Lavatrice: differenze tra le versioni
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==Storia==
Il primo esemplare di macchina per lavare fu sviluppato nel [[1767]] da un [[Teologia|teologo]] di [[Ratisbona]], [[Jacob Christian Schäffern]].
I primi modelli di macchine meccaniche risalgono alla fine del [[XIX secolo]]; come è accaduto per moltissime invenzioni, ci si è inizialmente ispirati a meccanizzare il processo manuale: le prime lavatrici, infatti, furono concepite come macchine atte a "sfregare" i panni, simulando così l'effetto manuale del modo più diffuso di lavare la biancheria. Le macchine così realizzate, il cui movimento fu inizialmente manuale, poi elettrico, presentavano però l'evidente svantaggio di provocare un
Dopo la [[seconda Guerra Mondiale]], lo slancio industriale che caratterizzò soprattutto l'Europa occidentale vide nascere nuove esigenze e desiderio di benessere: a livello domestico (anche per il ruolo della donna che stava considerevolmente cambiando, soprattutto in Italia) le industrie elettromeccaniche iniziarono una fervida attività di ricerca e produzione di lavatrici. La Germania, che già prima della guerra aveva iniziato la produzione di lavatrici, riprese continuando sulla scia della tecnologia inizialmente adottata, che vedeva una decisa scelta per i modelli a cestello ad asse orizzontale. le lavatrici tedesche, anche prodotte dopo la guerra, erano però caratterizzate da notevoli problemi statici, poiché prive di sospensioni (la vasca era solidale con la scocca della macchina) che ne rendevano piuttosto complicata l'installazione: dovevano infatti essere fissate al pavimento. Erano però le macchine più evolute esistenti, dotate già di automatismi (timer, pressostato) che ne consentivano il funzionamento in maniera pressoché autonoma. In Italia, invece, si adottò inizialmente il modello americano, con agitatore ad una vasca e mangano per la strizzatura (Candy modello 50, prodotta nel 1947), poi il modello classico a due vasche, semi-automatico (Candy bi-matic, prodotta nel 1957, Rex-Zanussi mod. 250, prodotta alla fine degli anni '50) e, con l'adozione anche in Italia dei timer, finalmente i modelli automatici (Candy Automatic, 1959, Rex-Zanussi modello 260 etc.) ulteriormente evoluti nelle superautomatiche a seguito dell'adozione delle vaschette per il detersivo separate (per pre-lavaggio, lavaggio, additivi di risciacquo). Le lavatrici hanno raggiunto la maturità di prodotto e la ricerca, negli anni successivi, si è concentrata sull'[[efficienza energetica]] (riduzione consumo di acqua ed energia elettrica)
1. l'orientamento prevalente verso l'utilizzo di tessuti misti o interamente sintetici, colorati, che "si sporcano meno" e "si lavano più facilmente" ha comportato la necessità di sviluppare programmi di lavaggio sempre più a medie-basse temperature e la pressoché totale abolizione del "prelavaggio";▼
2. i detersivi, sempre più efficaci, contribuiscono decisamente alla riduzione dei tempi e dell'azione di lavaggio.▼
▲* '''1.''' - l'orientamento prevalente verso l'utilizzo di tessuti misti o interamente sintetici, colorati, che "si sporcano meno" e "si lavano più facilmente" ha comportato la necessità di sviluppare programmi di lavaggio sempre più a medie-basse temperature e la pressoché totale abolizione del "prelavaggio";
▲* '''2.''' - i detersivi, sempre più efficaci, contribuiscono decisamente alla riduzione dei tempi e dell'azione di lavaggio.
==Le lavatrici moderne==
[[Immagine:Waschvollautomat Constructa 1950er.jpg|200px|right|thumb|Una lavatrice Constructa degli anni cinquanta]]
Tra tutti gli [[elettrodomestico|elettrodomestici]] moderni, la lavatrice è quello che ha maggiormente cambiato il modo di vita di tutti i giorni, dal momento che prima della sua diffusione il lavaggio degli indumenti assorbiva una grande quantità di tempo e di energia, soprattutto da parte delle donne. Per questo la lavatrice viene considerata un elemento importante nella storia dell'emancipazione femminile. (Sul ruolo sociale della lavatrice, v. Asquer 2007)
[[Immagine:Genova-quartiere_delle_Lavatrici-3.jpg|thumb|
La prima lavatrice elettrica fu lanciata negli Stati Uniti nel 1907. Attualmente esistono due tipologie di lavatrici:
*A carica dall'alto, nelle quali lo sportello di carico è posto sulla parte superiore della macchina. Solitamente sono di dimensioni minori rispetto alle lavatrici a carica anteriore e vengono semplificate le operazioni di carico e scarico della macchina.
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A partire dal maggio [[1999]], su tutte le lavatrici deve essere apposta l'etichetta di [[Classe di consumo energetico|"efficienza energetica"]] che suddivide le macchine in classi di efficienza energetica a seconda di una serie di parametri verificati in un ciclo di lavaggio di cotone a 60°. Le classi sono contraddistinte da lettere, alla classe A corrisponde la valutazione migliore.
I progressi nel campo della tecnologia hanno permesso recentemente di raggiungere macchine che sono state classificate nella classe A+ e A++.
▲[[Immagine:Genova-quartiere_delle_Lavatrici-3.jpg|thumb|center|500px|<center>'''Abitare in una lavatrice''' - La caratteristica struttura ''ad [[oblò]]'', tipica del diffuso elettrodomestico, che contraddistingue in maniera inconfondibile i balconi di un complesso edilizio situato sulla collina sovrastante l'[[autostrada dei Fiori]] in corrispondenza del quartiere di [[Pegli (quartiere di Genova)|Pegli]], alla periferia occidentale di [[Genova]], ha fatto guadagnare ad esso il nome di ''[[Prà|complesso delle Lavatrici]]''; un nucleo residenziale popolare molto discusso fino dalla sua edificazione a causa di alcuni difetti strutturali che ne hanno reso da subito precaria l'abitabilità.</center>]]
==Bibliografia==
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