Frankenstein o il moderno Prometeo: differenze tra le versioni

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[[File:WilliamGodwin.jpg|thumb|[[William Godwin]]]]
 
Forte è poi l'influenza del padre<ref>Introduzione al ''Frankenstein'', edizioni Newton and Compton, 2010</ref>: [[William Godwin]] in ''PoliticalGiustizia Justicepolitica'' sostiene che istituzioni come il governo, la legge o il matrimonio, seppur positive, tendano a esercitare forze dispotiche sulla vita della gente; egli aspira a un nuovo ordine sociale basato sulla benevolenza universale, contraddicendo la visione seicentesca di [[Thomas Hobbes]] di una società essenzialmente egoista. La [[Mostro di Frankenstein|Creatura mostruosa]], completamente estraniata dalla società, si considera come un demone malefico e chiede giustizia proprio in senso godwiniano: ''«Do your duty towards me»'' ("Fa''"Adempi ilai tuotuoi doveredoveri verso di me"''), dice il Mostro a [[Victor Frankenstein]] che lo ha messo al mondo, abbandonandolo poi per l'orrore che gli suscitava; Frankenstein rifiuta e il Mostro, come ha promesso in caso di diniego (e come ha già fatto dopo essere stato abbandonato e ripudiato da tutti), si vendicherà uccidendo i suoi amici e la sua famiglia, poi conducendo alla morte lo scienziato stesso; infine però si suiciderà per il rimorso. Non a caso come epigrafe è posta la citazione di [[Adamo]] del ''[[Paradiso perduto]]'' di [[John Milton]] (rivoluzionario cristiano radicale come gli antenati di Godwin): ''«TiChiuso entro la mia creta, t'ho forse chiesto io, CreatoreFattore, di farmidiventar uomo dall'argilla? Ti T'ho forse chiesto io di trarmi fuoridalle dall'oscuritàtenebre?»''<ref>{{Cita libro|autore=Mary Shelley|autore-capitolo=John Milton|traduttore=Luca Lamberti|titolo=Frankenstein|anno=2011 e 2016|editore=Einaudi|città=Torino|p=1|capitolo=Paradiso perduto, X, 743-745}}</ref>.
C'è in ''Frankenstein'', più in generale, una reminiscenza di stile e personaggi del repertorio di Godwin, e la morale che implica un ritorno del male fatto o del bene omesso, come punizione sul responsabile, prima o poi; il Mostro nasce infatti buono, ma è reso estremamente malvagio dal disprezzo degli uomini verso di lui; Frankenstein stesso, avendolo creato sfidando le leggi della natura e avendolo poi rifiutato nonostante fosse suo "figlio", ne è responsabile: {{citazione|Tu devi creare per me una femmina (...) Tu solo puoi fare una cosa simile, e io te la chiedo come un diritto che non puoi rifiutarmi. (...) Sono perfido perché sono infelice; non sono forse evitato e odiato da tutta l'umanità? (...) Dovrei forse rispettare l'uomo che mi disprezza? Che egli viva con me in termini di mutua bontà e, invece di fargli del male, lo colmerò di attenzioni (...) Ma ciò non può essere: i sensi umani sono una barriera insormontabile alla nostra convivenza. Ma la mia non sarà l'abietta sottomissione dello schiavo. Mi vendicherò delle offese subite: se non posso ispirare affetto, diffonderò il terrore, e a te soprattutto, mio arcinemico perché mio creatore, giuro odio inestinguibile. Bada bene: lavorerò alla tua distruzione e cesserò solamente quando ti avrò straziato il cuore tanto da farti maledire il giorno in cui sei nato.|Mary Shelley, ''Frankenstein''', capitolo 16}}
La creatura desidera quindi che lo scienziato gli crei una compagna. In un primo compassionevole momento Frankenstein accetta la richiesta, ma successivamente distrugge la nuova creazione, temendo che una "razza di diavoli si possa propagare sulla Terra". L'essere si vendica uccidendo l'amico di Frankenstein, Clerval, e sua moglie Elizabeth.
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=== Sensismo ===
Il [[sensismo]] sviluppato da [[John Locke|Locke]] e portato avanti dai filosofi francesi settecenteschi [[Diderot]] e [[Étienne Bonnot de Condillac|Condillac]] viene sfruttato da Mary Shelley. L'essere dichiara così di distinguere ''"betweeni thevari operations of his various sensessensi"'' e nel suo ultimo discorso, al capitano Walton, è dispiaciuto del fatto che non potrà più vedere il sole o le stelle e sentire il vento sulla pelle. La Shelley piega la trama alle teorie lockiane facendo imparare alla creatura lingua, storia e morale dell'uomo origliando le conversazioni dei De Lacey e leggendo il ''Paradiso perduto'', le ''[[Vite parallele|Vite]]'' di [[Plutarco]] e il ''[[I dolori del giovane Werther|Werther]]'' di [[Goethe]].
 
=== La luce ===