Castello delle Forme: differenze tra le versioni
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==Storia==
Le origini del Castello delle Forme risalgono probabilmente al periodo romano e ciò lo si deduce dalla urbanistica del borgo in cui le vie si incrociano perpendicolarmente dando forma a quella struttura di "cardo" e "decumano" tipici dei castri romani e molto poco comune invece nei borghi
Nel vocabolo "Campo Filoncia" è stata comunque rinvenuto l'ingresso ad un cunicolo e, forse, ad una tomba di età [[etruschi|etrusca]], a testimoniare l'antico insediamento in questi luoghi. Del Castello di trova documentazione già dal [[1163]], quando il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] cita, nel suo diploma, la chiesa in esso contenuta. La sua posizione strategica, a guardia della riva destra del Tevere, permetteva il controllo della strada che conduceva da [[Perugia]] a [[Roma]], anticamente percorsa dai mulattieri che si riunivano qui e poi scendevano in pianura.
Nel [[1312]] dovette subire l'assalto delle soldatesche di [[Enrico VII di Lussemburgo]], in occasione del quale i Della
La zona come detto era feudo dei
Altri precisi elementi architettonici all'interno del Palazzo come i resti di un antico capitello nel loggiato ovest ma anche i conci in pietra bugnata nonché le notevoli volte e le arcate del piano terra denotano le sue prime origini risalenti probabilmente al XIII secolo. Sul lato Ovest del Castello una splendido "hortus conclusus" tuttora ricco di erbe aromatiche ed alberi da frutto lascia spazio ad una balconata che permette allo sguardo di spaziare per decine di miglia verso nord fino a Torgiano, Perugia ed oltre.
La parte alta del Palazzo della Corgna fu sicuramente riedificata all'inizio del XVIII secolo e ciò lo si deduce da una formella in cotto murata sul retro del primo piano con una incisione datata 1708 ma soprattutto dal fatto che gli ultimi due piani evidenziano una struttura meno antica ed appunto più simile a gran parte degli altri corpi edificati sulla piazza del Castello completamente realizzati in mattoni quando probabilmente il palazzo stesso era già stato annesso ai possedimenti della nobile famiglia perugina dei Boncambi.▼
▲La parte alta del Palazzo della Corgna fu sicuramente riedificata all'inizio del XVIII secolo e ciò lo si deduce da una formella in cotto murata sul retro del primo piano con una incisione datata 1708 ma soprattutto dal fatto che gli ultimi due piani evidenziano una struttura meno antica ed appunto più simile a gran parte degli altri corpi edificati a cavallo e dopo il rinascimento sulla piazza del Castello
I resti di una antica meridiana si intravedono ancora sul lato destro della facciata principale del palazzo mentre al suo interno alcuni arredi ed utensili agresti e di cucina(forse l'unico "Ferro da Cialda" del borgo e stato rinvenuto nelle cucine del primo piano) narrano ancora della sua nobile origine così come mentre nei piani alti rimangono tuttora intatti gli appartamenti settecenteschi della servitù, negli scantinati ci sono ancora le cantine ricavate tra le volte che collegavano le fondazioni dei setti murari.▼
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Il Palazzo di Castello delle Forme si può dunque annoverare tra le più pregevoli dimore della famiglia Della Corgna. Insieme ai più noti e blasonati edifici di Castiglion del Lago, di Città della Pieve e della Villa del Colle del Cardinale esso fu infatti tra i palazzi preferiti dal Duca Ascanio e per il quale evidenti testimonianze scritte evidenziano come suo fratello, Cardinale perugino della chiesa di Roma spesso a lui si raccomandava per proteggere i possedimenti di famiglia nella zona, i paesani stesso ed I loro diritti.▼
▲Il Palazzo di Castello delle Forme si può dunque annoverare tra le più pregevoli dimore della famiglia Della Corgna. Insieme ai più noti e blasonati edifici di Castiglion del Lago, di Città della Pieve e
La famiglia, nei pressi dell'antica chiesa di S. Costanzo, aveva poi anche una residenza di campagna, sul cui ingresso ancora oggi è visibile lo stemma gentilizio.
Nel [[XVIII secolo]] Castello delle Forme ebbe infine un altro cittadino illustre, Giovanni Lupattelli, noto ebanista chiamato a Roma da Papa [[Pio VI]] per eseguire numerosi e famosissimi lavori lignei in San Pietro. Tornato in Umbria con sua moglie, Giovanna Caselli di Deruta, fu eletto consigliere nel distretto di quest'ultima città. Morì probabilmente nel primo decennio dell'[[Ottocento]].<ref>Francesco Cavallucci, ''Marsciano'', ed. la Rocca, Marsciano, 2005 pag. 356-358</ref>
==Monumenti e luoghi d'interesse==
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