Circuito di Suzuka: differenze tra le versioni
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Costruito all'interno di un parco giochi dalla [[Honda]] nelle vicinanze della città di [[Suzuka]] in [[Giappone]] come tracciato da utilizzare nei test, Suzuka è diventato, negli anni '80, un appuntamento fisso per la Formula 1 ed in seguito per il [[motociclismo|motomondiale]]. Lungo 5860 m, il tracciato giapponese è uno dei più spettacolari grazie alla varietà delle sue curve (si passa da tornanti come l'''Hairpin'' a curvoni veloci come la ''130R''), infatti è sempre stato amatissimo dai piloti che vi hanno corso. In questi 5860 metri sono rinchiuse tutte le difficoltà che un corridore possa volere: saliscendi, chicane, "esse" veloci, tornantini, curvoni mozzafiato. In più c'è un particolare che, come già detto, rende la pista inconfondibile: è infatti l'unica nella storia della Formula 1 ad avere una conformazione ad 8. Ovvero ci sono un sottopasso con relativo cavalcavia. Nonostante la bellezza del tracciato, a Suzuka è sempre stato problematico superare.
Grazie alla sua posizione nel calendario, storicamente posta a fine Campionato, Suzuka è stata spesso determinante al fine dell'assegnazione del titolo. L'edizione 1987, ricordata anche per il ritorno alla vittoria della Ferrari dopo un lungo digiuno, laureò per la terza volta campione del mondo [[Nelson Piquet]], agevolato nell'impresa dall'incidente che mise k.o. nelle prove il suo compagno di squadra [[Nigel Mansell]], unico altro contendente. L'anno successivo [[1988]] vide il primo trionfo iridato di [[Ayrton Senna]] su [[Alain Prost]], nel primo di una serie di duelli che avrebbero infiammato la Formula Uno di quegli anni. Epico ciò che accadde al Gran Premio del Giappone del [[Formula 1 Anno 1989|1989]]: all'ultima variante, un tentativo di sorpasso di [[Ayrton Senna]] sul compagno di squadra [[Alain Prost]] si risolse in un discusso incidente. Mentre il francese scendeva dalla sua vettura, ritirandosi, il brasiliano si faceva spingere dai commissari, e ripartiva tagliando la chicane. Fermatosi ai box per
Passò alla storia anche ciò che successe l'anno dopo: Senna tentò ancora di sorpassare l'avversario Alain Prost (passato nel frattempo alla Ferrari) e i due si scontrarono, finendo così la propria corsa. Quell'incidente valse a Senna il secondo titolo mondiale, che divenne un fantastico tris nel [[1991]], quando riuscì a piegare, stavolta, le velleità di [[Nigel Mansell]], uscito di pista nei primi giri.
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