Moretta (maschera): differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:A horseman with his wife in the saddle behind him.jpg|thumb|Una donna con un ''visard'' e il suo marito a cavallo (XVI secolo)]]
La moretta deriva dal ''visard'', anche detto ''vizard'':<ref>{{cita web|url=https://www.wordreference.com/enit/vizard|titolo=vizard|accesso=16 settembre 2025}}</ref> una maschera in velluto nero di origine francese, emersa in Europa nel XVI secolo (non ha nulla a che vedere con l'omonima maschera di cui è documentata l'esistenza da fonti inglesi del 1377 e utilizzata dagli intrattenitori nelle corti),<ref>{{cita libro|titolo=Rethinking the Henrician Era: Essays on Early Tudor Texts and Contexts|autore=Skiles Howard|editore=University of Illinois|anno=1994|p=23|lingua=en}}</ref> ancheEssa detto ''vizard'':<ref>{{cita web|url=https://www.wordreference.com/enit/vizard|titolo=vizard|accesso=16 settembre 2025}}</ref> una maschera in velluto nero, emersa in Europa nel XVI secolo eveniva utilizzata dalle donne dell'alta società a teatro e per mantenere pallida la loro carnagione. Lain pellequanto chiarala erapelle infattichiara consideratoconsiderata un simbolo di nobiltà; chi era abbronzato lavorava all'aperto, il che sottolineava il suo status sociale povero.<ref name=NG>{{cita web|url=https://www.nationalgeographic.fr/histoire/culture-generale-histoire-europe-pendant-la-renaissance-le-masque-etait-a-la-fois-un-accessoire-de-mode-et-un-objet-de-scandale|titolo=Pendant la Renaissance, le masque était à la fois un accessoire de mode et un objet de scandale|accesso=16 settembre 2025|lingua=fr}}</ref><ref name=VT>{{cita web|url=https://www.veneziatoday.it/social/bauta-moretta-maschere-veneziane.html|titolo=La Bauta e la Moretta, la storia delle più antiche maschere veneziane|accesso=16 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.adlmag.it/2024/06/27/abbronzatura/|titolo=Dal pallore aristocratico alla tintarella|accesso=16 settembre 2025}}</ref> Randal Holme, nel suo ''The Academy of Armory'' (1688), descrive il ''visard'' sottolineando che aveva anche la funzione di proteggere la pelle delle donne dalle [[Ustione|scottature]] durante gli spostamenti. In un suo resoconto del 1583, il libellista puritano [[Philip Stubbs]] critica pesantemente la maschera veneziana:<ref name=NG/><ref>{{cita libro|titolo=Masks and Masking in Medieval and Early Modern England|autore=Meg Twycross, Sarah Carpenter|editore=Ashgate|anno=2002|p=300|lingua=en}}</ref> {{citazione|Quando cavalcano all'estero, usano maschere di velluto... con le quali si coprono completamente il volto, con solo dei fori all'altezza degli occhi, attraverso cui guardano, e appaiono con un tale sembiante che se un uomo che non conoscesse la loro usanza dovesse incontrarne uno, penserebbe di essersi imbattuto in un mostro o in un diavolo: perché non può vederne il volto, ma solo due larghi fori all'altezza degli occhi, con dei vetri all'interno.}}
 
Nel XVII secolo nacque la moretta, una versione del ''visard'' originaria di Venezia e tra le più antiche maschere locali assieme alla [[Bauta (maschera)|bauta]]. Diversamente dalla sua controparte francese, la moretta non aveva mai un foro per la bocca e poteva essere sorretta solamente mordendo un apposito bocchino interno.<ref name=JS>{{cita libro|titolo=The mask of Venice: masking, theater & identity in the art of Tiepolo & his time|autore=James Christen Steward, George Knox|editore=Berkeley Art Museum|anno=1996|p=56|lingua=en}}</ref> La moretta si diffuse in particolar modo tra le donne veneziane di ceto nobile e modesto che la portavano insieme a un cappello a tesa larga e un velo.<ref name=VI/><ref name=ME/><ref name=VT/><ref name=NG/> Analogamente a ciò che accadeva con le altre maschere veneziane, la moretta aveva lo scopo di nascondere il volto e aumentare così il carisma di chi la indossava durante il corteggiamento, fattore ulteriormente fortificato dal fatto che, chi la portava, era letteralmente impossibilitata a parlare (da cui il nome "muta", con cui è conosciuto l'oggetto).<ref name=VI/><ref name=LC/><ref name=JS/> Scopo della moretta era anche quello di esaltare il pallore dell'indossatrice e il [[rosso veneziano]] dei suoi capelli.<ref name=ME/> [[Giovanni Grevembroch]] dichiarò:<ref>{{cita web|url=https://www.latestatamagazine.it/2025/03/la-moretta-la-storia-della-maschera-veneziana-dimenticata-attraverso-mistero-e-seduzione/|titolo=La Moretta: la storia della maschera veneziana dimenticata, attraverso mistero e seduzione|accesso=16 settembre 2025}}</ref>