Ernest von Stockalper: differenze tra le versioni

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Nel traforo si sperimentarono nuove tecniche per velocizzare i lavori e la fretta si ripercosse duramente sulla condizione degli operai impiegati nella costruzione. Le condizioni degli operai impiegati nella costruzione del traforo erano pessime. Si facevano turni di 8 ore in un ambiente in cui la temperatura superava i 30 gradi, in cui l’aria era resa irrespirabile dalla scarsa ventilazione e dalle esalazioni delle macchine. Furono quasi duecento i lavoratori deceduti a causa degli incidenti sul cantiere. Gli infortuni arrivarono alle quattrocento unità. Inoltre l'igiene era pessima: non erano stati installati sufficienti servizi igienici e l'approvvigionamento dell'acqua era scarso.
 
InDurante un sopralluogo agli scavi sotterranei del San Gottardo, in quanto ''ingegnere capo'', Stockalper accompagnò il [[19 giugno]] [[1879]], durante un sopralluogo agli scavi sotterranei del San Gottardo, il suo principale ginevrino [[Louis Favre]] (architetto e ingegnere) e un ingegnere francese giunto in visita. AÈ a Stockalper che si deve la relazione sulla morte per infarto del suo principale avvenuta in tale occasione.
 
L'Ing. Stockalper continuerà poi i lavori e, sebbene il traforo venisse ultimato già dal [[29 febbraio]] [[1880]] (quindi un mese prima della data prevista da Fauvre per questa fase dei lavori), per una concomitanza di motivi il tunnel sarà poi aperto solo il [[1° gennaio]] [[1882]], con un ritardo di 15 mesi sulla data pattuita.
 
Per un'opera di tale portata il ritardo, come anche il sorpasso dell'11% sui costi preventivati, sono tutto sommato contenuti. Ma la ''Compagnia ferroviaria del Gottardo'', farà causa agli eredi di [[Louis Favre]], portandoli alla rovina finanziaria.