Castello delle Forme: differenze tra le versioni

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La parte alta del Palazzo della Corgna fu sicuramente riedificata all'inizio del XVIII secolo e ciò lo si deduce da una formella in cotto murata sul retro del primo piano con una incisione datata 1708 ma soprattutto dal fatto che gli ultimi due piani evidenziano una struttura meno antica ed appunto più simile a gran parte degli altri corpi edificati a cavallo e dopo il rinascimento sulla piazza del Castello con mattoni di manifattura locale quando probabilmente il palazzo stesso era già stato annesso ai possedimenti della nobile famiglia perugina dei Boncambi.
 
Da notare sono poi i resti di una antica grande meridiana che si intravedono ancora sul lato destro della facciata principale del palazzo mentre al suo interno alcuni arredi ed utensili agresti e di cucina(quello che forse éè l'unico "Ferro da Cialda" del borgo e stato rinvenuto nelle cucine del primo piano) narrano ancora della sua nobile origine così come mentre nei piani alti rimangono tuttora intatti gli appartamenti settecenteschi della servitù, nei piani interrati ci sono ancora le cantine ricavate tra le volte che collegavano le fondazioni dei setti murari del castello. Impossibile poi non menzionare le memorie dei vecchi abitanti del borgo che ricordano la presenza in quel palazzo non solo della scuola del paese fino a tutti gli anni '50 del XX secolo me anche di un terrificante "tracasello" (botola) in fondo al quale una serie di spade affilate portava alla morte gli eretici ivi gettati ai tempi dell'inquisizione. Tale botola non è ancora stata rinvenuta sebbene i setti murari adiacenti il campanile dove si dice il pertugio sia stato murato negli anni sessanta, non siano stati ancora sfondati.
 
Il Palazzo di Castello delle Forme si può dunque annoverare tra le più pregevoli dimore della famiglia Della Corgna. Insieme ai più noti e blasonati edifici di [[Castiglion del Lago]], di [[Città della Pieve]] e [[Colle Umberto I]] esso fu certamente tra i palazzi preferiti dal Duca Ascanio e per il quale evidenti testimonianze scritte evidenziano come suo fratello, Cardinale perugino della chiesa di Roma spesso a lui si raccomandava per proteggere i possedimenti di famiglia nella zona, i paesani del castello stesso ed I loro diritti.