Gustav Klimt: differenze tra le versioni

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=== L'astro del secessionismo viennese ===
[[File:Gustav Klimt 072.png|thumb|upright|Manifesto di Klimt per la rivista ''Ver Sacrum'']]
Tuttavia, sempre più in contrasto con i rigidi canoni accademici, nel 1897 Klimt fondò insieme ad altri diciannove artisti la ''Wiener Secession'' ([[Secessione viennese]]), attuando anche il progetto di un periodico-manifesto del gruppo, ''Ver Sacrum'' (Primavera sacra), che venne pubblicato mensilmente fino al 1903.<ref>{{cita web|accesso=16 settembre 2025|editore=Ver sacrum|editore=Treccani|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/ver-sacrum/|titolo=Ver sacrum|accesso=17 settembre 2025}}</ref> Gli artisti della Secessione aspiravano, oltre a portare l'arte al di fuori dei confini della tradizione accademica, in un florilegio di arti plastiche, design e architettura, anche a una rinascita delle arti e dei mestieri: non vi era uno stile prediletto, sicché sotto l'egida di questo gruppo si riunirono i simbolisti, i naturalisti e i modernisti. Il simbolo del Secessionismo era la Pallade [[Atena]], dea greca della saggezza e delle buone cause, che Klimt raffigurerà nel 1898 in [[Pallade Atena (Klimt)|uno dei suoi capolavori]].
 
Nel 1894 l'[[università di Vienna]] commissionò all'artista la [[Quadri delle facoltà|decorazione del soffitto dell'aula magna]] sul tema illuminista del Trionfo della Luce sulle Tenebre, da sviluppare su tre facoltà: ''Filosofia'', ''Medicina'' e ''Giurisprudenza''. I lavori furono rimandati per anni e, quando i pannelli vennero presentati, vennero rifiutati e aspramente criticati dai committenti, che avevano immaginato una sobria rappresentazione del progresso della cultura, ma che si ritrovarono un turbinio di corpi sensuali, giudicati persino [[pornografia|pornografici]].<ref>{{cita|Sabarsky|p. 9|SS}}.</ref> Noncurante la virulenza delle critiche, in quel giro d'anni Klimt realizzò anche il ''[[Fregio di Beethoven]]'', concepito per la quattordicesima mostra secessionista viennese, allestita dall'aprile al giugno 1902 nei locali del [[Palazzo della Secessione]]:<ref>{{cita web|accesso=7 aprile 2016|data=11 luglio 2015|url=https://sulparnaso.wordpress.com/2015/07/11/esploriamo-lopera-il-fregio-di-beethoven-di-gustav-klimt/|titolo=Esploriamo l'opera: il "Fregio di Beethoven" di Gustav Klimt|autore=Filippo Musumeci}}</ref> qui Klimt inscenò un trionfo di immagini visionarie, enigmatiche, [[Dioniso|dionisiache]], che sottintende le angosce e le aspirazioni dell'uomo moderno, e l'aspirazione tutta secessionista di risolvere le riscattare le fratture della società nella sublimità dell'arte.<ref name=fm>{{cita web|autore=Filippo Musumeci|url=https://sulparnaso.blog/2015/07/11/esploriamo-lopera-il-fregio-di-beethoven-di-gustav-klimt/|editore=Sul Parnaso|anno=11 luglio 2025|titolo=ESPLORIAMO L’OPERA: IL “FREGIO DI BEETHOVEN” DI GUSTAV KLIMT.}}</ref>