Massimo Troisi: differenze tra le versioni
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All'inizio degli anni ottanta l'industria cinematografica italiana stava attraversando una fase critica rispetto agli anni precedente: allo scarso afflusso di pubblico nelle sale andava ad aggiungersi la brutta sensazione del prosciugamento delle idee. In un tale frangente fu agevole per Troisi il passaggio dal piccolo al grande schermo,<ref name=cocciardo75 >{{Cita |Cocciardo|p. 75|Cocciardo}}.</ref> ma le prime proposte non lo allettarono: «C'era tutta una fascia della commedia che non si sa come chiamare, che non aveva più niente a che vedere con la grande Commedia all'Italiana, che veniva a offrirmi film. Io, forte del fatto che facevo teatro, ero contento di fare le mie cose, e per l'imbarazzo di dover fare quello che mi proponevano, ho sempre rifiutato. Ho letto diversi copioni scoraggianti e poi non mi piaceva come questa gente si presentava».<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 67|Cocciardo}}.</ref>
[[File:Troisi, Pavignano.jpg|thumb|left|Con ''Ricomincio da tre'' Troisi inaugurò un lungo sodalizio artistico con [[Anna Pavignano]] (a destra), che sopravvisse anche alla fine della loro relazione sentimentale; insieme scrissero le sceneggiature di tutti i film dell'attore partenopeo eccetto ''Non ci resta che piangere''.<ref name=p.47-48>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|pp. 47-48|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>]]
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