Elettricità: differenze tra le versioni
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== Storia ==
{{vedi anche|Storia dell'elettricità}}
{{vedi anche|Storia dell'elettricità}}Solo però a partire dal XVIII secolo, con gli studi di [[Benjamin Franklin]], lo studio dell'elettricità si è sviluppato verso una concreta applicazione pratica. Le osservazioni di Franklin posero le basi per la teorizzazione dell'elettricità e dei diversi fenomeni elettrici connessi da parte degli scienziati che seguirono, a cominciare da [[Michael Faraday]], [[Luigi Galvani]], [[Alessandro Volta]], [[André-Marie Ampère]] e [[Georg Ohm|Georg Simon Ohm]].▼
I primi studi dei fenomeni risalgono probabilmente al filosofo greco [[Talete]] (600 a.C.), che studiò le proprietà elettriche della [[Resina (botanica)|resina]] [[fossile]] di [[Ambra (resina)|ambra]], che se sfregata attraeva altri pezzetti di materia: il suo nome greco era ''electron'' (ἤλεκτρον), e da questo termine deriva la parola «elettricità». I greci antichi compresero che l'ambra era in grado di attrarre oggetti leggeri, come i capelli, e che un ripetuto strofinio dell'ambra stessa poteva addirittura dare origine a scintille.
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== Carica elettrica ==
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