Grottaferrata: differenze tra le versioni

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=== Architetture civili ===
[[File:Santovetti Grottaferrata.jpg|miniatura|Palazzo Santovetti in una [[fotografia]] degli [[Anni 1910|anni dieci]].]]
==== Palazzo Santovetti ====
Il palazzo, già esistente nel Settecento tanto che nel [[1741]] ospitò [[papa Benedetto XIV]], fu modificato nelle forme attuali a partire dal [[1872]] con l'acquisto da parte di Antonio Santovetti, che affidò il progetto all'architetto Enrico Celso Donnini.<ref name="notasant">{{Cita|Devoti 1999|p. 278}}.</ref> All'interno del palazzo è notevole la cappella, affrescata da Silvestro Capparoni.<ref name="notasantxr2">{{cita web|url=http://www.prolocogrottaferrata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=64|titolo=Pro loco Grottaferrata - Palazzo Santovetti|accesso=10 settembre 2009}}</ref>
 
'''[[Ville Tuscolane]] "maggiori"'''
Fino agli anni cinquanta le grandi cantine del palazzo, oggi di proprietà della famiglia Ranchella, hanno ospitato le rinomate Cantine Santovetti, note a livello nazionale per la produzione di vini locali di ottima qualità.<ref name=notasant/><ref name=notasantxr2/>
 
; [[Villa Grazioli|Villa Bracciano-Montalto-Grazioli]]
==== Villa Cavalletti ====
Nel [[1596]] il marchese [[Ermete Cavalletti]] acquistò la tenuta dal cardinale [[Bartolomeo Cesi (cardinale)|Bartolomeo Cesi]]: la villa fu costruita ed arredata nel Settecento, e nel secondo dopoguerra appartenne alla [[Compagnia di Gesù]]:<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 192-195}}.</ref> attualmente ospita una comunità cattolica d'integrazione e la prestigiosa Accademia per la Teologia del Popolo di Dio.<ref>{{lingue|it|en|de}} {{cita web|url=http://www.akademie-cavalletti.de/|titolo=Sito ufficiale dell'Accademia per la Teologia del Popolo di Dio|accesso=7 settembre 2009}}</ref> Vi si trova una necropoli preistorica tra le più grandi dei [[Colli Albani]].<ref name=nota1339/>
 
; [[Villa Muti|Villa Arrigoni-Muti]]
==== Villa Rossellini-Dusmet ====
Villa Rossellini-Dusmet, meglio nota solo come villa Dusmet, fu costruita davanti a villa Arrigoni-Muti alla fine dell'Ottocento da Zeffiro Rossellini, nonno del celebre regista [[Roberto Rossellini]], e venduta nel [[1919]] al marchese Alfredo Dusmet. In seguito diventò di proprietà della famiglia Campello, e nel [[1940]] fu requisita dalla [[Regia Aeronautica]] come proprio quartier generale, passato ai tedeschi nel [[1943]] (probabilmente in collegamento con l'effimero aeroporto militare operativo in località [[Molara (Grottaferrata)|Molara]]). Negli anni cinquanta fu restituita ai Campello, che nel [[1952]]-[[1953]] vi ospitarono l'esule [[Fārūq I d'Egitto]], che in seguito visse ad Albano Laziale presso la villa che ospita l'attuale [[istituto professionale di stato Nicola Garrone]]. Nel [[1966]] fu acquistata dalle suore pallottine.<ref>Stefano Paolucci, ''[https://www.academia.edu/13210690/La_villa_Rossellini-Dusmet_a_Grottaferrata La Villa Rossellini-Dusmet a Grottaferrata]'', in ''Castelli Romani'', anno XLVII, n. 6, novembre-dicembre 2007, pp. 180-187.</ref>
 
; [[Villa Aldobrandini (Frascati)|Villa Aldobrandini]]<ref>Una parte del parco ricade nel territorio comunale di Grottaferrata.</ref>
==== Villa Gavotti-Gioacchini ====
La villa, che nel Cinquecento era un casino di campagna sito in località Campovecchio di proprietà della famiglia Laghi, fu acquistata nel [[1614]] dal marchese Lorenzo Gavotti, che ampliò l'edificio e sistemò la tenuta. Nel [[1798]] un erede del marchese, Alessandro Gavotti, vendette la villa a Vincenzo Onelli al prezzo di 10.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name="notagioac">{{Cita|Devoti 1999|pp. 268-272}}.</ref> Tuttavia l'Onelli si suicidò nel 1815, forse in conseguenza della caduta di [[Napoleone Bonaparte]] che aveva reso nullo il valore delle [[Azione (finanza)|azioni]] da lui acquistate nel periodo napoleonico:<ref name=notagioac/> i suoi discendenti mantennero la proprietà della villa solo per venderla ai Lugari-Spiga alla metà dell'Ottocento. Questi proprietari a loro volta vendettero la villa ai Gioacchini all'inizio del Novecento, che ne sono ancora proprietari.<ref name=notagioac/>
 
'''Ville "minori" ed assimilabili'''
==== Villa Bracciano-Montalto-Grazioli ====
{{Vedi anche|Villa Grazioli}}
Villa Bracciano-Montalto-Grazioli, chiamata confidenzialmente solo villa Grazioli, venne fondata nel [[1580]] dal [[cardinale]] [[Antonio Carafa (cardinale)|Antonio Carafa]], fondandola probabilmente su alcuni resti di età romana: il cardinale Carafa ebbe tra i suoi ospiti anche [[papa Gregorio XIII]], che consacrò la cappella privata della villa.<ref name="notavillagraz">{{Cita|Devoti 1999|pp. 195-225}}.</ref> Nel [[1591]] la proprietà della villa passò in eredità al cardinale [[Ottavio Acquaviva d'Aragona (cardinale 1591)|Ottavio Acquaviva d'Aragona]], che nel [[1606]]-[[1607]] la affittò ai [[Borghese (famiglia)|Borghese]]: fu proprio il cardinale [[Scipione Caffarelli-Borghese]] ad acquistare la villa nel [[1613]] per la somma di 20.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name=notavillagraz/> Tuttavia l'anno seguente il cardinale Borghese pensò bene di permutare la villa criptense con il cardinale [[Ferdinando Taverna]] in cambio della più prestigiosa [[villa Mondragone]] in territorio di [[Monte Porzio Catone]]. Lo stesso cardinale Taverna vendette la villa al principe Michele Peretti, ed in seguito la proprietà dell'immobile e della sua tenuta passò ai [[Savelli (famiglia)|Savelli]] e, dal [[1638]], agli [[Odescalchi]], che la vendettero solo nel [[1870]] al duca Pio Grazioli.<ref name=notavillagraz/> Durante la [[seconda guerra mondiale]] la villa ha ospitato un comando tedesco e dopo la guerra alcune famiglie di sfollati di guerra frascatani:<ref name=notavillagraz/> attualmente l'edificio, riportato all'antico splendore dopo le devastazioni belliche, ospita il Park Hotel Villa Grazioli.<ref>{{lingue|it|en}} {{cita web|url=http://www.villagrazioli.com/|titolo=Sito ufficiale del Park Hotel Villa Grazioli|accesso=7 settembre 2009}}</ref>
 
; Villa Cavalletti : Nel [[1596]] il marchese [[Ermete Cavalletti]] acquistò la tenuta dal cardinale [[Bartolomeo Cesi (cardinale)|Bartolomeo Cesi]]: la villa fu costruita ed arredata nel Settecento, e nel secondo dopoguerra appartenne alla [[Compagnia di Gesù]]:<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 192-195}}.</ref> attualmente ospita una comunità cattolica d'integrazione e la prestigiosa Accademia per la Teologia del Popolo di Dio.<ref>{{lingue|it|en|de}} {{cita web|url=http://www.akademie-cavalletti.de/|titolo=Sito ufficiale dell'Accademia per la Teologia del Popolo di Dio|accesso=7 settembre 2009}}</ref> Vi si trova una necropoli preistorica tra le più grandi dei [[Colli Albani]].<ref name=nota1339/>
Gli interni del piano nobile sono completamente affrescati con temi mitologici, storici e pastorali svolti da [[Agostino Ciampelli]] (ma alcuni hanno pensato ad [[Annibale Carracci]] o a [[Federico Zuccari]])<ref name="notagrazioli">{{Cita|Devoti 1999|p. 201}}.</ref> e da [[Giovanni Paolo Pannini]],<ref name="notagraziolipannini">{{Cita|Devoti 1999|p. 214}}.</ref> mentre l'ampliamento della villa compiuto tra il [[1696]] ed il [[1698]] per volere del principe Livio Odescalchi fu progettato dall'architetto Giovanni Battista Fontana.<ref name=notagraziolipannini/>
 
; Villa Rossellini-Dusmet : fu costruita alla fine dell'Ottocento da Zeffiro Rossellini, nonno del celebre regista [[Roberto Rossellini]], e venduta nel [[1919]] al marchese Alfredo Dusmet. In seguito diventò di proprietà della famiglia Campello, e nel [[1940]] fu requisita dalla [[Regia Aeronautica]] come proprio quartier generale, passato ai tedeschi nel [[1943]] (probabilmente in collegamento con l'effimero aeroporto militare operativo in località [[Molara (Grottaferrata)|Molara]]). Negli anni cinquanta fu restituita ai Campello, che nel [[1952]]-[[1953]] vi ospitarono l'esule [[Fārūq I d'Egitto]], che in seguito visse ad Albano Laziale presso la villa che ospita l'attuale [[istituto professionale di stato Nicola Garrone]]. Nel [[1966]] fu acquistata dalle suore pallottine.<ref>Stefano Paolucci, ''[https://www.academia.edu/13210690/La_villa_Rossellini-Dusmet_a_Grottaferrata La Villa Rossellini-Dusmet a Grottaferrata]'', in ''Castelli Romani'', anno XLVII, n. 6, novembre-dicembre 2007, pp. 180-187.</ref>
==== Villa Arrigoni-Muti ====
{{Vedi anche|Villa Muti}}
 
; Villa Gavotti - Gioacchini : La villa, che nel Cinquecento era un casino di campagna sito in località Campovecchio di proprietà della famiglia Laghi, fu acquistata nel [[1614]] dal marchese Lorenzo Gavotti, che ampliò l'edificio e sistemò la tenuta. Nel [[1798]] un erede del marchese, Alessandro Gavotti, vendette la villa a Vincenzo Onelli al prezzo di 10.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name="notagioac">{{Cita|Devoti 1999|pp. 268-272}}.</ref> Tuttavia l'Onelli si suicidò nel 1815, forse in conseguenza della caduta di [[Napoleone Bonaparte]] che aveva reso nullo il valore delle [[Azione (finanza)|azioni]] da lui acquistate nel periodo napoleonico:<ref name=notagioac/> i suoi discendenti mantennero la proprietà della villa solo per venderla ai Lugari-Spiga alla metà dell'Ottocento. Questi proprietari a loro volta vendettero la villa ai Gioacchini all'inizio del Novecento, che ne sono ancora proprietari.<ref name=notagioac/>
Villa Arrigoni-Muti fu fondata nel [[1579]] da monsignor Luigi Cerasoli, che la vendette nel [[1595]] a monsignor [[Pompeo Arrigoni]]: questi a sua volta la trasmise ai suoi eredi e nel [[1692]] si arrivò alla suddivisione della villa e della tenuta tra due proprietari, i monsignori Diomede Varesi e Ciriaco Rocci.<ref name="notamut">{{Cita|Devoti 1999|pp. 232-259}}.</ref> All'inizio dell'Ottocento i proprietari erano ben tre: il cardinale Angelo Cesarini, la famiglia Muti e la famiglia Amadei. Un secolo dopo, Achille Muti Bussi riuscì a riunificare tutta la villa sotto la sua proprietà.<ref name=notamut/> Attualmente la villa è di proprietà di una società che vorrebbe realizzarvi una cinquantina di appartamenti privati, proposito contestato da cittadini ed associazioni di Grottaferrata.<ref>{{cita news|url=http://notizie.controluce.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3833&Itemid=94|autore=Giovanna Ardesi|titolo=Villa Arrigoni-Muti: protesta delle associazioni.|pubblicazione=Controluce|giorno=1|mese=10|anno=2007|accesso=7 settembre 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=http://notizie.controluce.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3834:villa-muti-risponde-la-soprintendenza&catid=70&Itemid=94|autore=Giovanna Ardesi|titolo=Villa Muti. Risponde la Soprintendenza.|pubblicazione=Controluce|giorno=1|mese=11|anno=2007|accesso=7 settembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>
 
; Villa Rasponi : Nel Settecento la proprietà della tenuta appartenne alle famiglie Scarsella e Lema, e venne acquistata da Eugenio Rasponi nel [[1821]]: egli costruì la villa, e la vendette per 8000 scudi pontifici al principe Camillo Aldobrandini.<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 226-232}}.</ref> Durante la seconda guerra mondiale vi fu alloggiato un comando tedesco.<ref>{{cita web|url=http://www.archeobiblio.com/grottaFerrata.htm|titolo=Archeobiblo - Grottaferrata Mon Amour|accesso=7 settembre 2009|dataarchivio=5 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120405052050/http://www.archeobiblio.com/grottaferrata.htm|urlmorto=sì}}</ref> Gli interni della villa sono stati affrescati da [[Passignano|Domenico Crespri detto "il Passignano"]], [[Pietro da Cortona]] e [[Cigoli (pittore)|Ludovico Cardi detto "il Cigoli"]].<ref name="notamuti">{{cita|Luigi Devoti|p. 232|cidDevoti}}.</ref>
==== Villa Rasponi ====
Nel Settecento la proprietà della tenuta appartenne alle famiglie Scarsella e Lema, e venne acquistata da Eugenio Rasponi nel [[1821]]: egli costruì la villa, e la vendette per 8000 scudi pontifici al principe Camillo Aldobrandini.<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 226-232}}.</ref> Durante la seconda guerra mondiale vi fu alloggiato un comando tedesco.<ref>{{cita web|url=http://www.archeobiblio.com/grottaFerrata.htm|titolo=Archeobiblo - Grottaferrata Mon Amour|accesso=7 settembre 2009|dataarchivio=5 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120405052050/http://www.archeobiblio.com/grottaferrata.htm|urlmorto=sì}}</ref>
 
; Casino Spaziani : poi "Hotel Traiano"
Gli interni della villa sono stati affrescati da [[Passignano|Domenico Crespri detto "il Passignano"]], [[Pietro da Cortona]] e [[Cigoli (pittore)|Ludovico Cardi detto "il Cigoli"]].<ref name="notamuti">{{cita|Luigi Devoti|p. 232|cidDevoti}}.</ref>
 
; Villa degli Scozzesi : oggi sede dell'Istituto Neurotrautomatologico Italiano (I.N.I.)
==== Villa Senni ====
La villa fu edificata nel Seicento dal prelato [[Giovanni Giustino Ciampini]],<ref name="notasenni">{{cita web|url=http://www.prolocogrottaferrata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=50&Itemid=65|titolo=Pro loco Grottaferrata - Villa Senni|accesso=10 settembre 2009}}</ref> che possedeva vaste proprietà nella zona sottostante, che da lui prese l'attuale denominazione di [[Ciampino]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/11/ciampino-il-mondo-nell-aeroporto-le-memorie.html|autore=Paolo di Paolo|titolo=Ciampino, il mondo nell'aeroporto e le memorie del professor Pasolini|pubblicazione=La Repubblica|giorno=11|mese=6|anno=2008|accesso=10 settembre 2009}}</ref> Originariamente chiamata villa Sant'Andrea, dalla vicina località di [[Gregna|Gregna di Sant'Andrea]], l'edificio diventò di proprietà della famiglia Senni alla metà dell'Ottocento.<ref name=notasenni/>
 
; Villa Di Maggio : oggi sede del ristorante "I Locandieri"
Fu sede di un comando tedesco durante la [[seconda guerra mondiale]], in posizione strategica sopra la [[Galleria (ingegneria)|galleria ferroviaria]] della [[ferrovia Roma-Frascati]] nella quale erano nascosti i due cannoni ferroviari [[K5 28 cm E (cannone)|Krupp K5]] da 238&nbsp;mm<ref name=notacanneo/> capaci di bombardare la testa di ponte alleata di [[Anzio]], tanto ricercati dagli anglo-americani nelle loro micidiali incursione aeree sui [[Castelli Romani]]. Attualmente, completamente ricostruita, ospita una casa di riposo per anziani retta dalle [[Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù]].<ref name=notasenni/>
 
; Villa Cicerone : ex-clinica "Natursana"
==== Cartiera Pontificia ====
 
La cartiera fu costruita tra il 1632 e il 1635 e in funzione fino al 1893, confinante con il Fosso dell'Acqua Mariana ed è all'interno del parco regionale dei Castelli Romani<ref>{{Cita web|url=https://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1115|titolo=La “Cartiera Pontificia” di Grottaferrata}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilmamilio.it/c/news/18188-grottaferrata,-la-cartiera-un-patrimonio-eternamente-perso-il-dibattito-assente.html|titolo=-grottaferrata,-la-cartiera-un-patrimonio-eternamente-perso-il-dibattito-assente}}</ref>
; Villa Creti
 
'''Villini storici'''
 
; Villa Eloisa : Il villino fu progettato da Achille Petrignani (1900-1992) tra il 1936 ed il 1937 su committenza della famiglia Favelli, nel sito di un antico casale appartenuto a Giovanni Passamonti.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 73}}</ref> Il nome scelto per il villino fu quello di Eloisa Barbèri, coniugata Favelli. Il villino fu realizzato in stile architettonico [[Razionalismo italiano|razionalista]] con elementi decorativi [[art decò]].
 
; "Il Castagno" : Il villino fu progettato da [[Angiolo Mazzoni]] in stile razionalista nel 1935 su commissione della famiglia Falcone, e rappresenta l'unico contributo di questo importante architetto all'edilizia residenziale unifamiliare.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 159}}</ref>
 
; Villino Novello
 
; Villetta Fiorenza : Progettata da [[Oriolo Frezzotti]], demolito l'edificio del villino nel secondo dopoguerra, rimane solo il caratteristico cancello.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 11}}</ref>
 
; Villino Macherione
 
; Villino Spreca
 
; Villini Angelina e Moro : entrambi i villini furono progettati da Pietro Guidi, progettista anche del ripristino della facciata e del campanile della chiesa abbaziale e della chiesa del Sacro Cuore.<ref>{{cita|Baldoni-Strollo|p. 13}}</ref>
 
; Villino "Villa Pompilia" : Qui visse [[Fausto Pirandello]] per alcuni anni a partire dal 1948
 
; Villino Anselmi
 
; Villino Pizzi-Zitelli
 
; Villino Guerzoni
 
; Villino "La Paluzza"
 
; Villino ex-colonia B. Gosio
 
; Villino Tosi - Sampson
 
; Villino Ammazzalorsa - Gervasi
 
; Villino Villa Clarice
 
; Villino ex-Bentivoglio
 
; Villino Recchia
 
; Villino Nardacci
 
; Villino Basili
 
; Villino "Villa Fiorita"
 
; Villino Di Rienzo
 
; Villino "Villa Maria"
 
'''Altri edifici civili'''
 
; Palazzo Santovetti : Il palazzo venne fondato nel 1730 per iniziativa del marchese Benedetto Pietro Passarini, affittuario generale dei beni dell'abbazia.<ref>{{cita|Petta|p. 7}}</ref> L'edificio accolse nel 1741 [[papa Benedetto XIV]] e nel 1744 [[Federico, principe del Galles]].<ref>{{cita|Petta|pp. 56-57}}</ref> Nel 1844 il palazzo fu acquistato da Francesco Sorgi, e pervenne quindi per via ereditaria alla famiglia Santovetti.<ref>Luisa Sorgi, figlia di Francesco Sorgi e sua unica erede, sposò Antonio Santovetti. {{cita|Petta|p. 11}}</ref> Antonio Santovetti (1824-1885) restaurò ed ampliò il palazzo su disegno dell'architetto Enrico Celso Donnini.<ref name="notax1">{{cita|Petta|p. 12}}</ref> La cappella fu decorata dal pittore [[Silverio Capparoni]].<ref name="notax1"/><ref name="notasantxr2">{{cita web|url=http://www.prolocogrottaferrata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=64|titolo=Pro loco Grottaferrata - Palazzo Santovetti|accesso=10 settembre 2009}}</ref> Nel 1873 nel palazzo soggiornò lo scienziato gesuita [[Angelo Secchi]], che vi realizzò una [[meridiana]], un [[anemometro]] ed un [[parafulmine]].<ref>{{cita|Petta|p. 58}}</ref> Nel 1883 venne edificata l'ala dell'edificio destinata a cantina e magazzino, che fu per molto tempo una delle realtà enologiche più significative del territorio.<ref>La cantina fondata da Antonio Santovetti fu portata avanti dai nipoti, Filippo Santovetti e Vincenzo Tanlongo, e costituita nel 1922 in società anonima con la ragione sociale "Società Tuscolana Esportazione Vini" (STEV).</ref><ref name=notasant/><ref name=notasantxr2/> In una sala al primo piano del palazzo, il 27 agosto 1848, venne proclamata l'autonomia amministrativa di Grottaferrata.<ref name="notax1"/>
 
; Cartiera Pontificia : La cartiera fu costruita tra il 1632 e il 1635 e in funzione fino al 1893, confinante con il Fosso dell'Acqua Mariana ed è all'interno del parco regionale dei Castelli Romani<ref>{{Cita web|url=https://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1115|titolo=La “Cartiera Pontificia” di Grottaferrata}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilmamilio.it/c/news/18188-grottaferrata,-la-cartiera-un-patrimonio-eternamente-perso-il-dibattito-assente.html|titolo=-grottaferrata,-la-cartiera-un-patrimonio-eternamente-perso-il-dibattito-assente}}</ref>
 
; Casale Campovecchio
 
; ex-Villa Maldura
 
; ex-Sottostazione elettrica della STEFER
 
; Osteria del Fico Vecchio
 
=== Architetture militari ===