Arezzo: differenze tra le versioni

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Epoca moderna: Aggiunto il Prefetto di Arezzo e Garibaldi 1849
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Nel febbraio [[1796]], Arezzo fu sconvolta da uno [[sciame sismico]] di oltre trenta scosse di [[terremoto]]; il 15 febbraio i movimenti tellurici cessarono, a seguito del [[miracolo]] (secondo la tradizione [[cattolicesimo|cattolica]]) della [[Madonna del Conforto]], un'immagine sacra oggi custodita nella [[Cattedrale dei Santi Pietro e Donato|cattedrale di Arezzo]].
 
Nello stesso 1796, cominciò una campagna militare di invasione dell'[[Italia]] da parte dei francesi. Il generale comandante di questa invasione era [[Napoleone Bonaparte]]. Anche Arezzo fu conquistata, ma nel [[1799]] fu il centro del movimento del "[[Viva Maria]]" (ispirato proprio all'immagine della Madonna del Conforto), una delle [[insorgenze antinapoleoniche]] avvenute in quegli anni in [[Italia]]. Gli aretini affrontarono gli invasori nella [[battaglia di Rigutino]], costringendoli a ripiegare verso Firenze rinunciando a riconquistare la città. Nel 1849, il Prefetto di Arezzo, [[Gregorio Fineschi]], sbarrò le porte della città, a [[Giuseppe Garibaldi]], in ritirata dopo aver difeso la [[Repubblica romana (1849)]]<ref>{{cita web|https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/guadagnoli-il-poeta-stroncato-da-leopardi-che-vieto-a-garibaldi-di-entrare-ad-arezzo-d6742b75?live|Il Prefetto Fineschi e Garibaldi 1849}}</ref>.
 
In seguito a questi fatti Arezzo fu riconosciuta dal Granduca di [[Toscana]] capoluogo di provincia. Nel [[1860]] il Granducato di [[Toscana]], e quindi Arezzo, entrò a far parte del [[Regno d'Italia]].