Linguistica: differenze tra le versioni

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=== Il Novecento ===
Già nell'ottobre del 1913<ref>{{Cita libro|titolo = Ferdinand De Saussure et l'état actuel des études linguistiques: leçon d'ouverture du cours de linguistique générale, lue le 27 octobre 1913, à l'aula de l'université |autore = Charles Bally|autore2 = Ferdinande De Saussure |autore3 = |url = |editore = Ata |città = Ginevra|anno = 1913|p = |pp = |SBN = |lccn=|oclc=883313526 }}</ref>, lo studio della linguistica si avvalse di testi postumi del linguista e semiologo svizzero [[Ferdinand de Saussure]], deceduto appena pochi mesi prima. Dopo la morte di De Saussure, si prese in considerazione l’importanza dei suoi studi sulla linguistica, tanto che con la pubblicazione postuma del [[Corso di linguistica generale|''Cours de linguistique générale'']], pubblicato nel 1916<brref>{{Cita libro|titolo = Cours de linguistique générale|autore = Ferdinand de Saussure |autore2 = Albert Riedlinger|autore3 = |url = |editore =Librairie Payot |città =Parigi|anno = 1916|p = |pp = |ISBN = |lccn=|oclc=883324878}}</ref> dai suoi allievi della [[Scuola di Ginevra]], si dimostrò che era possibile studiare le lingue anche dal punto di vista sincronico, ovvero come sistemi esistenti di un dato momento, dando importanza allo studio delle lingue non soltanto come riflesso storico.
 
Dopo la morte di De Saussure, si prese in considerazione l’importanza dei suoi studi sulla linguistica, tanto che con la pubblicazione postuma del [[Corso di linguistica generale|''Cours de linguistique générale'']], pubblicato nel 1916<ref>{{Cita libro|titolo = Cours de linguistique générale|autore = Ferdinand de Saussure |autore2 = Albert Riedlinger|autore3 = |url = |editore =Librairie Payot |città =Parigi|anno = 1916|p = |pp = |ISBN = |lccn=|oclc=883324878}}</ref> dai suoi allievi della [[Scuola di Ginevra]], si dimostrò che era possibile studiare le lingue anche dal punto di vista sincronico, ovvero come sistemi esistenti di un dato momento, dando importanza allo studio delle lingue non soltanto come riflesso storico.<br />
Lo studio influenzò notevolmente la grammatica del tempo, dimostrando che la grammatica tradizionale, denominata allora come strutturalista, e modellata in gran parte sul latino, non era in grado di spiegare le categorie morfo-sintattiche che presentavano lingue esotiche e gli elementi con gli ordini di frase inediti. Perciò i linguisti iniziarono a sperare di ottenere l’elaborazione di metodi descrittivi per trasformare i dati in grammatiche. Questa corrente di studi non produsse risultati significativi nello studio della sintassi ad eccezione della ‘[[Grammatica valenziale]]’ di [[Lucien Tesnière]]. La novità è che il verbo sia il centro della frase, in quanto ogni verbo seleziona un numero di partecipanti a ciascuno dei quali assegna un ruolo diverso nell’azione che esprime. Da qui la distinzione tra elementi necessari per dare a una frase ‘un senso compiuto’ e cioè gli attori selezionati dal verbo, e gli elementi accessori, indipendenti dal verbo e facoltativi, che hanno la funzione di modificare un altro elemento della frase. Va aggiunto, però, che Tesnière concepiva la sua grammatica come olistica, ritenendo che si potesse fare a meno di tutte le altre categorie sintattiche, come le funzioni grammaticali di soggetto o oggetto.