Marsciano: differenze tra le versioni
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descrizione della vita amministrativa del Comune di Marsciano |
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== Amministrazione ==
L'amministrazione comunale prima dell'[[Fascismo|avvento del fascismo]] era in mano alla [[Sinistra storica]]; salda al potere fino al [[1922]]. Dal [[1926]], con la proclamazione delle [[leggi fascistissime]] venne soppressa la figura del [[sindaco]]; quindi fino alla [[Caduta del fascismo|caduta del regime fascista]] i [[Gerarca|gerarchi]] nominarono i [[Podestà (fascismo)|podestà]]. Invece, l'amministrazione durante la [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]] (1946-1994), salvo che nella prima consiliatura 1946-1950, nella quale il primo partito era il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, poi PSI, è stata sempre salda nelle mani del [[Partito Comunista Italiano]], sempre al governo fino alla dissoluzione del 1991. Dopo la Liberazione dal [[Nazifascismo]] (17 giugno [[1944]]) Domenico Briziarelli venne nominato sindaco dal Maggiore G.W. Brooke, CAO del AMG (Governo Militare Alleato), su proposta del [[Comitato di Liberazione Nazionale]] della cittadina appena liberata dall'[[Guerra civile in Italia (1943-1945)|oppressione tedesca]]<ref>{{Cita web|url=https://isuc.alumbria.it/dizionario-sindaci/briziarelli-domenico|titolo=Sindaci di Marsciano}}</ref>. Il sindaco Domenico Briziarelli decadde il 13 marzo 1946 a seguito di una condanna per tafferugli avvenuti ad un comizio della nuova formazione politica L'Uomo Qualunque a San Venanzo; in seguito il Prefetto provvide a nominare Adolfo Bolli fino alle imminenti elezioni amministrative. Alle prime elezioni democratiche tenutasi il 6 ottobre 1946, in cui anche le donne poterono votare per la prima volta, venne eletto il medico [[Partito Socialista Italiano|socialista]] Adolfo Bolli, che
=== Sindaci ===
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