Stalin e antisemitismo: differenze tra le versioni
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=== Israele ===
Dalla fine del 1944 in poi, Stalin adottò una politica estera filo-[[sionista]], a quanto pare credendo che il nuovo Paese avrebbe assunto uno stampo socialista così da accelerare il declino dell'influenza britannica in [[Medio Oriente]].<ref>{{Cita libro|nome=Paul|cognome=Johnson|titolo=A History of the Jews|url=https://archive.org/details/historyofjews0000john_g1i3|anno=1987|p=[https://archive.org/details/historyofjews0000john_g1i3/page/527 527]}}</ref> Pertanto nel novembre 1947 l'Unione Sovietica insieme agli altri
Stalin iniziò una nuova epurazione reprimendo i suoi alleati dei tempi di guerra, il [[Comitato Ebraico Antifascista]]. Nel gennaio 1948, per ordine personale di Stalin, a [[Minsk]] fu assassinato [[Solomon Michoėls]], omicidio camuffato da incidente d'auto. Mikhoels fu portato nella dacia dell'MGB e ucciso, insieme al suo collega non ebreo Gòlubov-Potàpov, sotto la supervisione del viceministro della sicurezza di stato Sergèi Ogoltsòv. I corpi furono poi scaricati sul ciglio di una strada.<ref name="reflections">{{Cita libro|autore=Robert Conquest|titolo=Reflections on a Ravaged Century|url=https://archive.org/details/reflectionsonra00conq|editore=Norton|anno=2000|ISBN=0-393-04818-7|p=[https://archive.org/details/reflectionsonra00conq/page/101 101]}}</ref><ref>{{Cita web|nome=Mark|cognome=Deutch|url=http://www.mk.ru/blogs/idmk/2005/09/06/mk-daily/60646/|titolo=Как убивали Mихоэлса|lingua=ru|sito=Moskovskij Komsomolets|data=6 settembre 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070527162142/http://www.mk.ru/blogs/idmk/2005/09/06/mk-daily/60646/}}</ref>
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Gli storici Albert Lindemann e Richard Levy osservano: "Quando nell'ottobre 1948, nei giorni di festa, migliaia di ebrei si radunarono intorno alla
Jeffrey Veidlinger scrive: «Nell'ottobre 1948 era ovvio che Mikhoels non era affatto l'unico sostenitore del sionismo tra gli ebrei sovietici. La rinascita dell'espressione culturale ebraica durante la guerra aveva favorito un generale senso di audacia tra le masse ebraiche. Molti ebrei rimasero ignari della crescente ''[[Dottrina Ždanov|ždanovščina]]'' e della minaccia che costituiva per gli ebrei sovietici la campagna contro i "cosmopoliti senza radici". In effetti, in questo periodo gli atteggiamenti ufficiali nei confronti della cultura ebraica erano ambivalenti. All'apparenza, la cultura ebraica sembrava essere sostenuta dallo Stato: le autorità si erano impegnate nel sostenere il teatro yiddish dopo la morte di Mikhoels, Eynikayt veniva ancora pubblicato nei tempi previsti e, cosa più importante, l'Unione Sovietica riconobbe l'istituzione di uno stato ebraico in Palestina. Per la maggior parte degli ebrei di Mosca la situazione degli ebrei sovietici non era mai stata migliore».<ref>{{Cita libro|cognome=Veidlinger|nome=Jeffrey|anno=2000|titolo=The Moscow State Yiddish Theater: Jewish Culture on the Soviet Stage|città=Bloomington|editore=Indiana University Press|p=266|ISBN=978-0-253-33784-9}}</ref>
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