Vino: differenze tra le versioni

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Diversamente, i [[Celti|popoli celtici]] già prima del contatto con la [[cultura romana|romanità]] producevano vini leggeri e dissetanti<ref>Federico Fiandro, ''La storia del vino in Canavese'', Grafica Santhiatese, 2003, pag. 9.</ref> e li conservavano in [[botte|botti di legno]]<ref>Strabone, 5, 1, 12.</ref> invece che nelle [[Giara (contenitore)|giare]].
 
Con il [[caduta dell'Impero romano d'Occidente|crollo dell'Impero Romanoromano]] la [[viticoltura]] entra in una crisi dalla quale uscirà solo nel [[medioevo]], grazie soprattutto all'impulso dato dai monaci [[ordine di San Benedetto|benedettini]] e [[Ordine cistercense|cistercensi]]. Nella stessa ''[[Regola benedettina|Regola]]'', [[Benedetto da Norcia|Benedetto]] afferma:
{{Citazione|Ben si legge che il vino ai monaci assolutamente non conviene; pure perché ai nostri tempi è difficile che i monaci ne siano persuasi, anche a ciò consentiamo, in modo però che non si beva fino alla sazietà.}}
[[Giambattista Vico|Gian Battista Vico]] intravide nella concezione medioevale del vino come genere di prima necessità un carattere della [[Barbaro|barbarie]] di quest'epoca.<ref>Franco Catalano, ''Civiltà e storia'', Firenze-Messina, D'Anna, 1969.</ref>
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Proprio nel corso del medioevo nasceranno tutte quelle tecniche di coltivazione e produzione che arriveranno praticamente immutate fino al [[XVIII secolo]], quando ormai la produzione ha carattere "moderno". Ciò grazie alla stabilizzazione della qualità e del [[gusto]] dei vini, nonché all'introduzione delle [[bottiglia|bottiglie]] di [[vetro]] e dei tappi di [[sughero]].
 
Nel [[XIX secolo]] l'[[Uncinula necator|oidio]] e la [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]], malattie della vite provenienti dall'[[America]], distruggono enormi quantità di vigneti. I coltivatori sono costretti a [[innesto|innestare]] i vitigni sopravvissuti sopra viti di origine [[America|americanaamerica]]na ([[Vitis|Vitis labrusca]]), resistenti a questi [[Parassitismo|parassiti]], e ad utilizzare regolarmente [[prodotto fitosanitario|prodotti fitosanitari]] come lo [[zolfo]].
 
Nel [[XX secolo|Novecento]] invece si ha, inizialmente da parte della [[Francia]], l'introduzione di normative che vanno a regolamentare la produzione (origine controllata, definizione dei territori di produzione, ecc.) che porteranno a un incremento qualitativo nella produzione del vino a scapito della quantità.
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Dal punto di vista [[chimica|chimico]], il vino è una [[miscela]] [[liquido|liquida]] omogenea costituita principalmente da [[acqua]] e [[Etanolo|alcol etilico]] (anche detto "etanolo").
 
Oltre a tali componenti, il vino contiene tantissime altre sostanze, alcune delle quali sono desiderate, in quanto danno un sapore gradevole al vino oppure hanno un effetto positivo sulla salute (ad esempio i [[polifenoli]] e le [[Antociani|antocianineantociani]]ne), mentre altre sostanze sono indesiderate, in quanto danno un sapore sgradevole al vino oppure hanno un effetto negativo sulla salute (ad esempio l'[[anidride solforosa]], la cui concentrazione massima è fissata per legge, essendo altamente [[Veleno|tossica]]<ref name=Cabras534-544/>).
 
La tabella seguente riporta i valori tipici di concentrazione dei principali componenti del vino:
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=== I paesi esportatori di vino ===
{| class="wikitable sortable center"
|+ '''Esportazioni vinicole per paese in milioni di ettolitri'''<ref name="OIV">{{Cita web |url=https://www.oiv.int/what-we-do/data-discovery-report?oiv |titolo=Database - OIV |editore=[[Organizzazione internazionale della vigna e del vino]]|accesso=31 luglio 2025 }}</ref>
! Territorio !! 2012 !! 2013 !! 2014 !! 2015 !! 2016 !! 2017 !! 2018 !! 2019 !! 2020 !! 2021 !! 2022 !! 2023 !! 2024
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