Frankenstein o il moderno Prometeo: differenze tra le versioni
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[[File:WilliamGodwin.jpg|thumb|[[William Godwin]]]]
Forte è poi l'influenza del padre<ref>Introduzione al ''Frankenstein'', edizioni Newton and Compton, 2010</ref>: [[William Godwin]] in ''
C'è in ''Frankenstein'', più in generale, una reminiscenza di stile e personaggi del repertorio di Godwin, e la morale che implica un ritorno del male fatto o del bene omesso, come punizione sul responsabile, prima o poi; il Mostro nasce infatti buono, ma è reso estremamente malvagio dal disprezzo degli uomini verso di lui; Frankenstein stesso, avendolo creato sfidando le leggi della natura e avendolo poi rifiutato nonostante fosse suo "figlio", ne è responsabile: {{citazione|Tu devi creare per me una femmina (...) Tu solo puoi fare una cosa simile, e io te la chiedo come un diritto che non puoi rifiutarmi. (...) Sono perfido perché sono infelice; non sono forse evitato e odiato da tutta l'umanità? (...) Dovrei forse rispettare l'uomo che mi disprezza? Che egli viva con me in termini di mutua bontà e, invece di fargli del male, lo colmerò di attenzioni (...) Ma ciò non può essere: i sensi umani sono una barriera insormontabile alla nostra convivenza. Ma la mia non sarà l'abietta sottomissione dello schiavo. Mi vendicherò delle offese subite: se non posso ispirare affetto, diffonderò il terrore, e a te soprattutto, mio arcinemico perché mio creatore, giuro odio inestinguibile. Bada bene: lavorerò alla tua distruzione e cesserò solamente quando ti avrò straziato il cuore tanto da farti maledire il giorno in cui sei nato.|Mary Shelley, ''Frankenstein''', capitolo 16}}
La creatura desidera quindi che lo scienziato gli crei una compagna. In un primo compassionevole momento Frankenstein accetta la richiesta, ma successivamente distrugge la nuova creazione, temendo che una "razza di diavoli si possa propagare sulla Terra". L'essere si vendica uccidendo l'amico di Frankenstein, Clerval, e sua moglie Elizabeth.
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=== Sensismo ===
Il [[sensismo]] sviluppato da [[John Locke|Locke]] e portato avanti dai filosofi francesi settecenteschi [[Diderot]] e [[Étienne Bonnot de Condillac|Condillac]] viene sfruttato da Mary Shelley. L'essere dichiara così di distinguere ''"
=== La luce ===
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