Publio Muzio Scevola (console 133 a.C.): differenze tra le versioni

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'''Publio Muzio''' o '''Mucio Scevola''' ([[II secolo a.C.]] - [[115 a.C.]], latino: ''Publius Mucius Scaevola'' è stato un politico ed insigne giurista romano durante l'[[Repubblica Romana|epoca repubblicana]]. Fu [[tribuno della plebe|tribuno]] nel [[141 a.C.]], [[pretore (storia romana)|pretore]] nel [[136 a.C.]] e [[console (storia romana)|console]] nel [[133 a.C.]].
 
Durante il suo consolato, [[Publio Cornelio Sciopione Nasica Serapio]] si oppose a [[Tiberio Sempronio Gracco (tribuno della plebe 133 a.C.)|Tiberio Gracco]] nella corsa ad un secondo mandato di tribuno. Muzio aveva una predilezione per Gracco, poiché era più propenso ad ascoltare i desideri della popolazione. Sciopione continuò a protestare e fece mobilitare la criminalità che uccise Gracco. Nonostante ciò Muzio non prese provvedimenti.
 
Divenne ''[[pontifex maximus|pontefice massimo]]'' nel [[131 a.C.]] dopo la morte di suo fratello, [[Publio Licinio Crasso Muciano]]. Fu l'ultimo pontefice che pubblicò gli ''annales maximi'', una lista degli eventi accaduti nel corso dell'anno.