Macchina virtuale Java: differenze tra le versioni

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Le ultime JVM Sun, e alcune altre implementazioni che sono reperibili, hanno metodi efficaci per ridurre il consumo di [[CPU]], tra i quali l'HotSpot (trademark), un metodo di precompilazione del [[bytecode]] in maniera tale da avere alcune parti già tradotte in linguaggio macchina, pronte per essere eseguite quando necessario.
 
La [[JVM]] ufficiale Sun implementa due tipi di HotSpot, che si differenziano essenzialmente per la quantità di [[bytecode]] già tradotto e per il momento in cui avviene la traduzione: la modalità Server HotSpot compila la maggior parte del codice al momento dell'avvio, e imposta il [[Garbage collection|Garbage Collector]] per un comportamento "aggressivo", mentre la modalità Client HotSpot (quella usata di standard dalla JVM Sun), interpreta da subito il [[bytecode]] e ne compila in seguito alcune porzioni di frequente uso.
 
Di conseguenza la Server HotSpot avrà risposta minore all'avvio, in confronto alla Client HotSpot che inizia subito con l'esecuzione, ma sarà tendenzialmente più efficiente durante tutta l'esecuzione. Per questi motivi si usa la Server HotSpot per programmi [[server]] appunto, o in generale per programmi [[long run]], ovvero con una speranza di vita lunga.