Marilyn Monroe: differenze tra le versioni
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Molti anni dopo, nel 1999, vennero recuperati dagli archivi della '' [[Fox Corporation]]'' gli oltre 500 minuti di girato per quella che avrebbe dovuto essere la versione originale del lungometraggio, ovverosia l'ultimo film con Marilyn Monroe, anche se incompiuto. Le bobine originali vennero opportunamente esaminate e restaurate, per poi confluire in un inedito montaggio di 37 minuti, pubblicato in [[VHS]].
'''Il pensiero politico di Marilyn Monroe'''
Sebbene il pensiero politico di Marilyn Monroe sia stato meno studiato rispetto ad altri aspetti della sua vita, ha suscitato interesse ed è stato oggetto di varie speculazioni e teorie, alcune delle quali prive di solide basi. Tuttavia, secondo alcuni autori, la sua visione politica è più sfumata di quanto possa apparire a prima vista.<ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Londres: Victor Gollancz, 1985, pp. 44-45.</ref><ref>Jordan, Larry. ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death''. Independently published, 2023, pp. 708-710.</ref>
Per comprendere meglio il suo pensiero, si può osservare che Marilyn Monroe manifestò grande ammirazione verso diverse figure storiche e contemporanee con posizioni politiche molto diverse. Questa varietà suggerisce che Monroe apprezzasse più la percezione di giustizia e l’impegno sociale di queste persone che il loro allineamento ideologico preciso. Tra le figure da lei ammirate spiccano <nowiki>[[Abraham Lincoln]]</nowiki><ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Londres: Victor Gollancz, 1985, pp. 44-45.</ref>, <nowiki>[[John F. Kennedy]]</nowiki><ref>Jordan, Larry. ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death''. págs. 735-736.</ref><ref name="Leaming397-3992">Leaming, Barbara (2000). ''Marilyn Monroe''. Nueva York: Crown Publishing Group. pp. 397-399.</ref>, <nowiki>[[Arthur Miller]]</nowiki><ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. págs. 371-375.</ref> e Lincoln Steffens.<ref>Steinem, Gloria. ''Marilyn: Norma Jean''. págs. 66-68.</ref>
Diverse evidenze mostrano che Marilyn Monroe mantenesse posizioni chiare su alcuni temi politici e sociali. Difendeva attivamente i diritti civili e l’uguaglianza razziale, mostrando preoccupazione per la situazione dei lavoratori, delle minoranze e delle persone in condizioni di povertà. Rifiutava il maccartismo, promuoveva la libertà artistica e di espressione e dava molta importanza alla giustizia e alle libertà civili.<ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Random House, 1985, pág. 373.</ref> Si impegnò in cause pacifiste, arrivando a finanziare iniziative come il SANE, e in alcune interviste espresse la sua preoccupazione per la minaccia nucleare. Per Marilyn la libertà sessuale era di vitale importanza, arrivando a fare dichiarazioni pubbliche come "Sex is part of life, it's part of nature—and I'd rather go along with nature".<ref>{{Cita libro|nome=Lois|cognome=Banner|titolo=Marilyn: The Passion and the Paradox|anno=2012|pp=325-329}}</ref> Inoltre, in alcune occasioni manifestò apprezzamento per la democrazia, arrivando a dire di essere stata cresciuta per crederci. Infine, risultò registrata come elettore del <nowiki>[[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)]]</nowiki>.<ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Random House, 1985, págs. 316-318.</ref>
Nel marzo del 1960, Marilyn Monroe scrisse una lettera al suo amico Lester Markell in cui affrontò diversi temi politici rilevanti. In essa, manifestò rifiuto verso <nowiki>[[Richard Nixon]]</nowiki> e simpatia per <nowiki>[[Nelson Rockefeller]]</nowiki>, <nowiki>[[Hubert Humphrey]]</nowiki> e <nowiki>[[Adlai Stevenson II]]</nowiki>, indicando che il suo presidente ideale sarebbe stato William O. Douglas. Monroe parlò inoltre di <nowiki>[[Fidel Castro]]</nowiki>, in un contesto successivo alla Rivoluzione cubana ma precedente all’adozione del comunismo da parte di Castro e allo sbarco fallito della Baia dei Porci. Nella lettera, criticò il fatto che gli Stati Uniti non sostenessero i cubani neppure nello sviluppo della democrazia (sottolineando la parola democrazia) e mise in discussione la copertura mediatica su Castro. Inoltre, Monroe menzionò di essere stata cresciuta per credere nella democrazia.<ref name=":0">{{cita web|url=https://www.juliensauctions.com/en/lots/172236/marilyn-monroe-correspondence-with-lester-markel|título=Marilyn Monroe Correspondence with Lester Markel|fecha=Marzo de 1960|fechaacceso=15 de julio de 2025|editorial=Julien's Auctions}}</ref><ref name=":1">Jordan, Larry (2023). ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details Of Her Life and Death''. Independently published, págs. 721-723.</ref><ref>Summers, Anthony. Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe. Victor Gollancz Ltd., 1985, pp. 315-318.</ref>
L’autrice Lois Banner ha sostenuto che Marilyn Monroe avesse posizioni radicali di sinistra, interpretando ad esempio la lettera a Lester Markell come un appoggio a leader comunisti in opposizione al capitalismo. Tuttavia, altri autori, come Larry Jordan, hanno messo in dubbio questa interpretazione, sottolineando che in quel momento <nowiki>[[Fidel Castro]]</nowiki> non era comunista e che, anzi, godeva di ammiratori negli Stati Uniti.<ref name=":1" /> Inoltre, nella lettera Monroe non menziona termini come comunismo o capitalismo e sottolinea il suo apprezzamento per la democrazia. Marilyn non esprime un supporto esplicito a Castro, ma critica il fatto che gli Stati Uniti non aiutassero i cubani neppure a sviluppare la democrazia, esprimendo inoltre malcontento per la copertura mediatica riservata a Castro. In alcune interviste, Banner affermò che Monroe avesse sostenuto Castro nella primavera del 1962, ma non esistono prove a sostegno di questa affermazione e neppure Banner la cita nel suo libro.<ref name="Vanguardia2012">Marc Bassets, “EE.UU. reivindica la faceta progresista de Marilyn”, *La Vanguardia*, 3 agosto 2012.</ref> In realtà, quello che Marilyn fece in primavera del 1962 fu il celebre "Happy Birthday, Mr. President", mostrando pubblicamente il suo sostegno a <nowiki>[[John F. Kennedy]]</nowiki> durante un periodo di tensione tra Kennedy e Castro.<ref>Banner, Lois (2012). ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury USA, págs. 320-321, 426-427.</ref><ref name=":0" /><ref>{{cita web|url=https://www.letras.com/marilyn-monroe/288474/|título=Happy Birthday, Mr. President|fechaacceso=15 de julio de 2025|editorial=Letras.com}}</ref>
L’FBI indagò su Marilyn Monroe per presunte connessioni con il comunismo, anche se in quegli anni molte celebrità furono oggetto di indagini simili. La maggior parte dei documenti FBI relativi a Monroe si concentra sulle sue associazioni con <nowiki>[[Arthur Miller]]</nowiki> e con il comunista Frederick Vanderbilt Field, che conobbe brevemente durante un viaggio in Messico all’inizio del 1962 e con cui mantenne una certa amicizia. L’analisi ideologica dell’FBI su Monroe è molto limitata, ma descrive le sue opinioni come positive e decisamente di sinistra. Tale valutazione si basò su due commenti fatti da Monroe durante una festa a casa di Peter Lawford, in cui mise in dubbio la moralità dei test nucleari al presidente <nowiki>[[John F. Kennedy]]</nowiki> e espresse preoccupazione per il futuro dei giovani negli Stati Uniti. Queste dichiarazioni furono sufficienti per far classificare le sue opinioni come di sinistra dall’FBI dell’epoca, anche se alcuni autori considerano che la valutazione e l’indagine siano state esagerate.<ref name="Summers453-458">Summers, Anthony (2004). ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Londres: Victor Gollancz Ltd. pp. 453-458.</ref><ref name="Jordan322-323">Jordan, Larry (2021). ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details Of Her Life and Death''. Estados Unidos: Independently Published. pp. 322-323.</ref> Nonostante la sorveglianza, l’FBI non trovò prove che collegassero Monroe al Partito Comunista degli Stati Uniti.<ref name="FBIvault">FBI Records: The Vault – "Marilyn Monroe", FBI.gov, consultado a las 20:00 del 15 de julio de 2025, https://vault.fbi.gov/marilyn-monroe.</ref>
Marilyn Monroe non mostrò affinità verso un’ideologia specifica; scrisse infatti: "Nelle esperienze con qualsiasi gruppo di persone, bisogna saper distinguere i singoli individui. Non sono mai stata brava a far parte di un gruppo, nemmeno di un gruppo di due." Questo indica che non si sentiva parte di alcuna collettività, inclusi i gruppi ideologici.<ref>{{Cita libro|nome=Bernard and Marilyn|cognome=Comment and Monroe|titolo=Fragments: Poems, Intimate Notes, Letters|data=2010|pp=198-200}}</ref> Nessuno tra coloro che la conoscevano personalmente ha mai affermato che Monroe seguisse una determinata ideologia, né lei stessa lo ha mai dichiarato. Le sue opinioni politiche sembravano basarsi piuttosto su ciò che riteneva giusto o utile per il bene comune, senza aderire ad etichette ideologiche. Tuttavia, in ambito sociale le sue posizioni erano chiaramente progressiste.<ref name="Vanguardia2012" /> Il suo amico <nowiki>[[Carl Sandburg]]</nowiki> sottolineò che Marilyn non si sentiva pienamente a suo agio con argomenti legati alla politica e all’economia. A partire dal 1960, diversi autori notarono un crescente interesse di Monroe per la politica, probabilmente legato alla campagna elettorale di quell’anno. Questo interesse sembrava concentrarsi maggiormente sulla politica interna degli Stati Uniti, e in misura minore sulla politica estera, ma non sulle ideologie astratte, per le quali non esiste documentazione. All’inizio del 1962, in vista di un incontro con <nowiki>[[Robert F. Kennedy]]</nowiki>, Monroe chiese a Danny Greenson di prepararle alcune domande di carattere politico, poiché non si sentiva sicura sull’argomento e desiderava fare una buona impressione. Ciò suggerisce una conoscenza politica ancora limitata. <nowiki>[[Anthony Summers]]</nowiki> osservò che Monroe non si impegnò mai attivamente in politica, pur considerandosi parte della classe lavoratrice e nutrendo ammirazione per l’idea dell’“uomo comune”.<ref name="Casillo2018">Charles Casillo, ''Marilyn Monroe: The Private Life of a Public Icon'', St. Martin's Press, 2018, pp. 200-202, 230-231.</ref><ref name="Steinem1986">Gloria Steinem, ''Marilyn: Norma Jeane'', Henry Holt and Company, 1986, pp. 70-71.</ref><ref name="Churchwell2004">Sarah Churchwell, ''The Many Lives of Marilyn Monroe'', Metropolitan Books, 2004, pp. 308-309.</ref><ref name="Leaming1998">Barbara Leaming, ''Marilyn Monroe'', Crown Publishing Group, 1998, pp. 399-401.</ref><ref name="Summers1985b">Anthony Summers, ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe'', Sphere Books, 1985, pp. 44-45, 315-318.</ref>
== Filmografia ==
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