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I cani vaganti, randagi e rinselvatichiti sono concorrenti del lupo per il cibo e lo spazio vitale. Nel 2012, si stimava che ci fossero dai sei ai settemila cani randagi in Italia, contro un numero di circa 900 lupi.<ref name="marucco2014.78">{{cita|Marucco, 2014|pp. 78-79|cidMarucco2014}}.</ref> Tra i vantaggi competitivi dei cani sui lupi ci sono la superiore capacità riproduttiva (con due cicli estrali all'anno piuttosto che uno come si riscontra nel lupo) e la maggior tolleranza umana verso di loro. Presso le discariche, dove i cani e i lupi hanno maggior possibilità di incontrarsi, esiste pure il rischio dello spargimento di malattie come l'[[echinococcosi]] nei lupi. I branchi di cani inselvatichiti stabilitisi in una data zona possono inoltre ostacolare i lupi vaganti in cerca dei propri territori.<ref name="boitani1988.126">{{cita|Boitani, 1988|pp. 126-129|cidBoitani1988}}.</ref> La predazione sul bestiame da parte dei cani può portare all'incolpamento dei lupi da parte degli allevatori, siccome le ferite inflitte dai cani sono pressoché indistinguibili da quelle inflitte dai lupi.<ref name="boitani1998"/>
==Nella cultura==▼
==Conflitti==
===Danni agli allevamenti===
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=== Aggressioni alle persone e antropofagia ===
In una ricerca d'archivi storici, effettuata in una porzione della pianura Padana comprendente gran parte di [[Lombardia]], [[Vercelli]] e [[Novara]], ed il [[Canton Ticino]], sono state rinvenute notizie di almeno 440 casi di aggressioni letali verso gli umani risalenti tra il XV e il XIX secolo. Un'analisi comparata dei vari casi ha rilevato che le aggressioni avvenivano soprattutto in zone agricole a seguito dell'incremento delle popolazioni rurali, coi conseguenti cambiamenti ambientali dovuti al pascolo e alla caccia alle prede naturali del lupo. La maggior parte delle vittime in tutto il periodo in questione furono bambini dai 6 ai 15 anni, impegnati di giorno come pastorelli, spesso da soli, in zone di pascolo ad altitudini di 101-300 metri [[Livello del mare|s.l.m]]. Vi era un picco nel numero di aggressioni nel periodo giugno-luglio, che coincideva con la nascita dei cuccioli e il conseguente aumento della fame e l'arrivo dei pastori con il bestiame nei pascoli. A differenza che nelle campagne, nei pressi delle zone abitate le aggressioni furono per lo più contro persone adulte, probabilmente sferrate da esemplari affetti di [[Rabbia (malattia)|rabbia]], una malattia che a quei tempi aveva esito mortale.<ref name="cagnolaro1992"/>
Un'altra ricerca ha evidenziato come le documentazioni
Una rassegna di aggressioni contro gli umani da parte dei lupi pubblicata dal ''Norsk institutt for naturforskning'' (Nina) nel 2002 non riuscì a portare alla luce casi documentati in Italia dopo la seconda guerra mondiale e l'eradicazione della [[Rabbia (malattia)|rabbia]] negli anni sessanta<ref>{{Cita libro|url=http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|titolo=The Fear of Wolves: A Review of Wolf Attacks on Humans|editore=NINA|autore=Linnell, J.D.C.|etal=si|anno=2002|isbn=82-426-1292-7|cid=harv|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131109205016/http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|citazione=''There are no documented cases of wolves attacking or killing humans in Italy in the period after world war two. Italy has been free of dog rabies dince c.1960, and has not had rabies in wildlife populations during recent centuries, so rabid wolves would not be expected to occur in recent times.''}}</ref>. Un aggiornamento pubblicato nel 2021 includeva il caso di un lupo solitario a [[Otranto]] che, nel giugno del 2020, ferì due persone dopo essere stato nutrito per giorni dai turisti. Un esame dell'animale rivelò il segno di un collare, indicando che fu precedentemente tenuto in cattività, e un'analisi genetica rivelò un basso livello di introgressione canina<ref>{{Cita libro|url=https://brage.nina.no/nina-xmlui/bitstream/handle/11250/2729772/ninarapport1944.pdf?sequence=1&isAllowed=y|titolo=Wolf attacks on humans: an update for 2002–2020|editore=NINA|autore=Linnell, J.D.C.|etal=si|anno=2021|isbn=978-82-426-4721-4|cid=harv}}</ref>,
altri attacchi sono succeduti tra i quali i più rilevanti sono state una serie di undici aggressioni nella [[provincia di Chieti]] culminate l'11 agosto 2023 a [[San Salvo]], quando una bambina di 11 anni viene infine morsa al polpaccio da un lupo<ref>https://www.iononhopauradellupo.it/il-paradosso-del-lupo-di-vasto-un-fallimento-allitaliana/</ref>, certificato tramite analisi del dna sulle ferite della piccola<ref>https://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/notizie-e-novita-normative/notizie-ispra/2023/08/le-analisi-genetiche-di-ispra-confermano-che-lanimale-responsabile-degli-attacchi-a-vasto-e-una-femmina-di-lupo</ref>, a settembre 2024 un bambino viene trascinato via da una lupa alle porte di Roma salvato da ragazzi intervenuti prontamente<ref>https://www.romatoday.it/cronaca/lupa-catturata-parco-delle-sabine-roma.html</ref>. A fine 2024 [[ISPRA]] certifica con analisi del dna 20 aggressioni a persone in Italia, a seguito i [[Carabinieri Forestali]] iniziano a formare i primi nuclei di pronto intervento attrezzati di pallottole di gomma e letali<ref>Aragno P., Salvatori V., La Morgia V., Gervasi V., Fazzi P., Marucco F., Angelucci S., Genovesi P., ''Protocollo sperimentale per l’identificazione e la gestione dei lupi urbani e confidenti.'', 2024, Realizzato da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf.[https://www.isprambiente.gov.it/it/news/le-interazioni-tra-uomo-e-lupo?sfnsn=scwspwa]</ref>.
▲==Nella cultura==
===Nomi regionali===
*[[Dialetti dell'Abruzzo|Abruzzese]]: ''Lupe'', ''Lope''<ref name="altobello1921"/>
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