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==I reperti==
Il fatto che le selci non sono state trasportate da fiumi o mari dopo la loro deposizione, come la circostanza che la maggior parte dei resti litici è rappresentato da [[Scheggiatura|schegge]] corticate, le prime a formarsi nel procedimento di riduzione litica, sono elementi che indicano come le selci furono lavorati ''in situ''.
I reperti litici sono distribuiti praticamente in tutto lo spessore esplorato dello scavo. Le selci scheggiate si presentano con un aspetto del tutto fresco e talvolta moderatamente patinate questo fa ritenere che non vi siano state fasi di trasporto fluviale o marino avvenute dopo la loro deposizione. Questo è anche avallato dal fatto che, in quasi tutti i casi, i reperti rinvenuti presentano tutti lo stesso tipo di taglio. Molto spesso i reperti presentano incrostazioni di carbonati e alcune volte anche concrezioni ferromanganesifere.
 
Lo studio delle selci ha determinato che la produzione litica era caratterizzata da una sommaria elaborata dei ciottoli, senza rielaborazioni succesive, la cui lavorazione avveniva direttamente nel sito di rinvenimento, dove probabilmente si reperiva la materia prima. Questi caratteri portano a concludere che ci si trovasse uìin una fase paleolitica precedente [[Acheuleano]]''',''' carattarizzato dalla produzione di strumenti più complessi e taglienti.
I reperti rinvenuti ammontano ad alcune migliaia e fra questi risultano numerose le schegge corticate, anche totalmente o a spicchi.
 
Questi rinvenimenti archeologici insieme a quelli di [[Pirro Nord]] in [[Puglia]] datati a 1500000 anni BP<ref name="unife">{{Cita web|url=https://sfera.unife.it/handle/11392/2398410|titolo=Pirro Nord (Apricena, FG)|accesso=15 luglio 2025}}</ref>, e a quelli del [[Sito archeologico di Atapuerca|sito coevo di Atapuerca]] in [[Spagna]], rappresentano le più oggettiveantiche testimonianze di [[Antropizzazione|attività antropiche]] già articolate ed organizzate neiriferibili gruppia umaniprimati chedel hannogenere popolato l'Europa circa'Homo''. 1 milione di anni fa.
I reperti archeologici appaiono nel loro complesso come il risultato di una tecnologia litica semplice ed opportunistica, basata soprattutto sulla necessità di fatturare, anche con colpi violenti, il ciottolo originario si otteneva così un piano di percussione di ampia superficie che, soltanto in un secondo momento, consentiva il distacco delle schegge. La presenza di particolari manufatti ciottolo, quali choppers e chopping-tools, rappresenta perciò la prima fase di sfruttamento della materia prima e non il prodotto finale di una particolare attività. Infatti, tra questi strumenti ed i nuclei veri e propri, non vi è alcuna separazione netta, bensì una sostanziale continuità.
 
L'aspetto fondamentale dell'giacimento archeologico è l'eccezionale quantità dei rimontaggi presenti ne sono stati identificati una settantina per un totale di oltre 200 manufatti, pari a circa il 17% dell'intera industria raccolta. Benché in qualche caso il numero dei reperti combacianti tra loro sia elevato (30 elementi in un caso), normalmente il loro numero è piuttosto ridotto. Questo è conforme ad uno degli aspetti più significativi dell'industria: una lavorazione poco articolata dei ciottoli, dai quali veniva generalmente staccato un numero limitato di schegge. La grande quantità di montaggi rinvenuti è un'altra conferma del fatto che la lavorazione della selce si è svolta proprio nel sito di rinvenimento, cioè nello stesso luogo di reperimento della materia prima necessaria.
 
Le caratteristiche di questa industria ellittica confermano la presenza in Italia di una fase del paleolitico precedente all'Acheuleano, caratterizzata dalla realizzazione di manufatti con margini taglienti, il più delle volte schegge, senza una successiva rielaborazione, e da uno scarso sfruttamento dei supporti litici. In tale contesto i ricercatori suppongono che la presenza di chopper e di chopping-tool sia del tutto occasionale. Questo significa che l'insediamento è caratterizzato da elementi di base rappresentati solo da schegge e nuclei.
 
Questi rinvenimenti archeologici insieme a quelli del [[Sito archeologico di Atapuerca|sito coevo di Atapuerca]] in Spagna, rappresentano le più oggettive testimonianze di attività antropiche già articolate ed organizzate nei gruppi umani che hanno popolato l'Europa circa 1 milione di anni fa.
 
==L'ambiente dell'epoca==