Cartagine: differenze tra le versioni

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Il sito era però troppo ben scelto perché rimanesse disabitato: con la ''lex de coloniis deducendis'', [[Gaio Sempronio Gracco|Gaio Gracco]] fondò [[Iunonia Carthago]]. [[Gaio Giulio Cesare]] vi fondò una [[colonia romana]] di veterani nel 46 a.C.<ref>Cristofori Alessandro, ''[https://doi.org/10.3406/antaf.1989.1155 Colonia Carthago Magnae in vestigiis Carthaginis (Plin., Nat. Hist., V, 24)]'', in ''Antiquités africaines'', 25 (1989), pp. 83-93.</ref>
 
Alla fine del [[II secolo]] d.C. Cartagine era il centro dell'[[Africa romana]] e [[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] retoricamente si rivolge al governatore romano puntualizzando che come i cristiani di Cartagine ieri erano pochi e ora ''"hanno riempito ogni spazio fra di voi - città, isole, fortezze, villaggi, mercati, campi, tribù, compagnie, palazzi, senato, foro: non abbiamo lasciato niente per voi tranne i templi dei vostri dei"'' (Apologeticum, scritto a Cartagine circa [[197]]).
 
Non ha importanza che Tertulliano ometta qualsiasi menzione alla regione circostante, alla rete di villaggi, alle società delle proprietà terriere.
Alcuni anni dopo, al poco documentato [[Concilioconferenza di Cartagine]] (411) parteciparono non meno di settanta [[vescovi]]. Poco dopo Tertulliano si distaccò dalla corrente principale rappresentata dal sempre crescente potere del vescovo di Roma; ma un più serio pericolo per i cristiani fu la controversia [[Donatismo|donatista]] che interessò [[Agostino di Ippona|Sant'Agostino]] di [[Ippona]] mentre terminava la sua educazione a Cartagine, prima di spostarsi a Roma.
 
La ricaduta politica della profonda disaffezione dei cristiani d'Africa fu un fattore cruciale per la facilità con cui Cartagine e le città vicine furono conquistate, nel [[439]], da [[Genserico]] re dei [[Vandali]] che sconfisse la guarnigione romana facendo di Cartagine la sua capitale. Genserico era considerato anch'egli un eretico, un [[Arianesimo|ariano]] che in quanto tale si opponeva ai cristiani cattolici.