Cavalieri templari: differenze tra le versioni
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La presenza dei templari sul territorio di entrambi i continenti, asiatico ed europeo, era assicurata dalle diverse sedi templari: le ''Precettorie'', le ''Mansioni'' e le ''[[Capitaneria templare|Case fortezza]]'' o "Capitanerie" (queste ultime due meno importanti delle Precettorie), largamente autonome dal punto di vista gestionale.<ref>{{Cita |Bordonove, 1995 |pp. 110 e 140}}.</ref>
Nelle grandi capitali ([[Parigi]], [[Londra]], [[Roma]] e altre) vi erano le ''Case'', ognuna delle quali aveva il controllo di una delle sette grandi province dall'[[Inghilterra]] alle coste [[Dalmazia|dalmate]] in cui i templari avevano diviso la loro organizzazione monastica.<ref>{{Cita |Bordonove, 1995 |p. 129}}.</ref> Al massimo del loro fulgore arrivarono presumibilmente ad avere quasi {{formatnum:10000}} proprietà,<ref group="N">Si parla di {{formatnum:9000}} feudi, di cui almeno 200 in Italia. In {{Cita |Barber, 2003 |p. 266}}.</ref> distribuite capillarmente in tutta Europa e [[Medio Oriente]], il che indica la loro notevole influenza economica e politica nel periodo delle [[Crociata|Crociate]].<ref>{{Cita |Holt, 2019 |p. 372}}.</ref><ref>{{Cita |Torr, 2020 |p. 246}}.</ref><ref>{{en}}Barbara Maranzani, [https://www.history.com/.amp/news/key-templar-holdings-in-western-europe "Map: Top Templar Sites in Western Europe"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201001063806/https://www.history.com/.amp/news/key-templar-holdings-in-western-europe |
Dal punto di vista organizzativo, si potevano distinguere sommariamente quattro tipologie di confratelli:<ref>{{Cita |Bellini, 1981 |p. 26}}.</ref><ref>{{Cita |Flinn, 2007 |p. 408}}.</ref>
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Gli insediamenti più significativi furono, secondo i dati disponibili, oltre quaranta, distribuiti strategicamente sui confini della Terrasanta, in prossimità delle vie di comunicazione più frequentate o delle aree militarmente più critiche. Parte di essi era localizzato nella zona settentrionale, nella regione di [[Antiochia di Siria|Antiochia]], partendo dal mare e giungendo a est oltre il gruppo di rilievi del [[monte Amano]].<ref name="barber98" /> Fra essi rivestiva particolare importanza [[Bagras]], in prossimità del [[passo di Belen]].<ref name="barber98">{{Cita |Barber, 2003 |p. 98}}.</ref>
Più a sud, non lontano da [[Tripoli]], si trovavano [[Tartus|Tortosa]], [[Al-Arimah]] e Chastel Blanc ([[Safita]]). In Galilea fu affidato ai Templari il castello di [[Safed (fortezza)|Safed]], presso il [[Battaglia del Guado di Giacobbe|Guado di Giacobbe]].<ref>{{Cita |Baldwin, 1969 |p. 149}}.</ref> In prossimità del mare si localizzavano [[Atlit]] e [[Destroit]], quest'ultimo ritenuto storicamente il primo presidio dei Templari.<ref>{{Cita |Pernoud, 1977 |p. 9}}.</ref> Oltre il Giordano si localizzava [[Amman|Ahamant]].<ref>{{Cita |Barber, 2003 |per questi insediamenti, da p. 96 a 108}}.</ref> Lungo la costa i Cavalieri Templari disponevano anche di strutture fortificate ad [[Acri (Israele)|Acri]], a Cesarea, ad [[Ascalona]], a Tripoli.<ref name="cls">Elena Percivaldi, [https://conoscerelastoria.it/castelli-templari-in-terrasanta-ecco-quali-erano/ "Castelli templari in Terrasanta: ecco quali erano"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210426202635/https://conoscerelastoria.it/castelli-templari-in-terrasanta-ecco-quali-erano/ |
Sotto il profilo strategico, i più importanti erano ritenuti [[Bagras]], Tortosa e Safed, ma l'intera rete consentiva un controllo capillare del territorio. Il piccolo isolotto di [[Ruad]], arido e privo di sorgenti d'acqua, ma potentemente fortificato, fu l'ultimo a essere abbandonato dai Templari, nel 1303, sotto l'impeto degli invasori [[Mamelucchi]].<ref name="cls" />
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