Catafratto: differenze tra le versioni

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popolazioni sciitiche è stato cambiato in scitiche, con una sola i, da Sciti, antica popolazione iranica, invece di sciiti, seguaci di una delle due correnti maggioritarie dell'Islam
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I catafratti entrarono a far parte della [[cavalleria (storia romana)|cavalleria]] specialmente in epoca tardo-romana per contrastare le cavallerie di [[Parti]] prima, [[Sasanidi]] poi, oltre ai [[Sarmati]]. Furono gli unici cavalieri che non facevano parte di una particolare squadra di esploratori, ma erano un corpo ben distinto di cavalleria (può essere considerato il primo esistente del genere). I catafratti di epoca romana erano armati con una lancia a due punte (''[[contus]]'') e una spada leggermente più lunga del [[gladio (arma)|gladio]] in dotazione ai [[legionario romano|legionari]] (la ''[[spatha]]''). Avevano un [[elmo]] con pennacchio e con apertura a visiera. La loro corazza proteggeva anche [[Arto superiore|braccia]] e [[Arto inferiore|gambe]] (si trattava di una evoluzione della ''[[lorica squamata]]'').
 
Le prime unità di catafratti introdotte nell'[[esercito romano]], furono create da [[Adriano]]. E se si ricordano solo poche unità di ''Cataphractarii'' nell'esercito del [[principato (storia romana)|Principato]] (fino al [[284]]), furono invece assai più numerose quelle nel [[tardo Impero romano]], soprattutto in Oriente. Se ne registrano ben 19 unità secondo la ''[[Notitia Dignitatum]]'', una delle quali era una [[Schola (unità romana)|schola]], reggimento di guardie a cavallo imperiale. Tutte queste unità, tranne due, appartenne al ''[[Comitatus]]'', con una minoranza tra i [[Comitatensi palatini]], mentre ci fu solo un'unità militare di arcieri catafratti.
{{Citazione|Venivano in ordine sparso i corazzieri a cavallo, chiamati di solito «clibanari», i quali erano forniti di visiere e rivestiti di piastre sul torace. Fasce di ferro avvolgevano le loro membra tanto che si sarebbero creduti statue scolpite da Prassitele, non uomini. Erano coperti da sottili lamine di ferro disposte per tutte le membra ed adatte ai movimenti del corpo, di modo che qualsiasi movimento fossero costretti a compiere, la corazzatura si piegasse per effetto delle commessure ben connesse.|[[Ammiano Marcellino]], ''[[Rerum gestarum libri]]'', XVI, 10, 8}}