Azur e Asmar: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Trama
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 66:
Gli anni passano e Azur, ormai cresciuto, lascia il padre e parte per andare a cercare e liberare la [[Fata]] dei [[Jinn]], la protagonista della fiaba che gli veniva raccontata dalla nutrice quando era bambino: la Fata è tenuta prigioniera in una gabbia di cristallo in attesa di un coraggioso cavaliere che riuscirà a superare grandi sfide e liberarla. Nel suo viaggio in mare, Azur subisce un naufragio e giunge su una spiaggia, in un paese dove egli viene [[Malocchio|considerato maledetto per via dei suoi occhi azzurri]]. A questo punto, Azur decide di fingersi cieco. Lungo la strada, il ragazzo incontra un mendicante gobbo di nome Rospu che, vedendo in Azur un ragazzo forte, gli chiede di portarlo sulle spalle (fingendo un piede zoppo) offrendogli in cambio i suoi occhi per navigare quel nuovo paese.
 
Nel tragitto i due si imbattono nel "Santuario della Chiave Rovente", dove si dice sia nascosta la "Chiave Rovente", una delle tre chiavi che servono per arrivare dalla Fata dei Jinn. Nessuno prima di quel momento è mai riuscito a trovarla, per quanto avessero provato a scavare ovunque. Anche senza la vista, Azur riesce a trovarla dietro una delle piastrelle che decorano l'esterno del santuario perchèperché era più calda al tatto delle altre.
 
I due arrivano poi alla città, in cui Rospù inizia a chiedere la carità. Nella città si trova il "Santuario della Chiave Aulente", che Azur trova seguendone il profumo fino alla cima della cupola del santuario. nello scendere distrugge le bancarelle di alcuni mercanti, e continuerà a distruggerne nel momento in cui ode una voce a lui familiare: quella della sua nutrice.
 
La voce lo porta fino alla porta della vedova Jenane, a parole di rospuRospù: "La più ricca mercante della città". La donna, inizialmente scettica nei confronti del ragazzo si scioglie nel sentirlo cantare la nenia che lei cantava a lui da piccolo e vedendo i suoi occhi blu (Azur li apre per farsi riconoscere, terminando la sua finta cecità). I due si ricongiungono e arriva poi anche Asmar, che inizialmente non accoglie molto bene Azur per via di quello che suo padre gli ha fatto.
 
Quando Azur sente che Asmar è prossimo alla partezapartenza per la ricerca della Fata, rivela la stessa intenzione a Jenan, che lo aiuta a prepararsi, insieme a Rospù. così Azur si avvale delle conoscenze del mendicante e va a interrogare il saggio Yadoa, la principessa Chamsous Sabah.
 
Il saggio gli spiega come si svolgeranno le prove: dovrà attraversare la montagna delle antiche città, facendo poi attenzione agli altri pretendenti, ai predoni, ai cacciatori di schiavi e ancora al Leone Scarlatto e l'Uccello Saimar, che molti pretendenti hanno divorato. Quindi dovranno arrivare al Dirupo Nero, i cui varchi sono invisibili fenditure nella roccia, che fanno arrivare a un regno sotterraneo che li farà giungere di fronte alle porte gemelle: una conduce alla caverna delle tenebre, dove si è perduti e l'altra alla sala delle luci, dove si trova la Fata, ma nessuno sa quale sia da scegliere.