Francesco Crispi: differenze tra le versioni
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[[File:Crispi e ministri al Quirinale nel capodanno 1888.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.3|Crispi e i suoi ministri al Quirinale nel Capodanno del 1888. Alla sinistra di Crispi il ministro delle finanze [[Agostino Magliani]]; subito dietro, il ministro della Guerra [[Ettore Bertolè Viale]].]]
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Il disegno di legge mirava a separare i ruoli dell'esecutivo da quelli del parlamento, cercando di svincolare il primo dai giochi politici del secondo. Il primo punto del disegno dava all'esecutivo il diritto di decidere sul numero e le funzioni dei ministeri. La prospettiva era inoltre quella di mantenere il Re (che lo [[Statuto Albertino]] metteva a capo dell'esecutivo) libero di decidere sull'organizzazione dei vari dicasteri. Il secondo punto prevedeva l'istituzione dei sottosegretari, che avrebbero dovuto aiutare i ministri e, nello stesso tempo, fare loro da portavoce in parlamento. Nonostante gli oppositori, la legge fu approvata il 9 dicembre 1887 alla Camera e due mesi dopo al Senato<ref>{{Cita|Duggan|pp. 612-613}}.</ref>.
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