Regno di Gerusalemme: differenze tra le versioni

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== Metà del XII secolo ==
L'affermazione dei [[Franchi]] in [[Terrasanta]] provocò un rapido risveglio dei potentati musulmani locali, che, riavutisi dalla sorpresa, iniziarono a riorganizzarsi per il contrattacco. Spesso gli occidentali in [[Palestina]] chiedevano aiuto militare all'Europa, che veniva concesso soprattutto dalle città marinare (in prima linea [[Genova]] e [[Pisa]], un po' più tardi anche [[Venezia]]). I crociati, resisi conto delle rivalità tra [[sunniti]] di [[Baghdad]] e [[Ismailismo|ismailiti]] [[sciiti]] del [[Il Cairo|Cairo]], che proprio nella zona siro-irachena avevano un confine non ben delimitato, iniziarono a sfruttare le rivalità del nemico, e grazie alle flotte provenienti dall'Italia riuscirono a conquistare gradualmente tutta la costa del [[mar di Levante]], da [[Alessandretta]] a [[Suez]]. anche l'entroterra venne gradualmente ampliato, fino all'estrema enclave a est rappresentata dalla fortezza di [[Kerak]]. Le strade erano comunque insicure e la [[guerriglia]] musulmana costante.<ref>Bini-Luschi, p. 38</ref>
 
A Baldovino II succedette nel [[1131]] la figlia [[Melisenda di Gerusalemme|Melisenda]], che governò insieme al marito [[Folco V d'Angiò|Folco d'Angiò]]. Durante il loro regno Gerusalemme conobbe la sua massima espansione economica e culturale, testimoniata dal [[Salterio di Melisenda]], commissionato tra [[1135]] e [[1143]]. Folco, rispettato comandante, dovette affrontare un nuovo e più pericoloso nemico: [[Zengi]], ''[[atabeg]]'' di [[Mosul]]. Anche se Folco riuscì a controllare l'antagonista per tutto il suo regno, Guglielmo di Tiro lo criticò per non aver protetto i confini con un'azione decisa. Folco morì in un incidente di caccia nel [[1143]], e Zengi (Zenki) ne approfittò occupando [[Contea di Edessa|Edessa]] ([[1144]]): la caduta della città in mani turche fu un segnale d'allarme per tutto il regno. Zengi mirava a riunire sotto l'egida sunnita tutti gli [[Emiro|emirati]] tra il [[mar di Levante]] e l'[[Eufrate]], per questo guardava con sospetto anche al [[califfato]] [[sciita]] del [[Cairo]].<ref>Bordonove, p. 120</ref>