Disastro di Černobyl': differenze tra le versioni
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Il '''disastro di Černobyl{{'}}''' è un [[incidente nucleare]] avvenuto nella [[centrale nucleare di Černobyl']] all'[[UTC+4|ora locale]] 1:23 del {{Data|26|04|1986}} in seguito all'esplosione del reattore 4. È ritenuto il più grave incidente della [[storia dell'energia nucleare]] e l'unico, insieme a quello di [[disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi|Fukushima del 2011]], a essere classificato al settimo livello, il massimo, della [[scala INES|scala di catastroficità INES]].
Nonostante il nome del luogo con cui il disastro passò alla storia, una località a circa {{M|100|ul=km}} a nord di [[Kiev]], nell'allora [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina]] poco distante dal confine con la [[Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa|Bielorussia]], l'impianto ricade nella municipalità di [[Pryp"jat']], da cui dista circa {{M|3|ul=km}}, mentre [[Černobyl']] ne dista circa 18. Dal 1986, Pryp"jat' è una [[città fantasma]] e Černobyl' si è notevolmente spopolata.
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I tentativi disperati degli operatori della centrale di raffreddare il nocciolo immettendo acqua nell'unità non avevano ottenuto alcun risultato; al contrario era stato allagato con acqua contaminata radioattiva il seminterrato delle unità 3 e 4 e si era favorita la formazione di vapore radioattivo, la nebbia osservata dai pompieri, che fuoriusciva continuamente dal cratere.<ref>A. Higginbotham, ''Mezzanotte a Cernobyl'', pp. 152-153.</ref> L'unità 4 inoltre era ancora incandescente ed emetteva aerosol radioattivi; sul fondo c'erano ancora delle fiamme. Legasov calcolò che le temperature avessero ormai raggiunto i 1.000 °C, e che ci fosse il rischio di fusione dei rivestimenti del combustibile e dell'uranio stesso del reattore con ulteriore incremento della radiazione; l'incendio della grafite sarebbe potuto continuare per due mesi con conseguenze catastrofiche a livello planetario.<ref>A. Higginbotham, ''Mezzanotte a Cernobyl'', pp. 178-179.</ref> Era quindi assolutamente necessario spegnere l'incendio sul fondo del cratere e interrompere l'emissione radioattiva sigillando il reattore.
Le operazioni di spegnimento dell'incendio si rivelarono fin da subito estremamente difficili: gli elicotteri erano costretti a sorvolare il fumo radioattivo ed avvicinarsi a breve distanza per sganciare migliaia di tonnellate di [[boro]], silicati, sabbia e [[dolomia]], materiali adeguati per soffocare un incendio di tale natura poiché particolarmente efficaci nella schermatura delle radiazioni e soprattutto secchi, così da non produrre colonne di vapori radioattivi. L'uso della sabbia "convertì" il combustibile nucleare in [[
Le altissime temperature raggiunte (oltre 1.200
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