Torregrotta: differenze tra le versioni

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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Torregrotta}}
{{Doppia immagine|destra|Torregrotta Saint Paulinus church.jpg|175|Torregrotta Our Lady of the Stairs church.JPG|175|La chiesa di San Paolino Vescovo|La chiesa di Santa Maria della Scala}}
* ''Chiesa di San Paolino Vescovo''. Inaugurata il 29 giugno [[1943]]<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Libretto ricordo inaugurazione chiesa parrocchiale San Paolino |editore=Parrocchia San Paolino Vescovo |città=Torregrotta |data= 29 giugno 1943}}</ref> in via Mezzasalma, custodisce al suo interno una tela del [[1671]] attribuita a Francesco Iaconissa che raffigura la [[Deposizione di Gesù|Deposizione di Cristo]] dalla Croce<ref>{{cita web|url= http://2.114.208.66/torregrotta/ch/ch_p_chiesa_dettaglio.php?idchiesa=1&x=daa8b1a0f441b9d007853d5dc2c4e36c|titolo= La chiesa di San Paolino Vescovo|editore= Sito ufficiale Comune di Torregrotta|accesso= 17 giugno 2013|urlmorto= sì}}</ref> e che originariamente adornava l'[[altare]] dell'antica chiesa di San Paolino, già chiesa di [[Chiesa di Maria Santissima della Pietà (Torregrotta)|Maria SS. della Pietà]].<ref name="pan8">{{cita|Pandolfo, 1999|p. 8|}}.</ref> DaHa quest'ultimosubito edificio,nel ormai demolito, proviene anche una [[campana]]corso del [[1886]]tempo ancoradiverse funzionante.<ref name="coco101">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 101|}}.</ref> Nel [[2010]] la chiesa è stata ristrutturatamodifiche e nella facciata è stata collocata una vetrata che raffigura [[Paolino di Nola|San Paolino]]ristrutturazioni.<ref>{{Cita news|autore=Mariella Di Giovanni |titolo=Realizzata una vetrata in onore di S. Paolino |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]] |giorno=18|mese=luglio|anno=2010}}</ref>
=== Architetture religiose ===
* ''Chiesa di San Paolino Vescovo''. Inaugurata il 29 giugno [[1943]]<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Libretto ricordo inaugurazione chiesa parrocchiale San Paolino |editore=Parrocchia San Paolino Vescovo |città=Torregrotta |data= 29 giugno 1943}}</ref> in via Mezzasalma, custodisce al suo interno una tela del [[1671]] attribuita a Francesco Iaconissa che raffigura la [[Deposizione di Gesù|Deposizione di Cristo]] dalla Croce<ref>{{cita web|url= http://2.114.208.66/torregrotta/ch/ch_p_chiesa_dettaglio.php?idchiesa=1&x=daa8b1a0f441b9d007853d5dc2c4e36c|titolo= La chiesa di San Paolino Vescovo|editore= Sito ufficiale Comune di Torregrotta|accesso= 17 giugno 2013|urlmorto= sì}}</ref> e che originariamente adornava l'[[altare]] dell'antica chiesa di San Paolino, già chiesa di [[Chiesa di Maria Santissima della Pietà (Torregrotta)|Maria SS. della Pietà]].<ref name="pan8">{{cita|Pandolfo, 1999|p. 8|}}.</ref> Da quest'ultimo edificio, ormai demolito, proviene anche una [[campana]] del [[1886]] ancora funzionante.<ref name="coco101">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 101|}}.</ref> Nel [[2010]] la chiesa è stata ristrutturata e nella facciata è stata collocata una vetrata che raffigura [[Paolino di Nola|San Paolino]].<ref>{{Cita news|autore=Mariella Di Giovanni |titolo=Realizzata una vetrata in onore di S. Paolino |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]] |giorno=18|mese=luglio|anno=2010}}</ref>
* ''Chiesa di Santa Maria della Scala''. Aperta ai fedeli il 10 aprile [[1976]], sorge sull'omonima piazza ed è stata dedicata il 10 ottobre dello stesso anno.<ref>{{Cita news|autore= Angelo Coco|titolo= Morto Padre Santo Trimarchi|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=dicembre|anno=2001|p=2}}</ref> La chiesa è erede del plurisecolare culto torrese per la Vergine della Scala, il cui antico tempio religioso si suppone dovesse trovarsi nel centro storico.<ref name="tornot9">{{Cita news|autore= Roberto Scibilia|titolo= Torre Sacra|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=settembre|anno=2001|pp=10-11}}</ref>
* ''Chiesa del Santissimo Crocifisso''. Fu consacrata e aperta al culto il 22 gennaio [[1925]] in occasione dell'inaugurazione dell'istituto [[Figlie del Divino Zelo]] di cui faceva parte.<ref name="coco118">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 118|}}.</ref> Negli [[anni 1970|anni settanta]] ha subito una importante opera di ristrutturazione con l'aggiunta di un ulteriore corpo e la sostituzione del tetto in legno con un solaio in cemento armato.<ref name="coco120">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 120|}}.</ref><ref>{{cita web|url= http://2.114.208.66/torregrotta/ch/ch_p_chiesa_dettaglio.php?idchiesa=3&x=daa8b1a0f441b9d007853d5dc2c4e36c|titolo= La chiesa del SS. Crocifisso sul sito|editore= Sito ufficiale Comune di Torregrotta|accesso= 17 giugno 2013|urlmorto= sì}}</ref> Conserva all'interno quattro statue lignee tra le quali quella della [[Tindari#Il Santuario della Madonna Nera|Madonna del Tindari]] del 1925.<ref name="coco120"/>
* ''Chiesa di San Cristoforo''. L'epoca di edificazione è incerta, probabilmente di origini [[Impero bizantino|bizantine]].<ref name="pan8"/> Dagli atti notarili risulta attiva almeno dall'inizio del [[XIX secolo]].<ref name="coco113">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 113|}}.</ref> Ne rimangono solo le mura perimetrali lungo la via San Vito.<ref name="coco113"/>
[[File:Torregrotta arco merlato.jpg|thumb|upright|left|L'[[arco (architettura)|arco]] merlato [[XVII secolo|secentesco]] di via Mezzasalma]]
 
=== Architetture civili ===
* ''Torre del Castrum''. Databile tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]],<ref name="coco30">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 30|}}.</ref> fu una delle opere difensive del ''[[Castrum]]'' fatto edificare dall'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] per proteggere i contadini che abitavano il Casale del Feudo di Santa Maria della Scala.<ref name="pan7"/> Nel corso del tempo ha subito diverse modificazioni e stravolgimenti ed oggi si presenta inglobata in abitazioni di epoche successive lungo la vico Trieste.<ref name="coco17"/>. Un’altra torre scomparsa sorgeva lungo via Libertà.<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 17-18|}}.</ref>
* ''Arco merlato''. Fu uno dei [[Porta cittadina|portali]] di accesso al ''[[Castrum]]'' cinquecentesco fatto edificare dall'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].<ref name="pan8"/> La sua costruzione è tuttavia successiva poiché sulla chiave di volta interna sono ancora visibili i numeri 6 5 0 ed è quindi databile al [[1650]].<ref name=" tornot10"/> Il [[Porta cittadina|portale]] è costituito da un [[Arco (architettura)|arco]] a tutto sesto sormontato da una [[Merlo (architettura)|merlatura ghibellina]]. Si trova ai margini della via Mezzasalma.
 
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* ''Icone raffiguranti la Madonna della Scala''. Scolpite su lastre di [[Arenaria|pietra arenaria]] delle dimensioni di {{M|33|u=cm}} di larghezza e {{M|45|u=cm}} di altezza,<ref name="coco32">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 32|}}.</ref> ebbero la funzione di marcare i confini dell'antico feudo di Santa Maria della Scala.<ref name="coco25">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 25|}}.</ref> Delle sette icone presunte, ne rimangono oggi soltanto quattro: due in territorio torrese, in via dei Mille e in contrada Largari, due in territorio di [[Valdina]].<ref name="coco32"/>
* ''Grotta rupestre''. Si trova nei pressi della via San Vito<ref name="coco18">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 18|}}.</ref> e fa parte di una serie di grotte dislocate tra Torregrotta e la frazione Cardà del comune di [[Roccavaldina]].<ref name="coco19">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 19|}}.</ref>
 
=== Architetture scomparse ===
* ''Riposto della Torre''. Chiamato anche ''magazzinazzu'',<ref name="tornot11"/> fu un edificio appartenuto all'antico Feudo di Santa Maria della Scala che sorgeva sulla via XXI Ottobre nei pressi del monumento ai caduti e che fu abbattuto fra l'ottobre [[1954]] e il marzo [[1955]].<ref name="coco25"/> Sotto il [[rosone]] della facciata principale erano posizionate una grande icona marmorea raffigurante la Madonna della Scala e una lapide recante un'iscrizione latina che, secondo le ipotesi degli storici, doveva essere la concessione del re di Sicilia [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] del [[1168]].<ref name="coco25"/>
* ''Torri''. Una sorgeva lungo via Libertà,<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 17-18|}}.</ref> l'altra nei pressi di piazza Santa Maria della Scala, parte intregrante di un antico fondaco.<ref name="tornot12">{{Cita news|autore=Pippo Pandolfo|titolo=1586…È l’alba|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=dicembre|anno=2002|pp=10-11}}</ref><ref name="coco47">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 47|}}.</ref>
 
== Società ==
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{{Demografia/Torregrotta}}
 
L'entità della popolazione torrese nei periodi storici antecedenti l'[[Risorgimento|unificazione italiana]] è incerta.<ref name="coco14"/> Durante l'[[ottocento]], un primo documentato fenomeno migratorio fece incrementare la popolazione,<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 73|}}.</ref> composta da circa 400 abitanti nel [[1852]].<ref name="coco101">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 101|}}.</ref>
 
Nel [[novecento]], lo sviluppo demografico fu in larga parte determinato dal più ampio fenomeno dei [[Emigrazione|flussi migratori]] dai comuni montani verso i centri costieri,<ref>{{Cita|Ministeri, 2009|p. 5}}.</ref> risultando preminente rispetto ad altre località provinciali grazie alla baricentrica collocazione geografica della città nell’area costiera tirrenica della Sicilia nord-orientale ma anche grazie alla nascita e sviluppo del vicino polo industriale del Mela.<ref name="mini7">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 7}}.</ref>
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* Crocieri:<ref name="coco36">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 36|}}.</ref> è l'area cittadina che si estende a ridosso e nei dintorni della via Crocieri. Il nome di quest'ultima deriva dal fatto che forma una croce con la via XXI Ottobre e in origine veniva indicata come strada ''Crociera''.<ref name="coco51">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 51|}}.</ref>
* Grotta:<ref name="coco34"/> è una delle due contrade che compongono il centro storico. Compare in diversa documentazione già nel [[XVI secolo]] e poi durante l'[[ottocento]].<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 34-35|}}.</ref>
* Scala:<ref name="coco36"/> è l'area cittadina che si estende all'incirca tra la via Nazionale e il lungomare Rosario Livatino ed è citata come contrada [[rurale]] a partire dalla prima metà dell'[[ottocento]].<ref name="coco46">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 46|}}.</ref> Nel [[XVI secolo]] si trovava qui un fondaco (edificio simile ai moderni [[motel]]) appartenente al feudo di Santa Maria della scala e per tale motivo chiamato ''fondaco della Scala''.<ref name="tornot12">{{Cita news|autore=Pippo Pandolfo|titolo=1586…È l’alba|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=dicembre|anno=2002|pp=10-11}}</ref><ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 46-47|}}.</ref>
* Torre:<ref name="coco36"/> la contrada fino agli inizi dell'Ottocento venne chiamata ''Casale'' ed era il centro abitato del feudo di Santa Maria della Scala. Già presente nel [[medioevo]] e poi riedificato nel [[1526]], costituisce il nucleo storico della città.<ref name=" tornot10"/>
Esistono diverse altre contrade, cittadine e rurali, talvolta ricomprese all'interno delle quattro sopracitate, la cui memoria storica, nella maggior parte dei casi, è andata perduta:<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 36-40|}}.</ref> Badessa, Barone, Bottisco, Bruca, Cotugnara, Ficarotta, Granatara, Largari, Maddalena, Marsilio, Perara, Pirrera, Radali, Sciabecco, Timoniere, Triari.