Regno di Gerusalemme: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 123:
[[File:Raids mongoli in Siria e Palestina-1260.it.svg|thumb|Le [[incursioni mongole in Palestina]] del [[1260]].]]
 
Per tutto il secolo successivo il regnoRegno di Gerusalemme sopravvisse come un piccolo Stato sulla riva palestinese, con la capitale a [[San Giovanni d'Acri]], e poche altre città importanti ([[Tiro (città antica)|Tiro]] e [[Beirut]]), oltre alla sovranità su [[Tripoli (Libano)|Tripoli]] e quella contestata su [[Antiochia di Siria|Antiochia]]. Fu programmata una [[quarta crociata]] dopo il fallimento della terza, ma essa fu deviata su [[Costantinopoli]], saccheggiata nel [[1204]], e nessuno dei partecipanti arrivò mai in Terra Santa.
 
Isabella e il suo ultimo marito, [[Amalrico II di Lusignano]], morirono nel [[1205]], e il regno fu nuovamente messo nelle mani di una bambina, la figlia di Isabella e Corrado, [[Maria del Monferrato]]. La giovane fu quindi data in sposa a un cavaliere esperto e sessantenne, [[Giovanni di Brienne]], che riuscì ad assicurare la sopravvivenza del reame. La speranza di riprendere Gerusalemme ai musulmani diminuiva anno dopo anno e il fatto che i musulmani non avessero né impedito né ostacolato il flusso dei pellegrini cristiani ai luoghi santi aveva allentato la necessità di intervento.
Riga 135:
Nel [[1274]] [[papa Gregorio X]] valutò la fattibilità e la possibilità di vittoria di una nuova spedizione, dando origine all'interessante letteratura del ''[[De recuperatione Terrae Sanctae]]'', ricca di nozioni geografiche, logistiche, strategiche, economiche e finanziarie (tra i più famosi autori vi furono [[Jacques de Molay]], [[Pietro Dubois]], [[Benedetto Zaccaria]], [[Marin Sanudo il vecchio]] e [[Raimondo Lullo]]).
 
Negli anni seguenti le speranze dei crociati erano rivolte ai [[mongoli]], i quali pareva simpatizzassero per i cristiani. Essi invasero la Siria molte volte, ma furono ripetutamente sconfitti dai [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|mamelucchi]] che si vendicarono sull'inerme regnoRegno di Gerusalemme, strappandogli le città rimanenti una per una, fino alla [[Assedio di San Giovanni d'Acri (1291)|caduta di Acri]] nel [[1291]], a opera del Sultanosultano mamelucco [[Al-Ashraf Khalil]].<ref>{{Cita|Prawer|p. 320}}.</ref>
 
In seguito a questo evento il regno cessò di esistere sul continente, ma il titolo di sovrano di Gerusalemme fu rivendicato dai [[Lusignano]] [[Regno di Cipro|re di Cipro]], che per anni avevano cercato di pianificare la riconquista della [[Terra Santa]]. Per i sette secoli successivi alla caduta dello Stato, alcune fra le più importanti casate europee reclamarono la corona titolare di Gerusalemme. Fra le altre, [[Casa Savoia]] si fregiava dei titoli di Rere di Gerusalemme, Cipro e Armenia, per successione dei [[Lusignano]].
I sovrani di [[Casa Savoia]] hanno continuato a pretendere i troni dei regni crociati, usando i relativi titoli reali insieme a quelli di "[[Regno di Sardegna (1720-1861)|Rere di Sardegna]], [[Ducaduca di Savoia]] ecc. ecc. ecc."<ref>[[s:Italia, Regno - Statuto albertino|Testo dello Statuto Albertino]]</ref>, fino alla proclamazione del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
In realtà il titolo passò dalla regina [[Caterina Cornaro]] alla [[Repubblica di Venezia]] quando tornò in patria e donò il regno nel 1489. Il [[doge]] veneto da questo momento detenne il titolo di monarca del regnoRegno di Cipro, Gerusalemme ed Armenia.
 
==Cronotassi dei regnanti==