Vincent van Gogh: differenze tra le versioni

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[[File:Graves of Vincent and Théodore Van Gogh.jpg|min|Oggi Vincent e Théo riposano insieme nel cimitero di [[Auvers-sur-Oise|Auvers]], in Francia.]]
Pochi mesi dopo, anche Théo van Gogh, distrutto dopo la morte del fratello, venne ricoverato in una clinica parigina per malattie mentali. Dopo un apparente miglioramento, si trasferì a [[Utrecht]], dove morì il 25 gennaio 1891, a sei mesi di distanza da Vincent, oppresso dai sensi di colpa di non avere aiutato il fratello a sufficienza. Nel 1914, le sue spoglie, per volontà della vedova Johanna van Gogh-Bonger, furono trasferite ad Auvers e tumulate accanto a quelle dell'amato fratello.<ref>{{cita web|url=http://www.van-gogh.fr/|titolo=Van Gogh|lingua=fr|accesso=4 aprile 2012|dataarchivio=23 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120423050000/http://www.van-gogh.fr/|urlmorto=sì}}</ref> Johanna chiese che un ramoscello di edera del giardino del Dottor Gachet venisse piantato tra le due pietre tombali, e ancora oggi le lapidi sono immerse in un groviglio di edera.
 
Nel 2011, gli storici dell'arte Steven Naifeh e Gregory White Smith, nella biografia ''Van Gogh: The Life'',<ref>{{cita web|url=http://www.vangoghbiography.com/mission/|titolo=Van Gogh: The Life|lingua=en |accesso=19 giugno 2013}}</ref> hanno avanzato l'ipotesi che van Gogh non sarebbe morto suicida. Ipotizzano che l'artista, mentre stava dipingendo in un campo, sarebbe stato colpito da un colpo di rivoltella sparato accidentalmente da due ragazzi che si divertivano a tormentarlo giocando con una pistola. Secondo gli autori, Vincent - profondamente desideroso di morte, [[Disturbo depressivo|depresso]] e consapevole dei guai in cui sarebbero incorsi i ragazzi - non avrebbe rivelato a nessuno la circostanza, lasciando credere di essersi sparato da solo.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/cultura/11_ottobre_17/van-gogh-morte_85377a2a-f8aa-11e0-a70e-53be2c0ab142.shtml|titolo=«Van Gogh non si suicidò, ma fu ucciso per errore»|autore=Francesco Tortora|data=17 ottobre 2011|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> Alla base di queste interpretazioni ci sono alcune dicerie raccolte in loco dallo storico dell'arte John Rewald nel 1930, delle quali, nel libro, non si cita la fonte, e un'intervista del 1956, ugualmente priva di riferimenti bibliografici, a René Secretan, indicato, assieme al fratello Gaston, come il responsabile. La comunità accademica non ha accolto queste ipotesi e Leo Jansen, curatore del van Gogh Museum di Amsterdam ha definito queste conclusioni «non sufficientemente provate» affermando, peraltro, che «i due autori non hanno trovato fatti nuovi, ma li hanno interpretati in maniera diversa».<ref>{{cita web| url = http://www.winnipegfreepress.com/arts-and-life/entertainment/arts/van-gogh-museum-unconvinced-by-new-theory-painter-didnt-commit-suicide-but-was-shot-by-2-boys-131973238.html?viewAllComments=y| titolo = Van Gogh museum unconvinced by new theory painter didn't commit suicide but was shot by 2 boys | autore=Max, Arthur | data =17 ottobre 2011 | accesso= 19 giugno 2013}}</ref>