Apollo sauroctono: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Collegamento
Riga 19:
 
==Storia==
[[Plinio il Vecchio]] ci riferisce che Prassitele, tra le altre opere, realizzò anche un Apollo ''Sauroktonos'' nell'atto di assalire una lucertola strisciante con un dardo<ref>{{cita|Plinio il Vecchio|XXXIV.19.70}}</ref>. Allo stesso tipo statuario deve far riferimento [[Marziale]], descrivendo un ''Sauroctonos Corinthius'' (cioè in bronzo corinzio):
La statua significava forse il ruolo protettivo di [[Apollo]]; nella mano destra il dio doveva reggere una freccia con cui si apprestava a colpire la lucertola, simbolo della malattia, dell'epidemia e del contagio, che si sta arrampicando sul tronco dell'albero<ref>[[Stefania Ratto]]. ''Grecia''. Milano, Mondadori Electa, 2006, p. 103</ref>.
 
{{Citazione|O perfido fanciullo risparmia la lucertola che striscia verso di te: essa è smaniosa di morire ad opera delle tue mani|{{cita|Marziale|14.172}}|Ad te reptanti, puer insidiose, lacertare parce: cupit digitis illa perire tuis|lingua=la}}
Dell'opera si conoscono varie repliche, oltre a quella del Louvre, di provenienza [[Borghese (famiglia)|Borghese]]: tra le migliori uno al [[Museo Pio-Clementino]] (inv. 750) e un [[Apollo di Cleveland|Apollo bronzeo]] al [[Cleveland Museum of Art]] (inv. 2004-30), che alcuni hanno anche ipotizzato essere l'originale prassitelico.
 
Il tipo statuario fu riconosciuto nelle riproduzione glittiche già nel [[1724]] da [[Philipp von Stosch]] e nelle copie a tutto tondo da [[Winckelmann]] nel [[1764]], all'interno della ''[[Geschichte der Kunst des Alterhums]]'', che ritenne di riconoscere l'originale prassitelico in una statua marmorea conservata nella collezione [[Borghese (famiglia)|Borghese]], oggi al Louvre.<ref>{{cita|Neils 2017|pp. 11-13}}</ref>.
 
==Descrizione e stile==