Logothetes tou dromou: differenze tra le versioni

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L'ufficio del ''logothetes tou dromou'' non compare nelle fonti superstiti fino all'anno 762, ma deve essere esistito ben da prima, a seguito che i compiti, un tempo ad ampio raggio del ''magister officiorum'', vennero progressivamente rimossi e l'ufficio in sé praticamente abolito nel corso dell'VIII secolo. Tra le varie funzioni del ''magister officiorum'', il ''logothetes tou dromou'' assunse il controllo non solo del servizio postale pubblico, ma anche della sicurezza interna e della politica estera dell'Impero, la raccolta di informazioni (spionaggio) sui popoli stranieri, la corrispondenza con i principi stranieri e l'accoglienza degli ambasciatori.<ref name="bury" /><ref name="kazhdan" /><ref name="guilland2">{{cita|Guilland, 1971 pp. 33–34}}.</ref> Anche se in origine era semplicemente uno dei quattro uffici fiscali più importanti o ''[[logoteta]]'' — il ''[[Klētorologion]]'' di 899 posti, ''logothetēs tou dromou'' al 35º posto nella gerarchia imperiale, dopo i ''[[logothetes tou genikou|logothetēs tou genikou]]'' (33°) e ''[[logothetes tou stratiotikou|logothetēs toū stratiōtikou]]'' (34°), ma prima del ''[[logothetes ton agelon|logothetēs tōn agelōn]]'' (40°)<ref>{{cita|Guilland, 1971 p. 9}}.</ref> — andò assumendi sempre maggiore importanza, secondo lo studioso francese [[Rodolphe Guilland]], combinando le funzioni di un moderno ministro degli interni, della sicurezza e degli esteri uniti in una sola persona, anche se per gli affari esteri era riservato solo ai meno importanti.<ref name="guilland2" /> Indicativo della sua preminenza è che nelle fonti bizantine del IX e X secolo, quando si parla di "logoteta" senza ulteriori specificazioni, ci si riferisce di solito al ''logothetes tou dromou''.<ref name="bury" />
 
Di conseguenza, l'operatore storico dell'ufficio spesso era il primo ministro dell'Impero, anche se questo in ultima analisi, dipendeva dal regnante imperatore - i bizantini non formalizzarono mai una tale posizione, né era collegata a un particolare ufficio, piuttosto veniva concessa ''ad hoc'' «sulla base del favore che ogni imperatore aveva verso un particolare cortigiano, a prescindere dal rango o dall'ufficio. Come sottolinea Guilland, gli alti funzionari della famiglia imperiale - '' [[praipositosPraepositus sacri cubiculi|praipositoi]]'', '' [[parakoimomenos |parakoimōmenoi]]'' e '' [[protovestiario |prōtovestiarioi]]'' - avevano di gran lunga più possibilità di attrarre il favore imperiale e molto più spesso ricoprivano il ruolo di primo ministro.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 34–35}}.</ref> Importanti ''logothetai tou dromou'' che ebbero la funzione di primo ministro furono [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]] sotto l'imperatrice [[Irene d'Atene]], [[Teoctisto]] durante le reggenza dell'imperatrice [[Teodora Armena|Teodora]], [[Stylianos Zaoutzes]] agli inizi del regno di [[Leone VI il Saggio]], [[Leone II Foca]] durante il regno di suo fratello [[Niceforo II Foca]], Giovanni sotto [[Costantino IX Monomaco]] e [[Niceforitzes]] sotto [[Michele VII Ducas]].<ref>{{cita|Guilland, 1971 p. 35}}.</ref> I ''logothetēs tou dromou'' mantennero questa preminenza tra i ministri anziani anche se nel XII secolo vennero superati dai ''[[logothetes ton sekreton|logothetēs tōn sekretōn]]''.<ref>{{cita|Kazhdan, 1991| pp. 1247-1248}}.</ref> Il ''[[De Ceremoniis]]'' di [[Costantino VII Porfirogenito]], del XII secolo, descrive i ruoli amministrativi e cerimoniali della funzione di ''logothetēs tou dromou'': veniva ricevuto in udienza dall'imperatore tutte le mattine nel [[Crisotriclinio]], presentava gli ufficiali superiori alle cerimonie di premiazione, ed aveva parte preminente nel ricevimento degli ambasciatori stranieri e nella presentazione dei prigionieri eccellenti.<ref name="bury2">{{cita|Bury, 1911 p. 92}}.</ref> Dopo la riforma dell'imperatore [[Alessio I Comneno]], intorno al 1108, i ''dromos'' cessarono di esistere come dipartimento, il ''logothetēs'' rimase, ora responsabile delle comunicazioni ufficiali e della supervisione degli stranieri residenti a Costantinopoli.<ref>{{cita|Magdalino, 2002 p. 229}}.</ref>
 
==Subordinati==