Guerra fredda: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Punto
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Correttura
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Riga 332:
[[File:Carter Brezhnev sign SALT II.jpg|sinistra|min|[[Leonid Il'ič Brežnev]] e [[Jimmy Carter]] firmano il trattato [[SALT II]]]]
 
Le trattative per un nuovo accordo sulle [[armi nucleari]] vennero riprese dal nuovo presidente statunitense [[Jimmy Carter]]. Tuttavia, volendo distaccarsi dalla bozza di Ford che aveva pesantemente criticato in campagna elettorale, Carter suscitò la disapprovazione dei sovietici rallentando l'iter diplomatico. Carter inoltre accusò i sovietici di non rispettare i [[diritti umani]] richiamandoli ad ottemperare agiliagli [[accordi di Helsinki]]; Mosca rispose diffidando il [[governo statunitense]] nell'intromettersi nella loro politica interna.<ref>{{cita|Smith, 2000|pp. 152-154}}.</ref>
 
Nel 1977 i servizi segreti occidentali scoprirono che l'[[URSS]] aveva messo a punto una nuova categoria di sistema missilistico [[RSD-10]] (che al tempo divenne noto come [[SS-20]]) e ne aveva in corso il suo dispiegamento, questo sistema alterava fortemente l'equilibrio di forze fra [[NATO]] e [[Patto di Varsavia]], ponendo quest'ultimo in decisa posizione di vantaggio, avendo una gittata in grado di coprire tutta l'[[blocco occidentale|Europa occidentale]], con maggior precisione sull'obiettivo rispetto ai precedenti missili sovietici, trasportando inoltre multiple testate atomiche indipendenti; inoltre la sua elevata mobilità lo rendeva meno vulnerabile in caso di conflitto. I piani sovietici prevedevano il dispiegamento di 300 lanciatori SS-20 in 18 basi, di queste 12 risultavano già operative. Inoltre era in corso il dispiegamento di un nuovo modello del bombardiere [[Tupolev Tu-22M]], in grado di volare ad alta velocità, ma a bassa quota sfuggendo ai radar. Questo salto qualitativo degli armamenti da teatro trovava la NATO completamente impreparata e priva di armamenti in grado di controbilanciare lo squilibrio e di fornire, in caso di attacco una risposta simile, per cui l'unica reazione in caso d'attacco avrebbe dovuto manifestarsi tramite il lancio di [[Missile balistico intercontinentale|missili intercontinentali]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Rapporti est-ovest 1977-79 La vicenda degli euromissili|autore=Antonio Ciarrapico|rivista=Rivista di Studi Politici Internazionali|volume=Vol. 69|numero=No. 3 (275)|anno=2002|mese=Luglio-Settembre|editore=|pp=363-380|url=https://www.jstor.org/stable/42741307|cid=Ciarrapico}}</ref>.