2=Trollor|nome3=Kitty-Rose|cognome3=Foley|data=1º dicembre 2023|titolo="I've Spent My Whole Life Striving to Be Normal": Internalized Stigma and Perceived Impact of Diagnosis in Autistic Adults|rivista=Autism in Adulthood: Challenges and Management|volume=5|numero=4|pp=423–436|accesso=19 aprile 2025|doi=10.1089/aut.2022.0066|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38116050}}</ref>
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L'autismo ha cause organiche. In alcuni casi è correlato con anomalie genetiche, dovute a una [[Mutazione genetica|mutazione]] spontanea di parte del [[DNA]], oppure trasmessa per [[Ereditarietà genetica|via ereditaria]]. Ad oggi (2025) si conoscono 192 geni che da soli provocano l'autismo.<ref name="Eichler-Mariani">{{Cita web|autore=Daniela Mariani Cerati|url=https://apriautismo.it/wp-content/uploads/2025/04/Echler.pdf|titolo=Evento al Ministero della Salute il 2 aprile 2025|data=2 aprile 2025|accesso=12 giugno 2025|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no}}</ref> Il numero di questi geni è in aumento. Attualmente si stima che siano la causa di un quarto dei casi.<ref name="Eichler-Mariani" />
 
Molte di più sono le combinazioni di geni che si ritrovano in altri casi. In altri è stato ipotizzato che la condizione sia conseguente a una lesione congenita di una o più strutture del [[sistema nervoso centrale]] in via di sviluppo, per azione di cause vascolari, infettive o tossiche<ref>{{Cita libro|autore=Maria Antonella Galanti|autore2=Bruno Sales|titolo=Disturbi del neurosviluppo e reti di cura. Prospettive neuropsichiatriche e pedagogiche in dialogo.|collana=Polifonica|data=12 maggio 2017|editore=Edizioni ETS|città=Pisa|pp=151-183151–183|ISBN=978-8846749147}}</ref>
 
=== Fattori di rischio ===
Costituiscono [[fattore di rischio|fattori di rischio]], oltre a possibili anomalie genetiche e metaboliche, pregressi episodi familiari di autismo o di altre [[Disturbi del neurosviluppo|condizioni del neurosviluppo]].<ref name="Lauritsen">{{Cita pubblicazione|autore=Lauritsen MB, Pedersen CB, Mortensen PB.|anno=2005|mese=settembre|titolo=Effects of familial risk factors and place of birth on the risk of autism: a nationwide register-based study|rivista=J Child Psychol Psychiatry.|volume=46|pp=963-971963–971}}</ref>
 
Altro fattore è la [[parto pretermine|nascita pretermine]] del bambino<ref name="Schendel">{{Cita pubblicazione|autore=Schendel D, Bhasin TK.|anno=2008|mese=maggio|titolo=Birth weight and gestational age characteristics of children with autism, including a comparison with other developmental disabilities.|rivista=Pediatrics.|volume=121|pp=1155-11641155–1164}}</ref>, in particolare se alla nascita vi è un peso notevolmente sotto la media.<ref name="Limperopoulos">{{Cita pubblicazione|autore=Limperopoulos C, Bassan H, Sullivan NR, Soul JS, Robertson RL Jr, Moore M, Ringer SA, Volpe JJ, du Plessis AJ.|anno=2008|mese=aprile|titolo=Positive screening for autism in ex-preterm infants: prevalence and risk factors.|rivista=Pediatrics.|volume=121|pp=758-765758–765}}</ref>
 
Altro ipotetico fattore di rischio come possibile causa di sviluppo dell'autismo è stato associato ad una presunta [[carenza di vitamina D]] durante la [[gravidanza]].<ref name="Grant-2009">{{Cita pubblicazione|nome=WB.|cognome=Grant|coautori=CM. Soles|anno=2009|mese=luglio|titolo=Epidemiologic evidence supporting the role of maternal vitamin D deficiency as a risk factor for the development of infantile autism.|rivista=Dermatoendocrinol|volume=1|numero=4|pp=223-8223–8|pmid=20592795}}</ref><ref name="Cannell-2010">{{Cita pubblicazione|nome=JJ.|cognome=Cannell|anno=2010|mese=agosto|titolo=On the aetiology of autism.|rivista=Acta Paediatr|volume=99|numero=8|pp=1128-301128–30|doi=10.1111/j.1651-2227.2010.01883.x|pmid=20491697}}</ref><ref name="Bejerot-2008">{{Cita pubblicazione|nome=S.|cognome=Bejerot|coautori=M. Humble|anno=2008|mese=settembre|titolo=[Increased occurrence of autism among Somali children--does vitamin D deficiency play a role?]|rivista=Tidsskr Nor Laegeforen|volume=128|numero=17|pp=1986-71986–7|pmid=18787581}}</ref><ref name="Cannell-2008">{{Cita pubblicazione|nome=JJ.|cognome=Cannell|coautori=BW. Hollis|anno=2008|mese=marzo|titolo=Use of vitamin D in clinical practice.|rivista=Altern Med Rev|volume=13|numero=1|pp=6-206–20|pmid=18377099}}</ref>
 
Uno studio epidemiologico finanziato dall'organizzazione Autism Speaks e pubblicato il 9 giugno 2015 sulla rivista ''[[Molecular Psychiatry]]'' mette in luce una correlazione tra lo sviluppo dell'autismo e l'età dei genitori. Dall'analisi dei dati raccolti dall'International Collaboration for Autism Registry Epidemiology (iCARE) su 5,7 milioni di bambini in cinque paesi emerge che il rischio maggiore si registra nelle madri adolescenti e nei padri oltre i cinquant'anni. La percentuale di autismo è risultata infatti del 66% superiore nei figli nati da padri "over 50" rispetto a quelli nati da padri ventenni e del 18% superiore nei figli con madri adolescenti rispetto a madri ventenni.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.autismspeaks.org/science-news/large-study-parent-age-autism-finds-increased-risk-teen-moms|titolo=Autism & GI-related Sleep Disturbances: Q&A {{!}} Autism Speaks|accesso=31 dicembre 2024}}</ref><ref>{{cita testo|titolo=Molecular Psychiatry - Autism risk associated with parental age and with increasing difference in age between the parents<!-- Titolo generato automaticamente -->|url=https://www.nature.com/mp/journal/vaop/ncurrent/full/mp201570a.html}}</ref>
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=== La frode scientifica della falsa ipotesi vaccinale ===
{{Vedi anche|Presunta correlazione tra vaccini e autismo|Caso Wakefield}}
È invece ormai completamente screditata una vecchia ipotesi sulla [[Controversia sul vaccino trivalente MPR|presunta causa vaccinale]]:<ref>Collocata tra le menzogne, le [[Teoria della cospirazione|teorie della cospirazione]] e le illusioni della [[post-verità]] da {{cita testo|url=https://www.nytimes.com/2017/05/02/opinion/vaccination-populism-politics-and-measles.html|titolo=''Populism, Politics and Measles''}}, [[The New York Times|New York Times]], 2 maggio 2017 (By THE EDITORIAL BOARD).</ref> l'ipotesi, avanzata da [[Andrew Wakefield]], si è rivelata poi una frode scientifica, in quanto il suo studio, poi ritrattato dall'editore, era fondato sulla scorretta manipolazione di dati sperimentali. Wakefield, come riporta il ''[[British Medical Journal]]'',<ref name="How the vaccine crisis was meant to make money -- Deer 342 -- bmj.com">{{Cita pubblicazione|nome=Brian|cognome=Deer|data=11 gennaio 2011|titolo=How the vaccine crisis was meant to make money|rivista=BMJ|volume=342|pp=c5258|lingua=en|accesso=31 dicembre 2024|doi=10.1136/bmj.c5258|url=https://www.bmj.com/content/342/bmj.c5258}}</ref> percepì un alto compenso in denaro per asserire la falsa evidenza di una correlazione fra il disturbo e l'assunzione del [[vaccino trivalente]] (contro [[morbillo]], [[parotite]] e [[rosolia]]).<ref name="Wakefield">{{Cita pubblicazione|autore =Wakefield AJ, Murch SH, Anthony A, Linnell J, Casson DM, Malik M, Berelowitz M, Dhillon AP, Thomson MA, Harvey P, Valentine A, Davies SE, Walker-Smith JA.|anno = 1998|titolo=Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children.|rivista=The Lancet|volume=351|pp=637-641637–641}}</ref>
 
La pubblicazione di Wakefield spinse ad avviare una serie di altri studi su una più ampia popolazione, per comprendere se realmente esistesse una correlazione o meno. Nessuna di queste ricerche ha mai confermato i dati, del tutto errati, di [[Andrew Wakefield]]. Ad esempio, un noto studio condotto in tutti i bambini nati in [[Danimarca]] dal [[1991]] al [[1998]], cui venne somministrato il vaccino (un ampio campione di quasi mezzo milione di bambini) non trovò alcuna differenza nell'incidenza di autismo rispetto ai bambini non vaccinati.<ref name="Madsen">{{Cita pubblicazione|autore=Madsen KM, Hviid A, Vestergaard M, Schendel D, Wohlfahrt J, Thorsen P, Olsen J, Melbye M.|anno=2002|mese=novembre|titolo=A population-based study of measles, mumps, and rubella vaccination and autism|rivista=N Engl J Med|volume=347|pp=1477-821477–82}}</ref> Quella non fu l'unica smentita di tale affermazione: nel corso del tempo sono stati condotti molti studi dalle conclusioni sovrapponibili a quello danese,<ref name="Farrington">{{Cita pubblicazione|autore=Farrington CP, Miller E, Taylor B.|anno=2001|mese=giugno|titolo=MMR and autism: further evidence against a causal association.|rivista=Vaccine|volume=19|pp=3632-36353632–3635}}</ref><ref name="Kaye">{{Cita pubblicazione|autore=Kaye JA, del Mar Melero-Montes M, Jick H.|anno=2001|titolo=Mumps, measles, and rubella vaccine and the incidence of autism recorded by general practitioners: a time trend analysis.|rivista=BMJ|volume=322|pp=460-463460–463}}</ref> anche pubblicati sulla stessa rivista ''The Lancet'' e su campioni differenziati per età e sesso,<ref name="Smeeth">{{Cita pubblicazione|autore=Smeeth L, Cook C, Fombonne E, Heavey L, Rodrigues LC, Smith PG, Hall AJ.|anno=2004|mese=settembre|titolo=MMR vaccination and pervasive developmental disorders: a case-control study.|rivista=The Lancet|volume=364|pp=963-969963–969}}</ref> arrivando sino al [[2008]].<ref name="Baird">{{Cita pubblicazione|autore =Baird G, Pickles A, Simonoff E, Charman T, Sullivan P, Chandler S, Loucas T, Meldrum D, Afzal M, Thomas B, Jin L, Brown D.|anno=2008|titolo=Measles vaccination and antibody response in autism spectrum disorders.|rivista=Arch Dis Child.|volume=93|pp=832-7832–7}}</ref>
 
Inoltre, è stato totalmente escluso il ruolo del [[thimerosal]] quale fattore di rischio.<ref>Immunization Safety Review Committee. 2004. Immunization safety review: vaccines and autism. National Academies Press. Washington, DC, USA. pag 214.</ref>
 
Infine, l'ipotesi ha subìto un'ulteriore forte smentita a opera di uno studio giapponese, nel quale si è evidenziato che, nonostante la sospensione completa della [[vaccinazione]] trivalente nel [[1993]], l'[[incidenza (epidemiologia)|incidenza]] della patologia è continuata ad aumentare.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Hideo Honda, Yasuro Shimizu, Michael Rutter|data=|anno=2005|mese=giugno|titolo=No effect of MMR withdrawal on the incidence of autism: a total population study.|rivista=J Child Psychol Psychiatry|volume=6|numero=46|pp=572-9572–9|pmid=15877763|lingua=en|doi=10.1111/j.1469-7610.2005.01425.x}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Andy Coghlan|data=3 marzo 2005|titolo=Autism rises despite MMR ban in Japan|url=https://www.newscientist.com/article/dn7076-autism-rises-despite-mmr-ban-in-japan.html#.VBWhWVKKDs0|rivista=[[New Scientist]]|lingua=en}}</ref>
 
La vicenda terminò con la ritrattazione di dieci fra i dodici ricercatori che avevano pubblicato lo studio manipolato del 1998.<ref name="Lett">{{Cita pubblicazione|autore=Dan Lett|anno=2007|mese=ottobre|titolo=Vaccine–autism link discounted, but effect of "study" is unknown|rivista=CMAJ|volume=177|p=841}}</ref>
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== Caratteristiche cliniche ==
L'autismo è un funzionamento della mente, attualmente definito in ambito medico e psicologico come [[disturbo del neurosviluppo]] altamente variabile<ref name=Geschwind/> che inizialmente appare durante l'infanzia e in genere segue un percorso costante senza che vi sia una remissione.<ref name=Rapin/> Gli individui autistici possono avere alcuni aspetti della propria vita gravemente compromessi, ma altri possono apparire "normali" secondo ciò che è ammesso dalla società.<ref name="ICD-10-F84.0">{{Cita web|url=http://apps.who.int/classifications/apps/icd/icd10online/?gf80.htm+f84|anno=2007|accesso=10 ottobre 2009|sito=ICD-10: International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems: Tenth Revision |editore=World Health Organization |titolo=F84. Pervasive developmental disorders|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130421042448/http://apps.who.int/classifications/apps/icd/icd10online/?gf80.htm+f84 |urlmorto=sì }}</ref> Le caratteristiche autistiche, nonostante siano innate, iniziano lentamente a manifestarsi a partire dall'età di sei mesi, fino ad essere più espliciti dall'età di due o tre anni<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Rogers SJ|titolo= What are infant siblings teaching us about autism in infancy?|rivista=Autism Res|volume=2|numero=3|pp=125-37125–37|anno=2009|pmid=19582867|pmc=2791538|doi=10.1002/aur.81}}</ref> e continuando ad aumentare fino all'età adulta, anche se spesso in una forma meno evidente.<ref>{{Cita libro|titolo=Biopsychology|autore=Pinel JPG|editore=Pearson|anno=2011|isbn=978-0-205-03099-6|città=Boston, Massachusetts|p= 235}}</ref>
 
Il funzionamento autistico si distingue non da una singola peculiarità, ma da una triade di caratteristiche:
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# interessi profondi e comportamenti ripetitivi.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Brian A.|cognome=Boyd|nome2=Maureen A.|cognome2=Conroy|nome3=G. Richmond|cognome3=Mancil|data=5 dicembre 2006|titolo=Effects of Circumscribed Interests on the Social Behaviors of Children with Autism Spectrum Disorders|rivista=Journal of Autism and Developmental Disorders|volume=37|numero=8|pp=1550–1561|accesso=9 aprile 2025|doi=10.1007/s10803-006-0286-8|url=https://doi.org/10.1007/s10803-006-0286-8}}</ref>: focalizzarsi su pochi argomenti in modo approfondito sviluppa competenze elevate nel proprio campo, invece i comportamenti ripetitivi (dondolio, vocalizzi, battere le mani, manipolare oggetti) sono modi che ha il corpo di comunicare emozioni di gioia o per autocalmarsi, in base al contesto.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Laurent|cognome=Mottron|nome2=Michelle|cognome2=Dawson|nome3=Isabelle|cognome3=Soulières|data=2006-01|titolo=Enhanced Perceptual Functioning in Autism: An Update, and Eight Principles of Autistic Perception|rivista=Journal of Autism and Developmental Disorders|volume=36|numero=1|pp=27–43|lingua=en|accesso=9 aprile 2025|doi=10.1007/s10803-005-0040-7|url=http://link.springer.com/10.1007/s10803-005-0040-7}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Steven K|cognome=Kapp|nome2=Robyn|cognome2=Steward|nome3=Laura|cognome3=Crane|data=2019-10|titolo=‘People should be allowed to do what they like': Autistic adults' views and experiences of stimming|rivista=Autism|volume=23|numero=7|pp=1782–1792|lingua=en|accesso=9 aprile 2025|doi=10.1177/1362361319829628|url=https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1362361319829628}}</ref>
 
Altri fattori, come una sensibilità all'ingiustizia e un'alimentazione atipica (preferenza per cibi con certe consistenze, temperature e sapori) dovuta probabilmente a differenze nei recettori del gusto, sono anch'essi frequenti, tuttavia non rivestono un'importanza cruciale per la [[diagnosi]].<ref name="Filipek">{{Cita pubblicazione|autore=Filipek PA, Accardo PJ, Baranek GT, Cook EH, Dawson G, Gordon B, Gravel JS, Johnson CP, Kallen RJ, Levy SE, Minshew NJ, Ozonoff S, Prizant BM, Rapin I, Rogers SJ, Stone WL, Teplin S, Tuchman RF, Volkmar FR|anno=1999|titolo=The screening and diagnosis of autistic spectrum disorders|rivista=J Autism Dev Disord|volume=29|numero=6|pp=439-84439–84|doi=10.1023/A:1021943802493|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-autism-and-developmental-disorders_1999-12_29_6/page/439|pmid=10638459}} This paper represents a consensus of representatives from nine professional and four parent organizations in the US.</ref> La sensibilità della mente autistica permette anche di ricordare scene passate con precisione (colori, odori, posizioni oggetti), molte persone autistiche non percepiscono il tempo come lineare (passato e presente possono coesistere per chi è autistico), questo spiegherebbe perché i traumi per le persone autistiche sono più difficili da elaborare.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Martin|cognome=Casassus|nome2=Ellen|cognome2=Poliakoff|nome3=Emma|cognome3=Gowen|data=2019-10|titolo=Time perception and autistic spectrum condition: A systematic review|rivista=Autism Research|volume=12|numero=10|pp=1440–1462|lingua=en|accesso=9 aprile 2025|doi=10.1002/aur.2170|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/aur.2170}}</ref>
 
Alcune caratteristiche comuni associate all'autismo possono manifestarsi anche nella popolazione generale; tuttavia, per poter qualificare un individuo nello spettro autistico, è fondamentale valutare le peculiarità della situazione.<ref name="London">{{Cita pubblicazione|autore= London E|titolo=The role of the neurobiologist in redefining the diagnosis of autism|rivista=Brain Pathol|volume=17|numero=4|pp=408-11408–11|anno=2007|pmid=17919126|doi=10.1111/j.1750-3639.2007.00103.x}}</ref> L'autismo presenta comorbilità con altre patologie del neurosviluppo come ad esempio l'ADHD.<ref>{{Cita libro|nome=Christopher|cognome=Gillberg|nome2=I. Carina|cognome2=Gillberg|nome3=Henrik|cognome3=Anckarsäter|titolo=Overlap between ADHD and autism spectrum disorder in adults|url=https://doi.org/10.1017/cbo9780511780752.015|accesso=9 aprile 2025|editore=Cambridge University Press|pp=157–167}}</ref>
 
=== Burnout autistico ===
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I deficit sociali distinguono l'autismo dagli altri disturbi dello sviluppo, secondo l'approccio medico attuale.<ref name=Rapin/> Gli individui autistici presentano difficoltà sociali e spesso non hanno gli stessi comportamenti che molte persone danno per scontati. La famosa attivista autistica [[Temple Grandin]] ha spiegato che la sua incapacità nel comprendere la comunicazione sociale dei [[Neurotipico|neurotipici]], o persone con uno sviluppo neurale tipico, la fa sentire come "un antropologo su Marte".<ref>{{Cita libro|titolo=An Anthropologist on Mars: Seven Paradoxical Tales |url=https://archive.org/details/anthropologiston00sack|autore=[[Oliver Sacks|Sacks O]]|editore=Knopf|anno=1995|isbn=978-0-679-43785-7}}</ref>
 
Uno sviluppo sociale atipico diventa evidente nella prima infanzia. I bambini autistici mostrano meno attenzione agli stimoli sociali, sorridono e osservano gli altri meno spesso e rispondono meno frequentemente al proprio nome. Inoltre essi differiscono più incisivamente riguardo alle norme sociali; per esempio, essi guardano meno gli altri negli occhi e non hanno la possibilità di utilizzare dei semplici movimenti per esprimersi, come ad esempio indicare le cose.<ref name="Volkmar">{{Cita libro|autore=Volkmar FR, Paul R, Rogers SJ, Pelphrey KA|titolo=Handbook of Autism and Pervasive Developmental Disorders, Assessment, Interventions, and Policy|url=https://books.google.com/books?id=4yzqAgAAQBAJ&pg=PT301|accesso=24 dicembre 2014|anno=2014|editore=John Wiley & Sons|p=301|isbn=1-118-28220-5}}</ref> I bambini dai tre a cinque anni con autismo hanno meno probabilità di comprendere le dinamiche sociali, di avvicinare gli altri spontaneamente, di imitare e rispondere alle emozioni, di comunicare non verbalmente e alternarsi in una discussione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sigman M, Dijamco A, Gratier M, Rozga A|titolo=Early detection of core deficits in autism|rivista=Ment Retard Dev Disabil Res Rev|volume=10|numero=4|pp=221-33221–33|anno=2004|pmid=15666338|doi=10.1002/mrdd.20046}}</ref> La maggior parte dei bambini autistici mostrano meno [[Attaccamento|attaccamento sicuro]] rispetto ai bambini neurotipici, anche se questa differenza non si rileva in coloro che hanno un più alto sviluppo intellettivo o una condizione autistica meno grave.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Rutgers AH, Bakermans-Kranenburg MJ, van Ijzendoorn MH, van Berckelaer-Onnes IA|titolo=Autism and attachment: a meta-analytic review|rivista=J Child Psychol Psychiatry|volume=45|numero=6|pp=1123-341123–34|anno=2004|pmid=15257669|doi=10.1111/j.1469-7610.2004.t01-1-00305.x}}</ref> I bambini più grandi e gli adulti con disturbo dello spettro autistico presentano risultati peggiori nei test visivi riguardo al riconoscimento delle emozioni facciali,<ref name="Sigman">{{Cita pubblicazione|autore=Sigman M, Spence SJ, Wang AT|titolo=Autism from developmental and neuropsychological perspectives|rivista=Annu Rev Clin Psychol|volume=2|pp=327-55327–55|anno= 2006|pmid=17716073|doi=10.1146/annurev.clinpsy.2.022305.095210}}</ref> anche se ciò può essere in parte dovuto ad una minore capacità di definire le proprie emozioni.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Mixed emotions: the contribution of alexithymia to the emotional symptoms of autism|url=https://www.nature.com/tp/journal/v3/n7/full/tp201361a.html|rivista=Translational Psychiatry|data=23 luglio 2013|pmc=3731793|pmid=23880881|pp=e285|volume=3|numero=7|doi=10.1038/tp.2013.61|nome=G.|cognome=Bird|nome2=R.|cognome2=Cook}}</ref>
 
I bambini autistici soffrono di una solitudine più intensa e frequente rispetto ai coetanei non-autistici, nonostante l'erronea credenza comune che i bambini con autismo preferiscano essere soli. Crearsi amicizie e coltivarle si rivela spesso difficoltoso, ma la qualità delle amicizie, e non il numero di amici, influisce maggiormente sulla solitudine. Amicizie funzionali, quali quelle che scaturiscono da inviti alle feste o da attività sociali, possono influire più incisivamente sulla qualità della vita.<ref name=Burgess/>
 
Vi sono molti rapporti aneddotici, ma pochi studi sistematici, riguardo ad atteggiamenti aggressivi o violenti da parte di individui autistici; dati limitati indicano che, nei bambini con ritardo mentale, l'autismo può essere correlato con aggressività, danneggiamenti e [[capriccio (psicologia)|capricci]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Matson JL, Nebel-Schwalm M|titolo=Assessing challenging behaviors in children with autism spectrum disorders: A review|rivista=Research in Developmental Disabilities|volume=28|numero=6|pp=567-79567–79|data=novembre 2007|pmid=16973329|doi=10.1016/j.ridd.2006.08.001}}</ref>
 
=== I rapporti con le altre persone ===
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Infatti, le persone autistiche avvertono sistematicamente che le persone con le quali si rapportano spesso non sono in grado di capire il loro mondo interiore, i loro bisogni, i motivi dei loro atteggiamenti, e le difese che essi mettono in campo per gestire, diminuire o allontanare le emozioni più angoscianti e dolorose delle quali soffrono. Pertanto le persone con le quali comunicano non attuano quei comportamenti e atteggiamenti, da loro desiderati, che possono rendere la relazione efficace e adatta ai loro bisogni.
 
Scrive De Rosa:<blockquote>Se io e voi ci trovassimo nella stessa stanza, seduti attorno a un tavolo per un incontro, dopo un po' mi vedreste alzarmi, ridere, fare piccole corsette qua e là per la stanza e, con una mano stesa tra la mia bocca e il mio orecchio, raccontare storie tra me e me. È solo un modo inoffensivo per gestire le mie emozioni, ma vi assicuro che la maggioranza di voi neurotipici entra in ansia per un comportamento ritenuto insolito, se non addirittura sconveniente.<ref>{{Cita libro|autore=De Rosa F.|titolo=Quello che non ho mai detto|anno=2014|editore=San Paolo|città=Cinisello Balsamo|p=33}}</ref></blockquote>Poiché essi non si sentono compresi nei loro bisogni e desideri, avvertono sia i bambini che gli adulti che rientrano nella normalità come apportatori di problemi, ansie, sofferenza e dolore.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Decety J.|autore2=|autore3=|titolo=La forza dell'empatia|rivista=Mente e cervello|numero=89|p=29}}</ref> Pertanto, i rapporti che essi hanno nei confronti degli altri esseri umani sono spesso improntati a sfiducia, diffidenza, sospetto, se non a notevole paura,<ref>{{Cita libro|autore=Williams D.|titolo=Nessuno in nessun luogo|anno=2013|editore=Armando Editore|città=Roma|p=26}}</ref> Tanto che non amano e a volte hanno insofferenza verso gli oggetti che li rappresentano: le bambole e i bambolotti<ref>{{Cita libro|autore=Williams D.|titolo=Nessuno in nessun luogo|anno=2013|editore=Armando Editore|città=Roma|pp=167-168167–168}}</ref> e accettano più facilmente le indicazioni che provengono da un registratore piuttosto che quelle dettate dalle persone.<ref>{{Cita libro|autore=Brauner A., Brauner F.|titolo=Vivere con un bambino autistico|anno=2007|editore=Giunti|città=Firenze|p=35}}</ref>
 
Per quanto riguarda i rapporti con gli altri bambini, essi spesso non amano partecipare ai giochi di questi, tanto che preferiscono restare da soli, poiché, giocare con i coetanei, non è per loro piacevole e divertente; sia per la differenze con i coetanei,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vivanti G.|autore2=Conghi S.|autore3=|titolo=La comprensione del linguaggio nell'autismo|rivista=Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza|volume=76|numero=|p=277}}</ref> sia per la difficoltà che avvertono negli altri bambini, nel giocare così come loro desidererebbero. Secondo uno studio, i bambini che non conoscono l'autismo non riescono ad interpretare i segnali dell'altro e viceversa. Inoltre, spesso giudicano le espressioni pronunciate delle persone autistiche come "imbarazzanti" o "strane". Tali percezioni potrebbero influenzare la qualità della relazione o ridurre l'intenzione di un'interazione sociale. Il problema sembra bidirezionale in quanto gli individui neurotipici hanno difficoltà a interpretare gli stati mentali delle persone autistiche e anche questi ultimi presentano difficoltà.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Noah J.|cognome=Sasson|nome2=Daniel J.|cognome2=Faso|nome3=Jack|cognome3=Nugent|data=1° febbraio 2017|titolo=Neurotypical Peers are Less Willing to Interact with Those with Autism based on Thin Slice Judgments|rivista=Scientific Reports|volume=7|numero=1|lingua=en|accesso=17 aprile 2025|doi=10.1038/srep40700|url=https://www.nature.com/articles/srep40700}}</ref>
 
=== Il rapporto con gli oggetti ===
I rapporti che i soggetti autistici hanno nei confronti degli oggetti sono certamente migliori e più intensi, rispetto a quello che essi hanno verso gli esseri umani con i quali, invece, hanno notevoli difficoltà a instaurare dei legami forti e positivi.<ref>{{Cita libro|autore=Grandin T.|titolo=Pensare in immagini|anno=2011|editore=Erikson|città=Trento|p=153}}</ref> Ciò avviene perché gli oggetti accettano, senza criticare, riprendere, punire o protestare, il loro bisogno di ordine, le loro stereotipie, nonché i loro momenti di "distruttività". Inoltre gli oggetti accolgono le loro emozioni positive, così come loro sono in grado di esprimerli. Verso alcuni di questi ''(oggetti pegno)'' questi bambini e adulti possono avere un attaccamento notevole, tanto da portarli sempre con sé (Brauner A. e Brauner F.).<ref>{{Cita libro|autore=Brauner A., Brauner F.|titolo=Vivere con un bambino autistico|anno=2007|editore=Giunti|città=Firenze|pp=52-5352–53}}</ref> La Williams, ad esempio, era particolarmente legata a un profumo e a degli oggetti di lana, a causa della calda e positiva esperienza che la donna aveva avuto da bambina con la nonna, la quale, nel tempo, le aveva dimostrato rispetto, affetto e comprensione.<ref name="nessuno_nessuno" /> Poiché gli oggetti di attaccamento sono dei regolatori emotivi, essi possono offrire conforto e stabilità aiutano ad affrontare meglio emozioni come ansia, paura, sovraccarico e i momenti di difficoltà.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Kiara R.|cognome=Timpano|nome2=Jamie H|cognome2=Port|data=2021-06|titolo=Object attachment and emotion (Dys)regulation across development and clinical populations|rivista=Current Opinion in Psychology|volume=39|pp=109–114|lingua=en|accesso=17 aprile 2025|doi=10.1016/j.copsyc.2020.08.013|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S2352250X20301585}}</ref>
 
=== Comunicazione ===
Da circa un terzo alla metà degli individui autistici non sviluppa un linguaggio considerato sufficientemente naturale in grado di soddisfare le proprie esigenze di comunicazione quotidiana.<ref>{{Cita pubblicazione|autore= Noens I, van Berckelaer-Onnes I, Verpoorten R., van Duijn G.|titolo=The ComFor: an instrument for the indication of augmentative communication in people with autism and intellectual disability|rivista=J Intellect Disabil Res|volume=50|numero=9|pp=621-32621–32|anno=2006|pmid=16901289|doi=10.1111/j.1365-2788.2006.00807.x}}</ref> Le differenti modalità di comunicazione possono essere evidenti fin dal primo anno di vita e possono includere insorgenza ritardata di [[lallazione]], gesti inusuali, diminuzione della reattività e modelli vocali non sincronizzati. Nel secondo e terzo anno, i bambini autistici hanno un utilizzo di [[consonante|consonanti]], di parole, di combinazioni di parole e di lallazione, meno frequente e meno diversificata; i loro gesti sono meno frequentemente integrati con le parole. I bambini autistici sono meno inclini a fare richieste o a condividere esperienze e sono più propensi a ripetere semplicemente le parole degli altri ([[ecolalia]])<ref name=Landa/><ref name=Tager-Flusberg/> o ricorrere all'inversione dei pronomi.<ref name=Kanner1943>{{Cita pubblicazione|autore= Kanner L |titolo= Autistic disturbances of affective contact |rivista= Acta Paedopsychiatr |volume= 35 |numero= 4 |pp= 100-36100–36 |anno= 1968 | pmid = 4880460 }}</ref> Vi possono essere dei problemi nel sostenere un discorso funzionale e le difficoltà nell'attenzione sembrano essere comuni nei bambini autistici:<ref name="Johnson">{{Cita pubblicazione |autore= Johnson CP, Myers SM |titolo= Identification and evaluation of children with autism spectrum disorders |rivista= Pediatrics |volume= 120 |numero= 5 |pp= 1183-2151183–215 |anno= 2007 |pmid= 17967920 |doi= 10.1542/peds.2007-2361 |url= http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/full/120/5/1183 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090208013449/http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/full/120/5/1183 |urlmorto= sì }}</ref> ad esempio, essi possono guardare la mano che punta al posto dell'oggetto puntato.<ref name=Volkmar/><ref name=Tager-Flusberg/> Inoltre, possono presentarsi difficoltà con il gioco fantasioso e nella simbolizzazione linguistica.<ref name="Landa">{{Cita pubblicazione|autore=Landa R.|titolo=Early communication development and intervention for children with autism|rivista=Ment Retard Dev Disabil Res Rev|volume=13|numero=1|pp=16-2516–25|anno=2007|pmid=17326115|doi=10.1002/mrdd.20134}}</ref><ref name="Tager-Flusberg">{{Cita pubblicazione|autore=Tager-Flusberg H., Caronna E.|titolo=Language disorders: autism and other pervasive developmental disorders|url=https://archive.org/details/sim_pediatric-clinics-of-north-america_2007-06_54_3/page/469|rivista=Pediatr Clin North Am|volume=54|numero=3|pp=469-81469–81|anno=2007|pmid=17543905|doi=10.1016/j.pcl.2007.02.011}}</ref>
 
In alcuni studi, bambini con autismo ad alto funzionamento di età compresa tra gli 8 e i 15 anni, hanno eseguito come e meglio degli adulti controlli della lingua di base che coinvolgevano il vocabolario e l'ortografia, sia in abbinato che individualmente. Tuttavia si è visto che gli individui autistici avevano ottenuto risultati peggiori nei compiti linguistici complessi, come il linguaggio figurativo, la comprensione e l'inferenza. Questi studi hanno quindi suggerito che le persone che comunicano con individui autistici sono più propensi a sopravvalutare quello che il proprio interlocutore recepisce.<ref name=Williams/>
 
=== Comportamento ripetitivo ===
Le persone autistiche mostrano molte forme di comportamento ripetitivo o limitato, categorizzati come segue secondo la ''Repetitive Behavior Scale-Revised'' (RBS-R):<ref name="Lam-Aman">{{Cita pubblicazione|autore=Lam KS, Aman MG|titolo=The Repetitive Behavior Scale-Revised: independent validation in individuals with autism spectrum disorders|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-autism-and-developmental-disorders_2007-05_37_5/page/855|rivista=J Autism Dev Disord|volume=37|numero=5|pp=855-66855–66|anno=2007|pmid=17048092|doi=10.1007/s10803-006-0213-z}}</ref>
 
* La [[Stereotipia (psicologia)|stereotipia]] è un movimento ripetitivo, come la mano svolazzante o il dondolio della testa e del corpo.
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* L'[[autolesionismo]] comprende movimenti che possono danneggiare o ferire se stessi.<ref name=Johnson/>
 
Nessun singolo comportamento ripetitivo o autolesionistico sembra, tuttavia, essere specifico per l'autismo, ma l'autismo sembra avere una probabilità più elevata di questi comportamenti.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bodfish JW, Symons FJ, Parker DE, Lewis MH|titolo=Varieties of repetitive behavior in autism: comparisons to mental retardation|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-autism-and-developmental-disorders_2000-06_30_3/page/237|rivista=J Autism Dev Disord|volume=30|numero=3|pp=237-43237–43|anno=2000|pmid=11055459|doi=10.1023/A:1005596502855}}</ref> Gli adulti autistici sostengono che questi comportamenti possano servire come meccanismo di coping adattivo, che aiuta loro a calmarsi, comunicare emozioni e pensieri intensi e a gestire l'auto-regolazione.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Steven K|cognome=Kapp|nome2=Robyn|cognome2=Steward|nome3=Laura|cognome3=Crane|data=ottobre 2019|titolo=‘People should be allowed to do what they like': Autistic adults' views and experiences of stimming|rivista=Autism|volume=23|numero=7|pp=1782–1792|lingua=en|accesso=17 aprile 2025|doi=10.1177/1362361319829628|url=https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1362361319829628}}</ref>
 
=== Sonno ===
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L'autismo si trova a volte associato ad altre condizioni che differenziano in qualche modo la tipica funzionalità del [[sistema nervoso centrale]]: [[disturbo da deficit di attenzione/iperattività]] (ADHD), [[epilessia]], [[sclerosi tuberosa]], [[sindrome di Rett]], [[sindrome di Down]], [[sindrome di Landau-Kleffner]], [[fenilchetonuria]], [[sindrome dell'X fragile]], [[rosolia]] congenita. Disordini geneticamente riconducibili a un'alterazione dei normali meccanismi fisiologici espressi dal gene [[FMR-1]].<ref>{{Cita libro|nome=Jessica Ezzell|cognome=Hunter|nome2=Elizabeth|cognome2=Berry-Kravis|nome3=Heather|cognome3=Hipp|titolo=FMR1 Disorders|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK1384/|accesso=31 dicembre 2024|data=1993|editore=University of Washington, Seattle}}</ref><ref name="Zingerevich">{{Cita pubblicazione|autore=Zingerevich C, Greiss-Hess L, Lemons-Chitwood K, Harris SW, Hessl D, Cook K, Hagerman RJ.|anno=2008|titolo=Motor abilities of children diagnosed with fragile X syndrome with and without autism.|rivista=J Intellect Disabil Res.}}</ref>
 
Gli individui autistici possono presentare alcuni [[sintomi]] che sono indipendenti dalla diagnosi, ma che possono influenzare la loro vita o la loro sfera famigliare.<ref name="Filipek" /> Si stima che da circa lo 0,5% al 10% delle persone con autismo manifestano abilità varie, che vanno dalle notevoli capacità in attività specifiche, come una straordinaria capacità di memorizzazione di dettagli irrilevanti, allo sviluppo di condizioni note come "[[sindrome del savant]]".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Treffert DA|anno=2009|titolo=The savant syndrome: an extraordinary condition. A synopsis: past, present, future|rivista=Philosophical Transactions of the Royal Society B|volume=364|numero=1522|pp=1351-71351–7|doi=10.1098/rstb.2008.0326|url=http://rstb.royalsocietypublishing.org/content/364/1522/1351.full|pmid=19528017|pmc=2677584}}</ref> Molte persone appartenenti allo spettro autistico mostrano abilità superiori alla popolazione generale, nella percezione e nell'attenzione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Plaisted Grant K, Davis G|anno=2009|titolo=Perception and apperception in autism: rejecting the inverse assumption|rivista=Philosophical Transactions of the Royal Society B|volume=364|numero=1522|pp=1393-81393–8|doi=10.1098/rstb.2009.0001|url=http://rstb.royalsocietypublishing.org/content/364/1522/1393.full|pmid=19528022|pmc=2677593}}</ref>
 
Anomalie sensoriali si riscontrano in oltre il 90% dei casi,<ref name="Geschwind-2009">{{Cita pubblicazione|autore=Geschwind DH|anno=2009|titolo=Advances in autism|rivista=Annu Rev Med|volume=60|pp=367-80367–80|doi=10.1146/annurev.med.60.053107.121225|pmid=19630577|pmc=3645857}}</ref> anche se non vi è alcuna prova che i sintomi sensoriali differenzino l'autismo dagli altre condizioni dello sviluppo.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Rogers SJ, Ozonoff S|anno=2005|titolo=Annotation: what do we know about sensory dysfunction in autism? A critical review of the empirical evidence|rivista=J Child Psychol Psychiatry|volume=46|numero=12|pp=1255-681255–68|doi=10.1111/j.1469-7610.2005.01431.x|pmid=16313426}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ben-Sasson A, Hen L, Fluss R, Cermak SA, Engel-Yeger B, Gal E|anno=2009|titolo=A meta-analysis of sensory modulation symptoms in individuals with autism spectrum disorders|rivista=J Autism Dev Disord|volume=39|numero=1|pp=1-111–11|doi=10.1007/s10803-008-0593-3|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-autism-and-developmental-disorders_2009-01_39_1/page/1|pmid=18512135}}</ref>
 
Si stima che circa dal 60% all'80% delle persone autistiche abbiano [[segno (medicina)|segni]] motori che includono [[Ipotonia muscolare|scarso tono muscolare]], [[aprassia]] e [[Toe walking|deambulazione prevalente sulle punte]].<ref name="Geschwind-2009" /> I deficit nella coordinazione motoria sono molto diffusi negli individui con autismo.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fournier KA, Hass CJ, Naik SK, Lodha N, Cauraugh JH|anno=2010|titolo=Motor coordination in autism spectrum disorders: a synthesis and meta-analysis|rivista=J Autism Dev Disord|volume=40|pp=1227-401227–40|doi=10.1007/s10803-010-0981-3|pmid=20195737}}</ref>
 
In circa i tre quarti dei bambini con autismo, si riscontra un insolito comportamento alimentare. La selettività è il problema più comune, anche un'alimentazione rituale e il rifiuto del cibo si possono verificare;<ref name="Dominick">{{Cita pubblicazione|autore=Dominick KC, Davis NO, Lainhart J, Tager-Flusberg H, Folstein S|anno=2007|titolo=Atypical behaviors in children with autism and children with a history of language impairment|rivista=Res Dev Disabil|volume=28|numero=2|pp=145-62145–62|doi=10.1016/j.ridd.2006.02.003|pmid=16581226}}</ref> Tuttavia, ciò non sembra causare episodi di [[malnutrizione]]. Anche se alcuni bambini con autismo presentano sintomi gastrointestinali, vi è una mancanza di dati rigorosi pubblicati a sostegno che ciò si verifichi maggiormente rispetto alla media dei coetanei.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Erickson CA, Stigler KA, Corkins MR, Posey DJ, Fitzgerald JF, McDougle CJ|anno=2005|titolo=Gastrointestinal factors in autistic disorder: a critical review|rivista=J Autism Dev Disord|volume=35|numero=6|pp=713-27713–27|doi=10.1007/s10803-005-0019-4|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-autism-and-developmental-disorders_2005-12_35_6/page/713|pmid=16267642}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Buie T, Campbell DB, Fuchs GJ, Furuta GT, Levy J, Vandewater J, Whitaker AH, Atkins D, Bauman ML, Beaudet AL, Carr EG, Gershon MD, Hyman SL, Jirapinyo P, Jyonouchi H, Kooros K, Kushak R, Levitt P, Levy SE, Lewis JD, Murray KF, Natowicz MR, Sabra A, Wershil BK, Weston SC, Zeltzer L, Winter H|anno=2010|titolo=Evaluation, diagnosis, and treatment of gastrointestinal disorders in individuals with ASDs: a consensus report|rivista=Pediatrics|volume=125|numero=Suppl 1|pp=S1–18|doi=10.1542/peds.2009-1878C|pmid=20048083}}</ref>
 
Si possono anche manifestare [[ansietà]];<ref name="Dalton">{{Cita pubblicazione|autore=Dalton KM, Kalin NH, Grist TM, Davidson RJ.|anno=2005|mese=giugno|titolo=Neural-cardiac coupling in threat-evoked anxiety.|rivista=J Cogn Neurosci.|volume=17|pp=969-980969–980|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-cognitive-neuroscience_2005-06_17_6/page/969}}</ref> disturbi del sonno;<ref name="Krakowiak">{{Cita pubblicazione|autore=Krakowiak P, Goodlin-Jones B, Hertz-Picciotto I, Croen LA, Hansen RL.|anno=2008|mese=giugno|titolo=Sleep problems in children with autism spectrum disorders, developmental delays, and typical development: a population-based study.|rivista=J Sleep Res.|volume=17|pp=197-206197–206}}</ref> [[toe walking]];<ref name="Barrow">{{Cita pubblicazione|autore=Barrow WJ1, Jaworski M, Accardo PJ.|anno=2011|mese=maggio|titolo=Persistent toe walking in autism.|rivista=Journal of Child Neurology.|volume=26|pp=619-621619–621}}</ref> altre patologie del neurosviluppo come l'[[ADHD]].
 
I genitori dei bambini autistici sono colpiti da livelli più elevati di [[stress (medicina)|stress]].<ref name="Volkmar" /> I fratelli di bambini con disturbo dello spettro autistico presentano generalmente un rapporto di maggiore ammirazione e di minor conflittualità con il fratello, in modo simile a quello che avviene con i fratelli di bambini con [[sindrome di Down]]. Tuttavia, si è osservato che i primi avevano livelli più bassi di vicinanza e di intimità rispetto ai fratelli di bambini con sindrome di Down.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Orsmond GI, Seltzer MM|anno=2007|titolo=Siblings of individuals with autism spectrum disorders across the life course|rivista=Ment Retard Dev Disabil Res Rev|volume=13|numero=4|pp=313-20313–20|doi=10.1002/mrdd.20171|url=http://www.waisman.wisc.edu/family/pubs/Autism/2007%20siblings_autism_life-course.pdf|pmid=17979200|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130530100939/http://www.waisman.wisc.edu/family/pubs/Autism/2007%20siblings_autism_life-course.pdf|formato=PDF}}</ref>
 
== Variabilità individuale ==
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L'autismo può essere associato ad altre [[Disturbi del neurosviluppo|varianti del neurosviluppo]] come l'[[Disturbo da deficit di attenzione/iperattività|ADHD]], la [[disprassia]], la [[Sinestesia (psicologia)|sinestesia]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Simon|cognome=Baron-Cohen|nome2=Donielle|cognome2=Johnson|nome3=Julian|cognome3=Asher|data=2013-12|titolo=Is synaesthesia more common in autism?|rivista=Molecular Autism|volume=4|numero=1|lingua=en|accesso=6 aprile 2025|doi=10.1186/2040-2392-4-40|url=https://molecularautism.biomedcentral.com/articles/10.1186/2040-2392-4-40}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Sarah|cognome=Cassidy|nome2=Penelope|cognome2=Hannant|nome3=Teresa|cognome3=Tavassoli|data=25 novembre 2016|titolo=Dyspraxia and autistic traits in adults with and without autism spectrum conditions|rivista=Molecular Autism|volume=7|numero=1|pp=48|lingua=en|accesso=6 aprile 2025|doi=10.1186/s13229-016-0112-x|url=https://link.springer.com/article/10.1186/S13229-016-0112-X}}</ref> Per esempio, lo spettro autistico e l'ADHD possono co-esistere e sovrapporsi nella stessa persona, le due condizioni si combinano creando un profilo neurocognitivo distinto, talvolta definito AuDHD<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Caterina|url=https://gam-medical.com/audhd/?srsltid=AfmBOoq9FF_giyn1gGi1CtRfZddFN__f6yYonT0RQWznC0km4tU9cle6|titolo=AuDHD: la co-occorrenza di Autismo e ADHD|sito=GAM Medical - Centro ADHD e di Psicologia Generale|data=21 dicembre 2024|accesso=6 aprile 2025}}</ref>, sebbene non sia un termine medico o attualmente inserito e riconosciuto dai manuali diagnostici.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Angela M|cognome=Reiersen|nome2=Richard D|cognome2=Todd|data=2008-04|titolo=Co-occurrence of ADHD and autism spectrum disorders: phenomenology and treatment|rivista=Expert Review of Neurotherapeutics|volume=8|numero=4|pp=657–669|lingua=en|accesso=6 aprile 2025|doi=10.1586/14737175.8.4.657|url=http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1586/14737175.8.4.657}}</ref>
 
Normalmente i sintomi, che solo ad un primo impatto possono sembrare simili alle caratteristiche dell'[[introversione]], in realtà si manifestano come un vero e proprio ''ritiro autistico'' (nel senso di comportamenti ritenuti non sempre comprensibili, a causa dei quali la persona si trova esposta a un alto rischio di isolamento sociale), dovuto a alterazioni nelle aree funzionali descritte qui di seguito:
 
=== Comunicazione verbale e non verbale ===
Per Vivanti G. "Molti bambini con autismo, una percentuale che varia tra il 20% e il 50%, non acquisiscono alcun tipo di linguaggio verbale. Un altro 25 % acquisisce alcune parole tra i 12 ed i 18 mesi e poi va incontro a una regressione associata alla perdita del linguaggio verbale".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vivanti G.|titolo=La comprensione del linguaggio nell'autismo|rivista=Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza,|volume=76, p. 278.}}</ref> I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte occasioni in modo bizzarro; spesso ripetono parole, suoni o frasi sentite pronunciare ([[ecolalia]]). L'ecolalia può essere ''immediata'' (ripetizione di parole o frasi subito dopo l'ascolto),<ref name="Prizant">{{Cita pubblicazione|autore=Prizant BM, Duchan JF.|anno=1981|titolo=The functions of immediate echolalia in autistic children.|url=https://archive.org/details/sim_journal-of-speech-and-hearing-disorders_1981-08_46_3/page/241|rivista=J Speech Hear Disord.|volume=46|pp=241-249241–249}}</ref> oppure ecolalia ''differita'' (ripetizione a distanza di tempo di frasi o parole sentite in precedenza).<ref name="Rydell">{{Cita pubblicazione|autore=Prizant BM, Rydell PJ.|anno=1984|mese=giugno|titolo=Analysis of functions of delayed echolalia in autistic children.|rivista=J Speech Hear Res.|volume=27|pp=183-192183–192}}</ref>
 
Accanto alle ecolalie sono spesso presenti le [[Stereotipia (psicologia)|stereotipie]] verbali (il bambino ripete parole o frasi non collegate alla situazione e ai vissuti del momento). Alcuni bambini con autismo inventano nuove parole (neolinguaggio)<ref>{{Cita libro|autore=De Ajuriaguerra J., - Marcelli D.,|titolo=Psicopatologia del bambino|anno=1986|editore=Masson Italia|città=Milano|p=248}}</ref> Vi può essere anche una differenza nella melodia del linguaggio che può apparire cantilenante o formale e manierato, come se stessero leggendo un libro. Anche se le capacità imitative sono integre, le persone autistiche spesso hanno notevoli difficoltà a impiegare i nuovi apprendimenti in modo costruttivo a situazioni diverse da quelle che li hanno generati in prima istanza. Pertanto:<blockquote>"Comunicare con una persona con Disturbo Autistico può essere difficile o impossibile per motivi diversi e apparentemente opposti. Ai due estremi del continuum ci sono da un lato soggetti che non hanno mai acquisito il linguaggio e non rispondono e non danno inizio ad alcuno scambio comunicativo, dall'altro soggetti che avviano continuamente conversazioni utilizzando un vocabolario ricco e formalmente appropriato, ma che non sono in grado di adeguare in modo flessibile la comunicazione al contesto interattivo, di mantenere la reciprocità e l'alternanza di turni nello scambio comunicativo e di interpretare correttamente tutti gli scambi comunicativi espressi dall'interlocutore".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vivanti G. - Conchi S.|titolo=La comprensione del linguaggio nell'autismo|rivista=Psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza,|volume=76, p. 277}}</ref></blockquote>Bisogna tener presente che la comunicazione sia verbale sia non verbale si sviluppa correttamente quando sono presenti alcune precise condizioni: desiderio e piacere di scambio con l'altro e attenzione al mondo esterno; sufficiente serenità interiore; normali capacità sensoriali; età adeguata. Nel bambini autistici la comunicazione può essere a volte molto diversa rispetto ai bambini non autistici. Non avendo alcuna fiducia nei confronti del mondo esterno questi bambini possono sovraccaricarsi facilmente e non riescono a comunicare, ma avvertono soprattutto il bisogno di difendersi dagli altri. Essendo il loro mondo interiore notevolmente sovraccaricato dalle ansie, dalle paure, dalla notevole inquietudine, non vi è quel minimo di serenità interiore che può permettere loro di ascoltare, ed elaborare correttamente i suoni e i pensieri. Inoltre, nonostante i bambini autistici sentano perfettamente, la reazione ad alcuni suoni produce in loro allarme, avendo una sensibilità a certi suoni maggiore. Pertanto cercano di difendersi da questa situazione frustrante estraniandosi per quanto possibile dal mondo esterno. Tuttavia quando il bambino riesce ad acquisire una migliore serenità interiore e una maggiore fiducia negli altri e in sé stesso, migliora nettamente sia la comunicazione verbale, sia quella gestuale, quando questo miglioramento avviene prima dei cinque – sei anni, età nelle quali i centri per il linguaggio sono ancora ben attivi. Purtroppo quando il bambino supera questa età le maggiori acquisizioni sono soprattutto sul piano della comunicazione gestuale.
 
=== Interazione sociale ===
Gli autistici mostrano un'apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri; tendenza all'isolamento e alla chiusura sociale; apparente indifferenza emotiva agli stimoli o, al contrario, ipereccitabilità agli stessi; difficoltà a instaurare un contatto visivo diretto: il bambino autistico che intorno ai due anni di età continua ad evitare lo sguardo degli altri mostra, secondo diversi studi, una maggiore disabilità sociale in futuro.<ref name="Gatta">{{Cita pubblicazione|autore=Jones W, Carr K, Klin A.|anno=2008|mese=agosto|titolo=Absence of preferential looking to the eyes of approaching adults predicts level of social disability in 2-year-old toddlers with autism spectrum disorder.|rivista=Arch Gen Psychiatry.|volume=65|pp=946-954946–954}}</ref>
 
Le modalità di dialogo tra persone autistiche e non-autistiche sono differenti. Molte persone autistiche preferiscono uno stile di comunicazione diretto e senza sottintesi sociali. Mentre la maggior parte delle persone neurotipiche segue regole implicite ("aspetto che l'altro finisca di parlare"), alcune persone autistiche non rispettano i "turni" nel dialogo, seguendo logiche più dirette ("parlo quando ho un'idea importante o una passione da condividere"), dando maggiore rilievo al contenuto rispetto che alla forma. L'interruzione, indica solitamente entusiasmo o intensità di interesse.
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L'autoaggressività può quindi derivare da emozioni e sovraccarichi intensi e può essere un modo per uscire da uno stato di paralisi sensoriale e riconnettersi col corpo. Infine l'autoaggressività può essere un gesto estremo e disperato, quando le persone autistiche percepiscono che chi li circonda non ha alcuna cura e attenzione verso la loro sofferenza, le loro paure, i loro bisogni.
 
Solitamente, quando i genitori e gli operatori rispettano i loro bisogni di non ingerenza e la loro ricerca di momenti di tranquillità e pace, sia l'eteroaggressività che l'autoaggressività diminuiscono, fino a cessare del tutto. Così come diminuiscono e cessano nel momento in cui i genitori e gli operatori accettano che i sentimenti aggressivi si possano sfogare sugli oggetti o mediante dei giochi non lesivi effettuati con gli adulti.<ref>{{Cita libro|autore=Tribulato E.|titolo=Bambini da liberare - Una sfida all'autismo|anno=2020|editore=Self - Publishing|città=Messina|pp=120-121120–121}}</ref>
 
=== Immaginazione e creatività ===
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In alcuni soggetti, si riscontra una marcata resistenza al cambiamento, che per alcuni può assumere le caratteristiche di un vero e proprio terrore fobico. Questo può accadere se viene allontanato dal proprio ambiente (camera, studio, giardino, ecc.), o se nell'ambiente in cui vive si cambia inavvertitamente la collocazione di oggetti, del mobilio o comunque l'aspetto della stanza.
 
Lo stesso può verificarsi se si lasciano in disordine oggetti (sedie spostate, finestre aperte, giornali in disordine): la reazione spontanea della persona con autismo sarà quella di riportare immediatamente le cose al loro ordine o, se impossibilitato a farlo, manifestare comunque inquietudine. La persona può allora esplodere in crisi di pianto o di riso, o anche diventare [[autolesionismo|autolesionista]] e aggressiva verso gli altri o verso gli oggetti. Altri soggetti, al contrario, mostrano un'eccessiva passività, [[aprassia]] motoria e [[ipotonia]]<ref name="Brimacombe">{{Cita pubblicazione|autore=Ming X, Brimacombe M, Wagner GC.|anno=2007|titolo=Prevalence of motor impairment in autism spectrum disorders.|rivista=Brain Dev.|volume=29|pp=565-570565–570}}</ref>, che sembra renderli impermeabili a qualsiasi stimolo.
 
=== Comportamenti ossessivo-compulsivi ===
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Nei soggetti autistici sono molto frequenti diversi modi di percepire la sensorialità. Questi, a volte si presentano con una maggiore sensibilità agli stimoli provenienti dal mondo esterno, ma anche dal proprio corpo ''(iper-risposta sensoriale)'' mentre, in altri casi, in altri momenti o per altre sensazioni, possono manifestarsi con una minore risposta sensoriale ''(ipo-risposta sensoriale).'' Molto comuni sono anche le alterate interpretazioni che provengono dai sensi. In questi casi anche uno stimolo banale può essere interpretato come qualcosa di aggressivo o lesivo per il soggetto, con conseguenti reazioni di paura, ansia, se non proprio con crisi di panico. Pertanto, come dice Franciosi,<ref>{{Cita libro|autore=Franciosi|titolo=la regolazione emotiva nei disturbi dello spettro autistico|anno=2017|editore=Edizioni E.T.S.|città=Pisa|p=29}}</ref> si può avere, a volte una ricerca eccessiva e abnorme di particolari stimoli o al contrario un chiaro rifiuto, e quindi un allontanamento da specifiche esperienze sensoriali.
 
Le conseguenze di queste alterate percezioni si riflettono sui comportamenti di questi soggetti: ad esempio, sulla possibilità di relazionarsi e socializzare con gli altri coetanei ma anche, come dice De Rosa<ref>{{Cita libro|autore=De Rosa E.|autore2=|titolo=Quello che non ho mai detto|anno=2014|editore=San Paolo|città=Cinisello Balsamo|pp=22-2322–23}}</ref> e Notbohm<ref>{{Cita libro|autore=De Rosa|titolo=Quello che non ho mai detto|anno=2014|editore=San Paolo|città=Cinisello Balsamo|p=22}}</ref> sulle loro capacità di apprendimento.
 
Queste alterazioni sensoriali, causate dal grave disturbo psicologico presente in questi soggetti, tendono a peggiorare il loro mondo interiore, già notevolmente disturbato, rendendoli ancora più ansiosi, instabili, irritabili e confusi.
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==== L'olfatto ====
Anche per quanto riguarda l'olfatto e il gusto vi sono delle alterazioni sensoriali che accentuano la loro sofferenza e modificano o alterano i loro comportamenti. Ad esempio, il piacere di odorare le persone (Grandin),<ref>{{Cita libro|autore=Grandin T.|titolo=Pensare in immagini|data=2011|editore=Erikson|città=Trento|p=180}}</ref> l'essere attirati dai cattivi odori e il respingere i profumi (Brauner A e Brauner F.),<ref>{{Cita libro|autore=Brauner A. e Brauner F.|titolo=Vivere con un bambino autistico|anno=2007|editore=Giunti|città=Firenze|pp=26-2726–27}}</ref> l'essere attirati da odori che si riferiscono a un ambiente sicuro come la propria casa, o a persone da esse apprezzate e amate (Williams).<ref>{{Cita libro|autore=Williams D.|titolo=Nessuno in nessun luogo|anno=2013|editore=Armando Editore|città=Roma|p=}}</ref> La variabilità e la particolarità con la quale questi disturbi si presentano, con inusuali preferenze ed esclusioni, rimanda a una realtà psicologica interiore particolarmente turbata e disturbata.
 
==== Il gusto ====
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==== Il dolore ====
Anche per le sensazioni dolorifiche vi possono essere notevoli differenze, per cui alcuni bambini nello spettro, data l'intensa percezione del dolore, non sopportano e gridano per un piccolo graffio, mentre altri, o gli stessi, in altri momenti e in altre occasioni, possono non far caso a sensazioni dolorifiche molto intense (''anestesia sensoriale''), sia quando il dolore è provocato da loro stessi ''(autolesionismo),'' sia quando è causato da altri (Williams).<ref>{{Cita libro|autore=Williams D.|titolo=Nessuno in nessun luogo|anno=2013|editore=Armando Editore|città=Roma|pp=26-2726–27}}</ref>
 
In definitiva tutti gli apporti sensoriali sono avvertiti da questi soggetti in base alla loro età, alle loro specifiche caratteristiche psicologiche, alle loro esperienze e ai loro vissuti interiori del momento, che si differenziano anche da persona a persona.
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== Supporto e trattamento ==
[[File:Code of practice on provision of autism services.webm|thumb|Un video consultivo del governo del [[Galles]] sull'autismo, con sottotitoli in italiano]]
Data l'alta variabilità individuale, non esiste un unico intervento specifico che sia valido per ogni individuo autistico allo stesso modo.<ref name="Gilman">{{Cita pubblicazione | autore =Gilman JT, Tuchman RF. | anno = 1995| titolo = Autism and associated behavioral disorders: pharmacotherapeutic intervention.| url =https://archive.org/details/sim_annals-of-pharmacotherapy_1995-01_29_1/page/47 | rivista =Ann Pharmacother. | volume =29 | pp =47-5647–56}}</ref> Inoltre, essendo una condizione innata, non è possibile ottenere la remissione totale dei sintomi. Per questo, sono molti e diversi i trattamenti rivolti all'autismo. Le "Linee guida di intervento sull'autismo" pubblicate dal ''National Research Council'' affermano:<ref>"Educating Children with Autism", 2002; si vedano anche le Linee guida SINPIA, Raccomandazione 14 a pag. 48.</ref>
* non esiste un unico intervento che vada bene per tutti i bambini autistici;
* non esiste un unico intervento che vada bene per tutte le età;
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* anticipare le difficoltà potenziali successive con l'acquisizione del linguaggio scritto.<ref>I. Rapin, M.Dunn, D.A.Allen, Albert Einstein College of Medicine Bronx, NY, in ''Handbook of Neuropsychology'' 2nd edition, volume 8, part II, chapter 22.</ref>
 
L'impiego mirato dei farmaci è volto alla riduzione o all'estinzione di alcuni comportamenti problematici, o di disturbi clinici associati come l'epilessia e i deficit dell'attenzione<ref name="Handen">{{Cita pubblicazione|autore=Handen BL, Sahl R, Hardan AY.|anno=2008|mese=agosto|titolo=Guanfacine in children with autism and/or intellectual disabilities.|rivista=J Dev Behav Pediatr.|volume=29|pp=303-308303–308}}</ref>, col fine di evitare ulteriori aggravamenti clinici o per migliorare la qualità della vita.
 
Secondo una ricerca<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mirella|cognome=Zanobini|nome2=Silvano|cognome2=Solari|data=2019-10|titolo=Effectiveness of the Program "Acqua Mediatrice di Comunicazione" (Water as a Mediator of Communication) on Social Skills, Autistic Behaviors and Aquatic Skills in ASD Children|rivista=Journal of Autism and Developmental Disorders|volume=49|numero=10|pp=4134-41464134–4146|lingua=en|accesso=5 luglio 2024|doi=10.1007/s10803-019-04128-4|url=http://link.springer.com/10.1007/s10803-019-04128-4}}</ref>, affermata anche dal ''Journal of Autism and Developmental Disorders'', ha affermato l'utilità della terapia. Terapia che, attraverso l'acqua, accende diversi stimoli che spingono il soggetto ad una relazione significativa. Infatti, questa terapia è multisistemica perché interviene su diversi sistemi funzionali del bambino (sistema relazionale, cognitivo, comportamentale, emotivo, senso-motorio e motivazionale).
 
Nel gennaio del 2012 è stata presentata dall'[[Istituto Superiore di Sanità]] anche la versione della Linea guida n. 21 in una sintetica versione destinata al grande pubblico.<ref>{{Cita web|url=http://www.snlg-iss.it/cms/files/scheda_autismo_14-03.pdf|titolo=Copia archiviata|accesso=16 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131101123021/http://www.snlg-iss.it/cms/files/scheda_autismo_14-03.pdf}} Linea guida n. 21</ref>
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=== L'inserimento del bambino autistico nell'ambito scolastico ===
Molti bambini autistici hanno una notevole avversione nei confronti della scuola, così come molti insegnanti e genitori di bambini non autistici hanno rilevanti difficoltà ad accettare in classe questi bambini, a motivo dei loro comportamenti non sempre compresi. Se si vuole inserire in modo fisiologico i bambini nello spettro autistico nell'ambito delle scuole, così da favorire una buona socializzazione e nel contempo riuscire a evitare di creare problemi ai bambini normotipici e importanti traumi ai bambini autistici, è necessario capire le ragioni della loro avversione nei confronti di questa istituzione.<ref>{{Cita libro|autore=Tribulato E.|titolo=Autismo e gioco libero autogestito|anno=2013|editore=Franco Angeli|città=Milano|pp=161-164161–164}}</ref> I loro comportamenti oppositivi e sono attuati non perché siano "cattivi" o "capricciosi", come spesso sono definiti, ma per due validi motivi:
 
* questa istituzione accentua molto il loro disagio interiore in quanto i bambini autistici sono alla ricerca continua di ambienti tranquilli, stabili e ordinati, più adatti a loro e che li aiutino a diminuire le loro paure e angosce interiori,<ref>{{Cita libro|autore=De Ajuriagerra J., Marcelli D.|titolo=Psicopatologia del bambino|anno=1986|editore=Masson Italia|città=MIlano|p=250}}</ref> mentre la normale vivacità di un ambiente scolastico, nel quale molti bambini si muovono, si agitano e interloquiscono, li impaurisce e disturba e li sovraccarica notevolmente;
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== Prognosi ==
Fino al 2019, non era stata riscontrata alcuna cura nota.<ref name="CCD">{{Cita pubblicazione|coautori=Myers SM, Johnson CP |titolo=Management of children with autism spectrum disorders|rivista=Pediatrics|volume=120|numero=5|pp=1162-821162–82|anno=2007|pmid=17967921|doi=10.1542/peds.2007-2362}}</ref><ref name="Levy">{{Cita pubblicazione|coautori=Levy SE, Mandell DS, Schultz RT|titolo= Autism|rivista=The Lancet|volume=374|numero=9701|pp=1627-381627–38|anno=2009|pmid=19819542|pmc=2863325|doi=10.1016/S0140-6736(09)61376-3}}</ref>
 
Tuttavia, di tanto in tanto, alcuni bambini riescono ad adattarsi, tanto da non rientrare nella diagnosi di autismo.<ref name="Helt" /> Studi su campioni selezionati di bambini con la condizione hanno riportato una remissione dell'autismo dal 3% al 25% dei casi.<ref name="Helt">{{Cita pubblicazione|coautori=Helt M, Kelley E, Kinsbourne M, Pandey J, Boorstein H, Herbert M, Fein D|titolo=Can children with autism recover? if so, how?|url=https://archive.org/details/sim_neuropsychology-review_2008-12_18_4/page/339|rivista=Neuropsychol Rev|volume=18|numero=4|pp=339-66339–66|anno=2008|pmid=19009353|doi=10.1007/s11065-008-9075-9}}</ref>
 
Ciò si verifica talvolta dopo un trattamento molto intensivo. Non si conosce quanto tempo si necessiti perché si possa riscontrare un recupero.<ref name="Rogers">{{Cita pubblicazione|coautori=Rogers SJ, Vismara LA|titolo=Evidence-based comprehensive treatments for early autism|rivista=J Clin Child Adolesc Psychol|volume=37|numero=1|pp=8-388–38|anno=2008|pmid=18444052|pmc=2943764|doi=10.1080/15374410701817808}}</ref>
 
La maggior parte dei bambini autistici hanno una finestra di sviluppo diversa dalla norma e acquisiscono la capacità di linguaggio all'età di cinque anni o anche prima, anche se alcuni non la acquisiscono se non negli anni successivi.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Pickett E, Pullara O, O'Grady J, Gordon B|titolo= Speech acquisition in older nonverbal individuals with autism: a review of features, methods, and prognosis|rivista= Cogn Behav Neurol|volume=22|numero=1|pp=1-211–21|anno=2009|pmid=19372766|doi=10.1097/WNN.0b013e318190d185}}</ref>
 
La maggior parte dei bambini autistici soffre la mancanza di un sostegno sociale, di relazioni significative, dell'opportunità futura di un lavoro o dell'autodeterminazione.<ref name="Burgess">{{Cita pubblicazione|coautori=Burgess AF, Gutstein SE|anno=2007|titolo=Quality of life for people with autism: raising the standard for evaluating successful outcomes|rivista=Child Adolesc Ment Health|volume=12|numero=2|pp=80-680–6|doi=10.1111/j.1475-3588.2006.00432.x|url=http://kingwoodpsychology.com/recent_publications/camh_432.pdf|formato=PDF|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6M1hUAhUa?url=http://kingwoodpsychology.com/recent_publications/camh_432.pdf|dataarchivio=21 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Anche se le difficoltà tendono a persistere, i sintomi possono diventare meno gravi con l'età.<ref name="Rapin">{{Cita pubblicazione|coautori=Rapin I, Tuchman RF|titolo=Autism: definition, neurobiology, screening, diagnosis|url=https://archive.org/details/sim_pediatric-clinics-of-north-america_2008-10_55_5/page/1129|rivista=Pediatr Clin North Am|volume=55|numero=5|pp=1129-461129–46|anno=2008|pmid=18929056|doi=10.1016/j.pcl.2008.07.005}}</ref>
 
Vi sono pochi studi di alta qualità che affrontino la [[prognosi]] a lungo termine. Alcuni adulti mostrano un modesto miglioramento nella capacità di comunicazione, ma in alcuni casi anche un declino; nessuno studio si è concentrato sull'autismo dopo la mezza età.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori=Seltzer MM, Shattuck P, Abbeduto L, Greenberg JS|titolo= Trajectory of development in adolescents and adults with autism|rivista=Ment Retard Dev Disabil Res Rev|volume=10|numero=4|pp=234-47234–47|anno=2004|pmid = 15666341|doi=10.1002/mrdd.20038}}</ref>
 
L'acquisizione di capacità linguistiche prima dei sei anni, con un [[Quoziente d'intelligenza|QI]] superiore a 50, e con una certa competenza, possono far prevedere risultati migliori. Nei casi più compromessi, una vita indipendente è improbabile.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori=Tidmarsh L, Volkmar FR|titolo=Diagnosis and epidemiology of autism spectrum disorders|rivista=Can J Psychiatry|volume=48|numero=8|pp=517-25517–25|anno=2003|pmid=14574827|url= http://ww1.cpa-apc.org/Publications/Archives/CJP/2003/september/tidmarsh.asp}}</ref> La maggior parte delle persone autistiche soffre di significativi ostacoli nella transizione verso l'età adulta, nel mondo lavorativo, universitario e con i coetanei.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori=Hendricks DR, Wehman P|titolo= Transition From School to Adulthood for Youth With Autism Spectrum Disorders: Review and Recommendations|rivista= Focus on Autism and Other Developmental Disabilities|data=24 marzo 2009|volume=24|numero=2|pp=77-8877–88|doi=10.1177/1088357608329827}}</ref>
 
== Note ==