Cristoforo Colombo: differenze tra le versioni
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La casa genovese, sita in Vico Diritto di Ponticello angolo Via Dante nel quartiere [[Portoria]], vicino a [[San Vincenzo (Genova)|San Vincenzo]] di [[Genova]], venne distrutta durante il [[Bombardamento navale di Genova (1684)|bombardamento navale francese del 1684]], e fu quindi ricostruita nei decenni successivi<ref name="sagepgiornata">''Una giornata nella città'', a cura di Corinna Praga e Laura Monaco, Sagep Editrice, Genova, 1992, p. 14.</ref><ref name="itinerari">[http://www.ortidicarignano.it/files/seiitinerariinportoria.pdf Casa di Colombo], da Alfredo Preste, Alessandro Torti, Remo Viazzi, ''Sei itinerari in Portoria'', Grafiche Frassicomo, Genova, 1997, riportato dal sito ortidicarignano.it</ref>.
Altre fonti lo danno nato sempre nella [[Città metropolitana di Genova]], ma questa volta a [[Cogoleto]], presso Via Rati 28. Secondo questa versione, Cristoforo Colombo avrebbe lasciato molto presto Cogoleto per intraprendere la via del mare.<ref>Archivio Stato Genova. Atto di procura del 30 settembre 1452. Notai Antichi n. 1584, not. A. De Franchi.</ref> Assumono grande importanza anche le parole scritte da Cristoforo Colombo nel 1501, in una lettera indirizzata ai reali di Spagna, in cui egli così si esprime: "''Muy altos Reyes: de muy pequena hedad entre en la mar navegando y lo he
''fasta oy''".<ref>BN. Ms: Res. 21 f. 7r. La lettera è pubblicata a pag. 444 sgg. nel volume ''Cristobal Colon. Textos y documentos completos'', Edicion de Consuelo Varela, Nueva Cartas: Edicion de Juan Gil, Alianza Universidad, 1997.</ref> Di fatto Colombo afferma di aver iniziato a navigare sin dalla giovanissima età e di non aver fatto altro. Quindi Cristoforo Colombo di Genova, poi trasferitosi a Savona, non potrebbe essere lo scopritore: infatti, come attestano i documenti conservati nella Sala Colombiana dell'Archivio di Stato di Genova, nel periodo 1470/1472 quest'ultimo è ancora sotto tutela paterna ed esercita l'arte di tessitore di panni.<ref>Archivio Stato Genova, Not. Nicola Raggio, filza 2, anno 1470, n. 905, atto del 31 ottobre 1470, nel quale Cristoforo Colombo, figlio di Domenico maggiore di diciannove anni, agisce con il consenso del padre per saldare una partita di vino.../ Archivio Stato Savona, Not. Tommaso Del Zocco, 1327-1 c. 358 v., nel quale Domenico, lanaiolo abitante a Savona, e suo figlio Cristoforo dichiarano di dovere a Giovanni Signorio centocinquanta lire di genovini per sette cantari di lane.</ref>
Altre versioni ancora lo danno nato sempre in altre località della [[Riviera di Ponente]] ligure, ma i documenti storici sono scarsi. Fonti più certe confermano comunque i primi anni d'infanzia sicuramente a Vico Diritto di Ponticello di [[Genova]], e le informazioni storiche diventano ancor più attendibili a partire dal 1470, quando la famiglia si trasferì a [[Savona]], dove rimase almeno fino al 1484, prima presso Contrada San Giuliano (Via dei Cassari), in una casa oggi inesistente, poi nel quartiere [[Legino]], in un podere situato in Via Belvedere di [[Valcada]]<ref>"Gli antenati di Colombo vivevano sulle alture di Sori", di Edoardo Meoli, articolo giornalistico pubblicato su ''[[Il Secolo XIX]]'', 5 dicembre 2008, p. 11</ref>.▼
▲Altre versioni ancora lo danno nato sempre in altre località della [[Riviera di Ponente]] ligure, ma i documenti storici sono scarsi. Fonti più certe confermano comunque i primi anni d'infanzia sicuramente a Vico Diritto di Ponticello di [[Genova]], e le informazioni storiche diventano ancor più attendibili a partire dal 1470, quando la famiglia si trasferì a [[Savona]], dove rimase almeno fino al 1484, prima presso Contrada San Giuliano (Via dei Cassari), in una casa oggi inesistente, poi nel quartiere [[Legino]], in un podere situato in Via Belvedere di
Pare che il giovane Colombo non frequentasse la scuola, ma tutte le nozioni gli furono impartite dal padre, che voleva avviarlo al proseguimento dell'attività commerciale. Cristoforo però, insieme al fratello [[Bartolomeo Colombo|Bartolomeo]], si interessò principalmente di [[geografia]] e [[cartografia]]<ref>
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L'occasione per le sue imprese navali arrivò nel 1472 quando, contro il parere del padre, accettò di entrare nelle flotte al soldo del Re [[Renato d'Angiò|Reynel Renato d'Angiò]] per contrastare le navi aragonesi nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo occidentale]], quindi di lavorare come mercante marittimo al servizio delle famiglie genovesi [[Centurione (famiglia)|Centurione]], [[Di Negro]], [[Imperiale (famiglia)|Imperiali]] e [[Spinola]]<ref>Il figlio Fernando raccolse nelle sue ''Historie'', datate 1564, alcuni racconti che riguardavano la vita del padre, soggetti a molte critiche, come quella contro il racconto secondo cui Cristoforo, comandante di vascello, esegue l'incarico, affidatogli da Renato d'Angiò, di recarsi a [[Tunisi]] per recuperare la [[galeazza]] aragonese ''Ferrandina'' (si veda per dettagli {{Cita|Granzotto|pp. 43-46}} e il dettaglio dell'operazione in {{Cita|Roselly de Lorgues|I, p. 74}}) e contro l'affermazione che avesse frequentato l'[[Università di Pavia]]. Si osservi a tal proposito {{Cita|Reta|p. 9}}, critiche in {{Cita|Spotorno|p. 112}}</ref>. In questo periodo, per le sue ottime qualità, ottenne il grado di Comandante di Vascello, imparando velocemente il [[castigliano]] e il [[Lingua portoghese|portoghese]]. Nel 1473 partì alla volta dell'isola di [[Chio (isola)|Chio]] in [[Grecia]], navigando con la ''Roxana'', e lì vi abitò per circa un anno<ref>Cristoforo annotò i dettagli del viaggio su un margine di un libro. {{Cita|Granzotto|p. 41}}</ref>, alternando dei periodi di navigazione nell'[[Mar Egeo|Egeo]], nel [[Mediterraneo]], le coste del [[Portogallo]] e brevi ritorni in [[Liguria]]. Durante i suoi viaggi latinizzò il suo nome (com'era usanza del tempo) nelle firme che poneva su lettere e documenti; in seguito utilizzò come firma anche il nome in [[Lingue castigliane|lingua castigliana]], ovvero Cristóbal Colón.<ref>{{Cita|Irving 2008|p. 5}}.</ref>. <br/>
Il 31 maggio 1476 partì da [[Noli]] ([[provincia di Savona|SV]]) sulla ''Bechalla'' della [[Repubblica di Genova|repubblica marinara di Genova]], comandata da
Lungo la rotta però, la flotta fu attaccata da corsari francesi al largo di [[Capo Vincenzo]] ([[Portogallo]]), dove Colombo riuscì a rifugiarsi a [[Lagos (Portogallo)|Lagos]], nel [[Portogallo]] meridionale<ref>Colombo era su una delle cinque navi attaccate dal corsaro [[Guglielmo Casenove]] detto Coullon de Vieux. Il nome Coullon in gallico si traduce con Colombo dando origine a diversi fraintendimenti nella loro identificazione. Nella battaglia che seguì il corsaro perse alcune imbarcazioni, tre i Genovesi. La nave su cui viaggiava Cristoforo subì molte perdite, mentre egli si salvò nuotando sino a raggiungere le rive del Portogallo, giungendo vicino a [[Lagos (Portogallo)|Lagos]]. {{Cita|Colón|pp. 170-171}}; {{Cita|Taviani|p. 495}}</ref>. Da lì, qualche mese dopo riuscì a ripartire alla volta di [[Galway]] ([[Irlanda]]), raggiungendo anche l'[[Islanda]], probabilmente nella primavera del 1477<ref>Lord Dufferin nelle ''Lettere dalle latitudine nordiche'' (''Lettres from high latitudes'') affermava che nel febbraio 1477 era giunto a [[Reykjavík]] un marinaio genovese proveniente da Bristol. Si veda anche {{Cita|de Lollis 1895|p. 46}}</ref>.
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