Primavera croata: differenze tra le versioni

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Gli anni '60 videro anche l’ascesa delle scienze sociali nel paese: le discipline come le [[scienze politiche]] e la [[sociologia]] furono introdotte nelle università, nonostante la resistenza dei comunisti più puristi. Dopo aver studiato all’estero, in paesi occidentali, gli scienziati sociali introdussero il pensiero critico nelle università di provenienza, trasformandole progressivamente in centri di opposizione e di critica al regime, in particolare a [[Lubiana]], [[Zagabria]] e [[Belgrado]].<ref name="Central Intelligence Bulletin 1970">Central Intelligence Bulletin, Central Intelligence Agency. 15 October 1970.</ref>
 
Dopo averanni subitodi significativa animositàpersecuzioni e repressione da parte del regime negli anni '40 e '50, lo status della [[Chiesa cattolica]] in [[Croazia]] migliorò grazie alla democratizzazione del Paese, in particolare a seguito del [[Concilio Vaticano II]] (1962-1965) e dell’instaurazione di relazioni diplomatiche tra il [[Santa Sede|Vaticano]] e la Jugoslavia nel 1966. A metà degli anni '60, gli eventi religiosi pubblici furono nuovamente permessi e il rapporto tra la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] e lo Stato si basava su una reciproca tolleranza. Tuttavia, la [[Chiesa cattolica]] in [[Croazia]] non assunse un ruolo attivo nel movimento nazionale né negli eventi politici ad esso associati, pur mantenendo una solidarietà privata verso i riformisti.<ref name="Central Intelligence Bulletin 1971">Central Intelligence Bulletin, Central Intelligence Agency. 29 November 1971.</ref>
 
=== Richieste politiche ===