Lenin: differenze tra le versioni

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Il 26 ottobre<ref>Tutte le date si intendono secondo il calendario giuliano fino al 1º febbraio 1918, equivalente al 14 febbraio, data di entrata in vigore del calendario gregoriano.</ref> il II Congresso panrusso dei soviet degli operai e dei soldati dichiarò decaduto il governo provvisorio di Kerenskij, approvò i decreti sulla pace e sulla terra: vennero confiscate senza indennizzo le terre dei proprietari fondiari e della Chiesa; ratificò la nomina del nuovo governo&nbsp;– il [[Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa|Consiglio dei commissari del popolo]] (o ''Sovnarkom'') – a capo del quale è Lenin ed è costituito da soli bolscevichi&nbsp;– e nomina il Comitato esecutivo centrale panrusso (VCIK), organo facente funzione di parlamento, che è composto di centouno rappresentanti dei quali, per il ritiro dei socialisti rivoluzionari (SR) di destra e della maggioranza dei menscevichi dal Congresso dei soviet,<ref>{{cita|Ellenstein|vol. I, p. 110}}; Lev Trotskij, ''Storia della rivoluzione russa'', c. 47º; {{cita|Suchanov|vol. II, p. 909 e segg.}} dà una lunga cronaca della decisione dei SR di destra, dei menscevichi, dei trudovichi, del Bund e dell'Edintsvo di Plechanov.</ref> sessantadue sono bolscevichi, ventinove SR di sinistra e dieci menscevichi internazionalisti; per attività controrivoluzionaria vengono soppressi dal Comitato militare rivoluzionario i quotidiani ''Birževye Vedomosti'' (''Informazioni della borsa''), ''Den'' (''Il Giorno''), giornale menscevico finanziato dalle banche, ''Novoe Vremja'' (''Il tempo nuovo'') e ''Russkaja Volja'' (''La volontà russa''), di estrema destra, ''[[Russkie vedomosti]]'' (''Informazioni russe'') e ''Reč''' (''Il discorso''), organi dei cadetti.
 
Una volta superato il primo momento di sorpresa si organizzò la reazione: il 27 ottobre il generale [[Nikolaj Nikolaevič Duchonin|Duchonin]], nel suo quartier generale di [[Mahilëŭ|Mogilëv]], si nominò capo dell'esercito e prese contatto con Kerenskij il quale, con le truppe del generale Krasnov, marciò su Pietrogrado; il generale [[Kaledin]] controllava il Sud della Russia, dove costituì una "Repubblica dei cosacchi" mentre una parte dell'[[Ucraina]] si costituì in repubblica indipendente con capitale [[Kiev]]. A [[Mosca (Russia)|Mosca]] il colonnello Rjabcev, comandante del distretto militare, occupa il [[Cremlino di Mosca|Cremlino]] uccidendo centinaia di soldati disarmati: la guerra civile è di fatto iniziata.<ref>{{cita|Ellenstein|vol. I, p. 113}}.</ref>
 
[[File:Lenin, Trotsky and Voroshilov with Delegates of the 10th Congress of the Russian Communist Party (Bolsheviks).jpg|miniatura|sinistra|Lenin e [[Trotsky]] (al centro in piedi) in una foto scattata con alcuni soldati di [[Pietrogrado]]]]