Arduino il Glabro: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
La principale fonte per la vita di Arduino è la [[cronaca di Novalesa]]. <br>Figlio di Ruggero di [[Auriate]] (figlio a sua volta di Arduino (Hardouin), marchese o conte di [[Neustria (Longobardi)|Neustria]]), fu un nobile [[franchi|franco]] che governò la [[contea di Auriate]], in seguito ottenne da [[Ugo di Provenza]] il titolo di [[conte di Torino]]. Ebbe un fratello e conte di nome Rogerio (che in seguito nel 935 si ritirò nel [[Abbazia della Novalesa|monastero di Breme]]), il quale ebbe una figlia, Guntilda, che sposò in seconde<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=[[Giuseppe Sergi (storico)|Giuseppe Sergi]]|anno=1975|titolo=Movimento signorile e affermazione ecclesiastica nel contesto distrettuale di Pombia e Novara fra X e XI secolo|rivista=Studi medievali, serie terza, [[Centro italiano di studi sull'alto medioevo]]|città=[[Spoleto]]|numero=XVI|p=175|url=https://www.mgh-bibliothek.de/dokumente/a/a083862.pdf}}</ref> (forse prime) nozze Amedeo, figlio di [[Anscario II]] della stirpe degli [[Anscarici]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=[[Giuseppe Sergi (storico)|Giuseppe Sergi]]|anno=1975|titolo=Movimento signorile e affermazione ecclesiastica nel contesto distrettuale di Pombia e Novara fra X e XI secolo|rivista=Studi medievali, serie terza, [[Centro italiano di studi sull'alto medioevo]]|città=[[Spoleto]]|numero=XVI|pp=165-166|url=https://www.mgh-bibliothek.de/dokumente/a/a083862.pdf}}</ref>; forse ella ebbe un primo marito in Manfredo che forse erroneamente è considerato un [[Manfredingi]]o<ref name=":0" />; i due ebbero molto probabilmente un figlio, Berengario, che si sposò con una certa Cristina di legge romana, i quali a loro volta ebbero una figlia che prese il nome della nonna, Guntilda<ref>{{Cita pubblicazione|autore=[[Giuseppe Sergi (storico)|Giuseppe Sergi]]|anno=1975|titolo=Movimento signorile e affermazione ecclesiastica nel contesto distrettuale di Pombia e Novara fra X e XI secolo|rivista=Studi medievali, serie terza, [[Centro italiano di studi sull'alto medioevo]]|città=[[Spoleto]]|numero=XVI|p=179|url=https://www.mgh-bibliothek.de/dokumente/a/a083862.pdf}}</ref>, e un figlio di nome Berengario<ref>{{Cita pubblicazione|autore=[[Giuseppe Sergi (storico)|Giuseppe Sergi]]|anno=1975|titolo=Movimento signorile e affermazione ecclesiastica nel contesto distrettuale di Pombia e Novara fra X e XI secolo|rivista=Studi medievali, serie terza, [[Centro italiano di studi sull'alto medioevo]]|città=[[Spoleto]]|numero=XVI|p=183, nota 121|url=https://www.mgh-bibliothek.de/dokumente/a/a083862.pdf}}</ref>.
In seguito passò nel campo di [[Berengario II d'Ivrea|Berengario II]] che lo mise a capo della [[marca di Torino]], appena costituita. Il primo documento che ne attesta il possesso di questo titolo risale al gennaio 964<ref name = MusTo />. Morì successivamente all'anno 976<ref name = MusTo>{{cita web | titolo = Arduino “il Glabro” (? − post 976) | editore = MuseoTorino | url = http://www.museotorino.it/view/s/ceff411ba414410ab40c9d61a584b298 | accesso = 25 maggio 2020}}</ref>.
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