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Segue la [[dinastia Jìn]] ({{Lang|zh|晉朝}}), denominata "occidentale" nel periodo tra il 265 e il 316, durante la quale si verifica una riunificazione per un breve periodo, e "orientale" nel periodo tra il 317 e il 420 che vede [[Nanchino]] ({{Lang|zh|南京}}) come capitale; dal 420 al 589 circa la Cina rimane divisa tra le dinastie del Nord e del Sud, mentre una nuova riunificazione avviene sotto la [[dinastia Sui]] ({{Lang|zh|隋朝}}) tra il 581 e il 618, durante la quale la capitale diventa [[Xi'an]] ({{Lang|zh|西安}}); dal 618 al 907 succede la [[dinastia Tang]] ({{Lang|zh|唐朝}}), uno dei periodi di massima fioritura della cultura cinese, mentre il periodo dal 907 al 960 viene detto "delle cinque dinastie e dieci regni". Dal 960 al 1279 l'impero viene dominato dalla [[dinastia Song]] ({{Lang|zh|宋朝}}). Tra il periodo Tang e quello Song vengono inventate la [[polvere da sparo]], la [[stampa]] e la [[bussola]].
 
Il periodo successivo è segnato dall'invasione dei [[Mongoli]] ({{Lang|zh|蒙古}}), civiltà che si trovava vicino all'Impero cinese, sotto la guida di [[Gengis Khan]] e dei suoi discendenti, i quali liquidano la dinastia Song e fondano dal 1279 al 1366 con [[Kublai Khan]] ({{Lang|zh|忽必烈}}, Hūbìliè) la [[dinastia Yuan]] ({{Lang|zh|元朝}}), all'inizio della quale risalgono i viaggi di [[Marco Polo]] ({{Lang|zh|馬可波羅}}) in Cina. Inizialmente la Cina fa parte dell'[[Impero mongolo]] e Kublai Khan era al tempo stesso sovrano di entrambe le entità territoriali; con la frammentazione dei vari [[Khanati]], la dinastia Yuan si limita a governare la Cina. Il dominio mongolo è caratterizzato da una grave crisi demografica e gli invasori faticano a integrarsi con i vinti fino a che una rivolta popolare porta alla cacciata dei Mongoli e alla fondazione di una nuova dinastia nazionale, la dinastia [[Ming]] ({{Lang|zh|明朝}}), dal 1368 al 1644. Sotto i Ming la Cina nel XV secolo costruisce in tre anni 1  681 navi<sup>{{cita testo|url=https://zh.m.wikisource.org/wiki/%E6%BC%95%E8%88%B9%E5%BF%97|titolo=《漕船志》1501}}</sup>, di cui molte in grado di navigare nell'oceano aperto. Successivamente, per le pressioni dei Mongoli e dei [[Tartari]], la Cina dovette impiegare le sue forze nella difesa dei confini sottraendole all'espansionismo marittimo, nel 1525 fu dato ordine all'esercito di distruggere qualsiasi vascello oceanico cinese che fosse stato avvistato lungo le coste; tale decisione fu la premessa del declino dell'Impero cinese<sup>[ {{cita testo|url=https://www.worldcat.org/title/1493-uncovering-the-new-world-columbus-created/oclc/682893439|titolo=1493 : uncovering the new world Columbus created}} ]</sup>.
 
In seguito alla crisi dei [[Dinastia Ming|Ming]], i [[Manciù]] invadono la Cina e la conquistano fondando la dinastia [[Qing]] ({{Lang|zh|清朝}}), rimasta al potere dal 1644 al 1912, la quale porta l'impero alla massima estensione territoriale, ma lentamente verso una crisi irreversibile. All'interno della dinastia si consumarono disordini interni che culminarono con la [[Rivolta dei Turbanti Rossi|Ribellione dei Turbanti Rossi]], la fallita [[Rivolta dei Taiping|Ribellione dei Taiping]] che devastò la Cina meridionale negli anni 1850 e 1860 e la [[Rivolta dei Dungani (1862-1877)|Rivolta di Dungan]] nel Nord-ovest. A metà del [[XIX secolo]], la dinastia affrontò l'[[imperialismo]] occidentale nelle [[guerre dell'oppio]] con [[Impero britannico|Gran Bretagna]], [[Secondo Impero francese|Francia]], [[Stati Uniti d'America]] e [[Impero russo]] (durante la [[Guerre dell'oppio|Seconda guerra dell'oppio]]). La pace delle due guerre prevederà un risarcimento dei danni di guerra, l'apertura dei porti al commercio con le potenze occidentali, a consentire l'extraterritorialità per i cittadini stranieri e a cedere Hong Kong ai britannici ([[Trattato di Nanchino]] del 1842, [[Trattati di Tientsin]] nel 1858 e la [[Convenzione di Pechino]] nel 1860). Nel 1894 scoppiò la prima guerra sino-giapponese, che si concluse nel 1895 e portò alla perdita dell'influenza cinese sulla [[penisola coreana]] e alla cessione di [[Isola di Formosa|Taiwan]] al [[Impero giapponese|Giappone]].
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A fine [[XIX secolo|Ottocento]] fu combattuta la [[prima guerra sino-giapponese]]. Al suo termine con la vittoria del Giappone il trattato di pace di Shimonoseki firmato il 17 aprile 1895 stabilì che l'isola di Formosa e le isole Pescadores diventassero possedimento perpetuo giapponese.
 
In Cina dopo oltre 2  000 anni di dominio imperiale, nel 1912 la Repubblica di Cina subentrò al sistema dinastico della [[Dinastia Qing]] ({{Lang|zh|清朝}}), giunta ormai al declino. La Cina aveva vissuto un secolo di instabilità dovuto sia alle ribellioni interne sia alla dominazione straniera. Mentre gli intellettuali cercavano una nuova filosofia per sostituire l'antico ordine confuciano, i governatori militari del Nord, i cosiddetti "[[signori della guerra]]", tentarono di impossessarsi del potere imperiale. Il [[Kuomintang]] (KMT, Partito Nazionalista {{Lang|zh|國民黨}}) di [[Sun Yat-sen]] ({{Lang|zh|孫中山}}), con base nella Cina meridionale, cominciò ad addestrare un [[Esercito Rivoluzionario Nazionale]] con il quale intendeva sfidare i signori della guerra. Nel frattempo i colloqui tra i rappresentanti del [[Comintern]] sovietico e i bolscevichi cinesi determinarono nel 1921 la fondazione a Shanghai ({{Lang|zh|上海}}) del [[Partito Comunista Cinese]] ({{Lang|zh|中國共產黨}} o {{Lang|zh|中共}}).
 
=== La Cina nazionalista (1927-1949) ===