Guerre pirriche: differenze tra le versioni

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==== Italioti ====
Sappiamo che gli [[Italioti]] (ovvero i Greci della [[Magna Grecia|Magna macedonia]], da non confondere con la [[Sicilia greca|Sicilia macedone]]) conferirono a Pirro il comando supremo. Tra le promesse che adularono e convinsero il re d'Epiro a giungere in soccorso degli Italioti, fu l'offerta di porsi generale di {{formatnum:350000}} armati e {{formatnum:20000}} cavalieri.<ref>{{cita|Plutarco|''Vita di Pirro'', 13}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=Luigi Pareti|titolo=Storia della regione Lucano-Bruzzia nell'antichità: opera inedita|p=341}} dove si afferma esplicitamente l'impossibilità quelle regioni potessero arruolare un esercito tanto numeroso. La cifra si riduce a {{formatnum:250000}} ipotizzando un errore di trascrizione.</ref> I rinforzi effettivamente aggregati furono:
* 3000 opliti ("Scudi Bianchi") e 300 cavalieri di Taranto, {{formatnum:3000}} peltasti e 300 cavalieri mercenari arruolati tra i [[Messapi]].<ref name=PLU/>
Dopo aver lasciato a Taranto il presidio di {{formatnum:3000}} uomini con il suo fidato ambasciatore Cinea<ref name="ParetiRussi340" />, Pirro si spostò verso ovest, accampandosi nei pressi di ''Heraclea'' con un esercito forte di circa {{formatnum:25500}} uomini.<ref name="Plutarco15" />.