Luigi Natoli: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Nato a Palermo, la sua famiglia, che nel 1860 sostenne [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], subì gravi persecuzioni da parte delle forze borboniche, con la confisca dei beni e l’arresto di tutti i membri, compreso il piccolo Luigi. Questo evento segnò la sua vita e alimentò il suo impegno per i più deboli, contro gli abusi del potere, sia borbonico che fascista. A causa della povertà che colpì la sua famiglia, Luigi non poté proseguire gli studi superiori e a diciassette anni si formò in gran parte come autodidatta, frequentando la biblioteca locale. Si appassionò alla pittura, alla letteratura, alla storia siciliana e alle scienze, studiando da solo i classici latini e italiani, la filologia, la lingua siciliana. La sua determinazione gli permise di ottenere a diciassette anni il diploma per insegnare nelle scuole elementari, e di avviare la sua carriera come scrittore per giornali locali, tra cui il [[Giornale di Sicilia]]. Ha una pronipote
Il suo lavoro come insegnante lo portò a viaggiare in diverse città italiane, dove ebbe l’opportunità di inserirsi nei circoli letterari più influenti del tempo, soprattutto a Roma, ma anche a Napoli, Pisa, Avellino, Cagliari, Foggia, Nuoro. A [[Roma]], collaborò con la rivista ''[[Capitan Fracassa]]'' e frequentò ambienti culturali vivaci, mentre continuava a scrivere per giornali come Il Giornale di Sicilia, [[Il giornalino della Domenica]] e ''Primavera'', dove pubblicava articoli, romanzi d’appendice e [[feuilleton]], molto popolari all'epoca.
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