Denis Diderot: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Traiano91 (discussione | contributi)
Traiano91 (discussione | contributi)
Riga 107:
Nel 1773 il filosofo, invitato dalla zarina, si recò a [[San Pietroburgo]], dove stese per l'imperatrice diversi progetti di [[Riformismo|riforma]] della società e dell'[[istruzione]], che non andranno in porto.<ref name="Fusaro3"/> Durante la [[rivolta di Pugačëv]], Diderot esortò Caterina a trasformare la Russia in una [[monarchia costituzionale]]: «se leggendo quello quanto ho appena scritto e ascoltando la sua coscienza, il cuore le sussulta di gioia, ella non vuole più schiavi, se freme, se il sangue le gela nelle vene, se impallidisce, si è creduta migliore di quello che era». Caterina liquidò le proposte di Diderot definendole "ciance" rispondendogli che i suoi «alti princìpi, che comprendo benissimo, sono buoni per i libri e pessimi per la pratica».<ref name=caterina/><ref>Robert Zaretsky, ''Caterina e Diderot. L'imperatrice, il filosofo e il destino dell'Illuminismo'', Hoepli, pagg. 230, 2020</ref>
 
La successiva delusione gli fece sconfessare la concezione voltairiana di [[assolutismo illuminato]], per farlo tornare, in ''Mémoires pour Cathérine II'' e in ''Critica al libro "Dell'uomo" di Helvétius'', a schierarsi con l'ex amico Rousseau, a favore di una concezione più [[democratica]] e anti-assolutistica; negli ultimi tempi della sua vita Diderot era ormai quasi [[repubblicanesimo|anti-monarchico]], sebbene sostenesse che la zarina era certamente dispotica, ma non necessariamente tirannica.<ref name="Fusaro3"/><ref>D. Diderot, ''Dithrambe sur Féte des Rois.''</ref><ref>Gerolamo Imbruglia, ''From Utopia to Republicanism: the case of Diderot'', in: ''The invention of modern Republic'', Cambridge University Press, 2007, a cura di Annamaria Fontana, pag. 63</ref><ref>D. Diderot, ''Réfutation suivie de l'ouvrage d'Helvetius intitulé l'Homme'', pag. 446</ref><ref>D. Diderot, ''Pages contre un tyran'', in ''Ouvres politiques'', pag. 135-138.</ref><ref>D. Diderot, ''Saggio sui regni di Claudio e Nerone'', pag. 25-30; pag. 95.</ref><ref>Gerolamo Imbruglia, ''Dopo l'Encyclopédie: Diderot e la saggezza dell'immaginazione'', Studi Settecenteschi, vol. 11-12, 1988-89, pp. 178 e segg.</ref> Diderot coniò per la [[Russia]] la famosa definizione di "colosso dai piedi d'argilla", ripreso da un'immagine biblica.<ref>Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', Hoepli, 1921, pp. 337-338.</ref>
 
Diderot coniò per la [[Russia]] la famosa definizione di "colosso dai piedi d'argilla", ripreso da un'immagine biblica<ref>Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', Hoepli, 1921, pp. 337-338.</ref> e nelle ultime opere descrisse la Russia con colori cupi, sottolineando la mancanza di una tradizione illuminista o di una classe media, e una propensione verso una [[Autocrazia|dura dittatura]].<ref>Ezequiel Adamovsky, Euro-orientalism: Liberal Ideology and the Image of Russia in France (c. 1740–1880) (Peter Lang, 2006) pp. 36, 83</ref><ref>Michael Confino, "Re-inventing the Enlightenment: western images of eastern realities in the eighteenth century." ''Canadian Slavonic Papers'' 36.3–4 (1994): 505–522.</ref>
Nonostante questa rottura ideologica, Caterina II continuò a supportarlo economicamente.<ref name=caterina>{{cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/limperatrice-e-filosofo-cos-fall-sogno-illuminato-1892984.html|titolo=L'imperatrice e il filosofo: così fallì il sogno illuminato}}</ref>
[[File:Diderot's travel from Paris to Saint Petersburg in 1773-1774 map-fr.svg|thumb|L'itinerario di viaggio di Diderot da Parigi a San Pietroburgo nel 1773-74]]