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| contenuto = [[File:The Thin White Duke 76.jpg|260px|Il ''thin White Duke'' nel 1976|centro]] <br/>
Nell'aprile 1975, Bowie si trasferì a Los Angeles in una villa presa in affitto al 637 di North Doheny Drive.<ref>{{cita web| url=http://www.bowiegoldenyears.com/1975.html |titolo= Bowie Golden Years - 1975 | 12 giugno 2016 |lingua=en}}</ref>
All'epoca faceva un uso smodato di cocaina e sigarette e si sosteneva con una dieta esclusivamente a base di caffè, latte e peperoni verdi e gialli, trascorrendo la maggior parte del periodo "in uno stato di costante terrore psichico" e debilitazione psicofisica arrivando a pesare solo una quarantina di chili. Alcuni resoconti dell'epoca, principalmente derivanti da un'intervista fatta al cantante da [[Cameron Crowe]], riportano che viveva in una casa piena di antichi manufatti egizi, candele nere sempre accese, circondato da varia iconografia nazista, intento a studiare trattati di magia nera e a conservare in frigorifero la propria urina imbottigliata,<ref name=pegg285>{{cita|Pegg|p. 285}}.</ref> terrorizzato dal fatto che un gruppo di streghe volesse rubare il suo [[sperma]] per qualche rito oscuro. Sosteneva inoltre di ricevere messaggi segreti da parte dei Rolling Stones sulle copertine dei loro dischi e minacce da [[Jimmy Page]] dei [[Led Zeppelin]] (notoriamente adepto di [[Aleister Crowley]]).<ref>{{cita|Pegg|pp. 297-300}}.</ref> Questa ossessione per la magia, l'occulto e le teorie superomistiche del filosofo [[Friedrich Nietzsche]] non era nuova per Bowie che già ne aveva dato traccia in due canzoni presenti in ''Hunky Dory'' (1971), ''Oh! You Pretty Things'' e ''Quicksand'', e in altri brani ancora precedenti come ''Cygnet Committee'' del '69 e ''[[The Supermen]]'' del 1970. Ma la scintilla di questo rinnovato interesse sembrò essere un incontro avvenuto a New York con il "regista maledetto" [[Kenneth Anger]], autore del film satanista ''[[Lucifer Rising]]''.<ref name=pegg285/>}}
 
In questo periodo, Bowie ebbe anche la sua prima vera esperienza in campo cinematografico recitando come protagonista nel film di fantascienza ''[[L'uomo che cadde sulla Terra (film)|L'uomo che cadde sulla Terra]]'' di [[Nicolas Roeg]], regista che lo scritturò dopo averlo apprezzato nel documentario ''[[Cracked Actor (video)|Cracked Actor]]'' inerente al Diamond Dogs Tour dell'anno precedente. Per l'occasione David iniziò anche a comporre alcuni brani strumentali che avrebbero dovuto costituire la colonna sonora del film ma che invece confluirono nei suoi successivi prodotti discografici.
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| titolo = <div style="text-align:center;">Le controverse dichiarazioni<br />sul [[Nazionalsocialismo]]</div> <small>«Adolf Hitler è stato la prima vera rockstar!»<ref name=crowe/></small>
| contenuto = Nel periodo delle sessioni per l'album ''Station to Station'', Bowie si immerse in intense letture su Hitler e la [[storia del Terzo Reich]]. Iniziò quindi a definire il proprio nuovo personaggio, The Thin White Duke, come una sorta di "vero ariano fascista" e a rilasciare dichiarazioni alla stampa in cui prevedeva l'imminente avvento di un nuovo regime fascista in Inghilterra. Nel maggio 1976 vi fu l'incidente alla Victoria Station, dove fu fotografato nel gesto di fare un saluto nazista rivolto alla folla, circostanza che Bowie smentì. A posteriori avrebbe affermato di essere stato affascinato dal lato puramente teatrale ed esoterico del nazismo, considerando il suo approccio politico dell'epoca "molto immaturo". A questo periodo Bowie farà riferimento parlando di: "... Visioni di svastiche nella mia testa, piani per chiunque..." in ''China Girl'' dell'album ''Let's Dance'' del 1983 e, in riferimento a quanti lo avevano attaccato per le sue smentite in materia, scrisse: "essere insultato da questi fascisti è molto degradante", nel brano ''It's No Game'' presente in ''Scary Monsters (and Super Creeps)'' del 1980.}}
 
Prima della fine del 1976, l'interesse di Bowie per la scena artistica tedesca lo portò a trasferirsi a [[Berlino Ovest]] per disintossicarsi definitivamente e rivitalizzare la propria carriera. Qui iniziò la proficua collaborazione con [[Brian Eno]] e condivise un appartamento a [[Schöneberg (Berlino)|Schöneberg]] con Iggy Pop e Corinne Schwab, sua assistente personale già a Los Angeles, a cui aveva affidato la maggior parte degli aspetti organizzativi e manageriali.
 
La Schwab fu oggetto di grande gelosia da parte di Angie, moglie di Bowie, che dopo avere trascorso qualche giorno a Berlino si ritrasferì negli Stati Uniti. Bowie le dedicò il brano ''Be My Wife'' incluso nell'album ''Low'', invitandola invano a rimanere con lui in questa nuova avventura. Il matrimonio era entrato in crisi a partire dal 1973, con la passione sessuale tra i due che si era affievolita e le frequenti relazioni extra-coniugali di entrambi.<ref name=sandford133/> In seguito, Angie avrebbe affermato di non aver più voluto vedere il marito dopo il ripetersi degli episodi filo-nazisti come quello della Victoria Station.<ref>{{cita libro| url=https://books.google.co.jp/books?id=mkG7Y6_J7pUC&pg=PA255 |p=255| titolo=Please Kill Me: The Uncensored Oral History of Punk |autore= Legs McNeil e Gillian McCain |editore=Grove Press |data= 2006|isbn=0-8021-4264-8 |lingua=en|accesso=15 aprile 2016}}</ref> Bowie sostenne invece che dal 1974 si vedevano occasionalmente e facevano vite separate.<ref>{{Cita|Pegg|p. 391}}.</ref> Ne seguì la definitiva separazione e il divorzio del 1980.<ref>{{Cita|Sandford|p. 197}}.</ref>
 
David iniziò a focalizzarsi sul [[Musica minimalista|minimalismo]] e sulla [[musica ambient]], che caratterizzeranno gli album della cosiddetta "''[[Trilogia di Berlino]]''".<ref>{{Cita|Sandford|p. 149}}.</ref> In questo periodo aiutò anche a risollevare le sorti della carriera di Iggy Pop, producendone e scrivendone insieme il primo album solista ''[[The Idiot]]'' e il successivo ''[[Lust for Life (album Iggy Pop)|Lust for Life]]''. Nel tour di Iggy Pop in Europa e Stati Uniti nel marzo e aprile 1977, Bowie partecipò come tastierista.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Needs|nome=Kris |titolo=The Passenger |rivista=Mojo Classic |data=gennaio 2007 |numero=60 Years of Bowie |p=65 | lingua=en}}</ref>
 
L'album ''[[Low (David Bowie)|Low]]'' del 1977 fu parzialmente influenzato dal [[krautrock]] di [[Kraftwerk]] e [[Neu!]] ed evidenziò un passo avanti per Bowie come compositore e artista concettuale, distanziandosi dal semplice pop e rock per produrre un'ambiziosa musica più astratta, dove le liriche erano sporadiche e non indispensabili. Malgrado le iniziali critiche negative ricevute per la sua apparente complessità e la non commerciabilità, ''Low'' arrivò alla seconda posizione nella classifica britannica, producendo anche il singolo di successo ''[[Sound and Vision]]'' che arrivò a sua volta al terzo posto della classifica britannica.
A posteriori si rivelerà un album di culto e porterà compositori d'avanguardia come [[Philip Glass]] a descriverlo « [...] un'opera geniale di incomparabile bellezza». Lo stesso Glass comporrà un'intera sinfonia basata sulle musiche e le atmosfere dell'album, la ''[[Symphony No. 1 Low|Low Symphony]]'' del 1992.
 
Seguendo l'approccio minimalista di ''Low'', il 23 settembre del 1977 uscì ''[["Heroes" (album David Bowie)|"Heroes"]]'' che include il celebre brano omonimo scritto insieme a Brian Eno; quest'album fuse pop e rock ampliandone i confini di genere e fu l'unico dei tre album della trilogia berlinese ad essere interamente registrato a Berlino. Come ''Low'', anche ''"Heroes"'' risultò pervaso dallo ''[[Spirito del tempo|zeitgeist]]'' della [[guerra fredda]], stigmatizzato dal [[Muro di Berlino|muro]] che divideva in due la città.<ref name=Pegg90/> Fu un altro grande successo, raggiungendo la terza posizione in classifica nel Regno Unito. La ''title track'', che raggiunse all'epoca soltanto la 24ª posizione nella classifica britannica dei singoli, divenne forse il brano più celebre e rappresentativo dell'intera carriera di Bowie, capace di resistere nel corso degli anni come sua canzone simbolo.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 181-182}}.</ref>
Verso fine anno, Bowie eseguì il brano sia allo show televisivo di Marc Bolan che allo speciale televisivo natalizio di [[Bing Crosby]], con il quale si esibì in una versione di ''[[Peace on Earth/Little Drummer Boy]]''. Il duetto si rivelò un successo mondiale nel 1982, conquistando la terza posizione nel Regno Unito.<ref>{{Cita libro |cognome=Bronson |nome=Fred |titolo=The Billboard Book of Number 1 Hits |anno=1990 |editore=Billboard Books |isbn=0-8230-7677-6 |p=572 | lingua=en}}</ref>
 
Dopo aver completato ''Low'' e ''"Heroes"'', Bowie promosse i due album passando la maggior parte del 1978 in una tournée a cui presenziarono un milione di spettatori nei 70 concerti che toccarono 12 nazioni. Dal tour venne ricavato l'album live ''[[Stage (David Bowie)|Stage]]'', pubblicato nel medesimo anno.<ref>{{Cita|Sandford|p. 189}}.</ref> Sempre nel '78 uscì il film ''[[Gigolò (film)|Just a Gigolò]]'', con Bowie nella parte del protagonista. La pellicola riscosse un mediocre riscontro di pubblico e pessime recensioni da parte della critica.
 
Il capitolo finale della trilogia fu l'album ''[[Lodger (album)|Lodger]]'' del 1979, che a sua volta mostrò un approccio alla musica minimalista, ambient e complessa dei precedenti due dischi ma con un parziale ritorno al rock convenzionale basato su percussioni e chitarre. Il risultato fu un complesso mix di elementi [[New wave (musica)|new wave]] e [[world music]],<ref>{{Cita|Spitz|p. 298}}.</ref> con alcune influenze multietniche; alcune tracce furono composte utilizzando gli aforismi delle [[Strategie Oblique]] di Brian Eno e [[Peter Schmidt (artista)|Peter Schmidt]]: ''Boys Keep Swinging'' nacque così, incoraggiando i musicisti a "percuotere" i propri strumenti, mentre per ''Move On'' si ricorse alla progressione di accordi di ''All the Young Dudes'' suonati al contrario e per ''Red Money'' utilizzando la traccia strumentale base di ''Sister Midnight'', brano precedentemente composto insieme a Iggy Pop.<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2011/01/07/sister-midnight/|titolo=Sister Midnight|accesso=13 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160616225625/https://bowiesongs.wordpress.com/2011/01/07/sister-midnight/|urlmorto=sì}}</ref>
L'album venne registrato interamente nello studio privato di Bowie in Svizzera e segnò la temporanea interruzione del rapporto collaborativo tra Bowie e Brian Eno, che sarebbero tornati a lavorare insieme negli anni novanta. ''Lodger'' raggiunse la quarta posizione in Gran Bretagna e la numero 20 negli Stati Uniti e dal disco furono estratti i singoli ''[[Boys Keep Swinging]]'' e ''[[DJ (David Bowie)|DJ]]''.<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/tag/lodger/|titolo=Lodger|accesso=13 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150721223910/https://bowiesongs.wordpress.com/tag/lodger/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita|Sandford|pp. 191-192}}.</ref> Anche se inizialmente fu recepito come una chiusura in tono minore della trilogia di Berlino, ''Lodger'' sarebbe stato rivalutato nel corso degli anni, anche in virtù del deludente risultato degli album di Bowie degli anni ottanta.
 
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Negli [[anni 1980|anni ottanta]] Bowie fu molto impegnato nel cinema e nel teatro e incrementò numero di tappe e grandiosità delle tournée, mentre la produzione discografica si basò su un raffinato quanto generico pop, con album contenenti alcune ''hits'' più commerciali, adatte a una massiccia trasmissione radiofonica. Il successo di questi singoli fu alimentato dai suggestivi video che li accompagnarono; un fenomeno, quello dei video, che Bowie già conosceva e che sfruttò nel modo migliore, da poliedrico artista quale si è sempre dimostrato.
L'album ''[[Scary Monsters (and Super Creeps)]]'' del 1980 ebbe un ottimo successo, raggiungendo la prima posizione nel Regno Unito, grazie anche ai contributi chitarristici di [[Robert Fripp]], [[Pete Townshend]] e [[Tom Verlaine]].<ref name=JP>{{cita|Perone|pp. 80-85}}.</ref> Produsse la hit da primo posto in classifica ''[[Ashes to Ashes (David Bowie)|Ashes to Ashes]]'', che conferì visibilità internazionale al movimento dei [[New romantic]], quando per realizzarne il videoclip Bowie reclutò al night club "Blitz" di Londra diverse comparse, tra le quali [[Steve Strange]] dei [[Visage]]. Nel video Bowie è vestito da inquietante [[Pierrot]], in uno dei suoi travestimenti più famosi.<ref>{{cita|Pegg|p. 29}}.</ref> Nel settembre del 1980 Bowie debuttò a [[Broadway]] nella pièce teatrale ''[[L'uomo elefante (opera teatrale)|The Elephant Man]]'' interpretando la parte del deforme [[John Merrick]], senza l'ausilio di nessun make up e riscuotendo critiche lusinghiere.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 205-207}}.</ref>
 
Lo stesso anno fece un'apparizione nel film tedesco ''[[Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino]]'' la cui colonna sonora, composta esclusivamente dai suoi brani tratti da ''Station to Station'', ''Low'', ''Heroes'' e ''Lodger'', fu pubblicata pochi mesi dopo e riscosse un buon successo. Nel 1981 Bowie collaborò con i [[Queen]] per il loro album ''[[Hot Space]]'', duettando nella traccia ''[[Under Pressure]]'' con [[Freddie Mercury]]. Il brano si rivelò un grande successo, divenendo il terzo singolo numero 1 di Bowie nel Regno Unito. Nel 1982 fu il protagonista nell'adattamento televisivo della BBC dell'opera di [[Bertolt Brecht]] ''Baal''. Cinque dei brani tratti dal lavoro teatrale, incisi a Berlino, furono pubblicati nell'[[Baal (EP)|omonimo EP]].
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Nel 1989 prese parte come cantante, chitarrista e sassofonista nel gruppo rock [[Tin Machine]], costituito insieme a [[Reeves Gabrels]] e i fratelli [[Tony Sales|Tony]] e [[Hunt Sales]], con i quali aveva già collaborato negli anni settanta all'album di Iggy Pop [[Lust for Life (album Iggy Pop)|''Lust for Life'']];<ref>{{Cita|Buckley|pp. 386-387}}.</ref> inoltre suonò le tastiere nel tour documentato dall'album live ''Tv Eye'' (1978).
 
Sebbene all'interno dei Tin Machine vigesse una democrazia assoluta, ben presto la natura da leader di Bowie iniziò a prevalere nelle dinamiche di gruppo, sia come compositore che come leader. Nel 1989 l'album di debutto della band, ''[[Tin Machine (album)|Tin Machine]]'', venne ben accolto da pubblico e critica, anche se l'eccessiva politicizzazione delle liriche provocò qualche perplessità. Il disco raggiunse la terza posizione in classifica nel Regno Unito e il primo tour mondiale del gruppo si rivelò un successo.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 274-275}}.</ref> Dopo però una serie di singoli fallimentari e un dissidio con la EMI, Bowie lasciò l'etichetta discografica e il gruppo si sciolse dopo la pubblicazione di un secondo album in studio (1991) e di uno dal vivo (1992), entrambi male accolti da pubblico e critica. Bowie era già tornato, prima della pubblicazione del secondo album del gruppo, all'attività da solista con il ''[[Sound+Vision Tour]]'' del 1990, che lo tenne impegnato per sette mesi nel portare in giro per il mondo i suoi vecchi successi, dopo la pubblicazione del cofanetto "''Sound and Vision''", riscuotendo ottimi consensi e lauti guadagni.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 278-286}}.</ref> Un terzo album di studio dei Tin Machine era stato programmato, ma Bowie preferì ritornare all'attività solista dopo avere reincontrato Nile Rodgers (il produttore di ''Let's Dance''). Con Rodgers incise ''Real Cool World'', title-track della colonna sonora del film ''Cool World'', che fu pubblicata su singolo nell'estate 1992.
 
=== Elettronica, nuove sperimentazioni e il ritorno al passato (1990-1999) ===
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Nell'aprile 1992 apparve al [[Freddie Mercury Tribute Concert]] dove eseguì ''Heroes'', ''All the Young Dudes'' e, insieme a [[Annie Lennox]], ''Under Pressure''.<ref name=CS298>{{Cita|Sandford|pp. 298-299}}.</ref> Il 6 giugno del 1992 sposò [[Iman (modella)|Iman Mohamed Abdulmajid]], con una cerimonia privata celebratasi presso la [[chiesa episcopale americana di Saint James]] a [[Firenze]].
 
Il 1993 pubblicò l'album ''[[Black Tie White Noise]]'', con influenze soul, jazz e hip hop, e caratterizzato da un largo impiego di strumenti elettronici; l'album, prodotto da [[Nile Rodgers]], raggiunse la vetta della classifica britannica e due singoli entrarono nella Top 40 e uno nella Top 10, ovvero il brano ''[[Jump They Say]]'' dedicato al fratellastro Terry.<ref name=CS301>{{Cita|Sandford|pp. 301-308}}.</ref> Bowie esplorò in seguito nuove tendenze musicali ''[[musica ambientale|ambient]]'' con ''[[The Buddha of Suburbia (colonna sonora)|The Buddha of Suburbia]]'', colonna sonora dell'omonima mini serie televisiva; l'album ricevette buone critiche ma fu un insuccesso commerciale, fermandosi alla posizione n.&#32;87 della classifica britannica.<ref>{{cita|Buckley|pp. 494-495}}.</ref>
 
Dalla collaborazione con Brian Eno fu realizzato ''[[1.Outside]]'', un [[concept album]] per il quale crea nuovo alter ego, l'investigatore Nathan Adler, e altri ad ognuno dei quali viene affidata l'interpretazione delle tracce, sviluppando in tal modo la narrazione del racconto. Denigrato ed esaltato in egual misura, ma negli ultimi anni rivalutato molto positivamente, l'album riscosse consensi sia in America che in Europa e produsse anche alcuni dei singoli di maggior successo del periodo come la canzone ''[[Hallo Spaceboy]]'', eseguita in seguito con i [[Pet Shop Boys]].<ref>{{cita web|url=http://www.geowayne.com/newDesign/disco4/spaceboy.htm |titolo=Hallo, Spaceboy, by David Bowie with Pet Shop Boys|accesso=2 luglio 2016|lingua=en}}</ref> L'album doveva essere parte di una trilogia, ma il progetto venne accantonato dopo la conclusione dell'Outside Tour nel luglio 1996.