Ernest Hemingway: differenze tra le versioni

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Malgrado il 15 giugno si fosse scatenata sul [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italiano]] la [[battaglia del solstizio]], alla Sezione IV la situazione era tranquilla e, per alcune settimane, Hemingway alternò il lavoro di soccorso a bagni nel torrente e partite di pallone con gli amici. Iniziò anche a collaborare a un giornale intitolato ''Ciao'', con articoli scritti sotto forma di epistola, e conobbe, recandosi in un paese vicino alla Sezione, [[John Dos Passos]].
 
Il giovane desiderava assistere alla guerra da vicino e così fece domanda per essere trasferito. Fu mandato sulla riva del [[Basso Piave]], nelle vicinanze di [[Fossalta di Piave]] e [[Monastier di Treviso]], come assistente di [[trincea]]. Aveva il compito di distribuire generi di conforto ai soldati, recandosi quotidianamente alle prime linee in bicicletta. Durante la notte tra l'8 e il 9 luglio, nel pieno delle sue mansioni, fu colpito dalle schegge dell'esplosione di una [[bombarda (arma)|bombarda]] austriaca [[Minenwerfer]], mentre stava recandosi al posto di medicazione con un ferito in spalla. Le schegge gli ferirono la gamba destra, penetrandogli il piede e una rotula. Si salvò anche perché i frammenti della bombarda, che lo ferirono comunque gravemente, gli erano arrivati dopo avere colpito in pieno il soldato italiano che, facendogli involontariamente da scudo gli salvò la vita.<ref>Dopo più di cento anni dall'accaduto, il nome di quel soldato fu poi individuato, dal biografo statunitense [[James McGrath Morris]] e dallo storico italiano [[Marino Perissinotto]], nel fante Fedele Temperini. Secondo le ricerche condotte dai due storici, il Passini citato nel libro ''Addio alle armi'' sarebbe Fedele Pietro Angelo Temperini, figlio di Pellegrino Temperini e Zelinda Marconi, nato l’8 febbraio 1892 nel Podere "il Giardino" di [[Poggio alle Mura]], comune di [[Montalcino]], soldato del 69º reggimento della Brigata Ancona, morto a [[Fossalta di Piave|Fossalta]] l'8 luglio 1918. Cfr. in Pino Blasio, [https://www.lanazione.it/siena/cronaca/fedele-hemingway-1.4404473 ''Montalcino, l’eroe Fedele che salvò Hemingway. In guerra fece da scudo allo scrittore. Nato in un podere a Poggio alle Mura, ucciso dai mortai austriaci''] su [[La Nazione]] del 22 gennaio 2019.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ricercheememoriestoriche.it/single-post/2019/01/20/MeA-2-Ritrovato-il-nome-del-soldato-italiano-che-salv%C3%B2-la-vita-ad-Hemingway|titolo=#MeA 2: Ritrovato il nome del soldato italiano che salvò la vita ad Hemingway {{!}} Home {{!}} Associazione Culturale “Ricerche e Memorie Storiche" Selargius|sito=Home {{!}} Associazione Culturale “Ricerche e Memorie Storiche" Selargius|lingua=en|accesso=23 gennaio 2019|dataarchivio=23 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190123223429/https://www.ricercheememoriestoriche.it/single-post/2019/01/20/MeA-2-Ritrovato-il-nome-del-soldato-italiano-che-salv%C3%B2-la-vita-ad-Hemingway|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Dopo le prime cure, ricevute presso l'[[ospedale da campo]] gestito da volontari della [[San Marino|Repubblica di San Marino]], il 15 luglio fu finalmente trasportato su un [[treno ospedale]] e il 17 luglio fu consegnato all'Ospedale della [[Croce Rossa Americana]] a Milano, dove fu operato. Lì rimase tre mesi, durante i quali si innamorò di un'infermiera statunitense di origine tedesca, [[Agnes von Kurowsky]], che però era legata sentimentalmente al tenente napoletano Domenico Caracciolo. Agnes von Kurowsky considerava il rapporto con Ernest Hemingway una fugace relazione giovanile e [[Amore platonico|platonica]].<ref>''In amore e in guerra. Il diario perduto di Agnes von Kurowsky, le sue lettere e le lettere di Ernest Hemingway''. Henry Serrano Villard, James Nagel. Mursia. 1992. ISBN 88-425-1291-5</ref> La vicenda ispirò qualche anno dopo (1929) ''A Farewell to Arms ([[Addio alle armi]])''.