Assedio di Metz: differenze tra le versioni
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{{Conflitto
|nome del conflitto=Assedio di Metz
|immagine=
|didascalia=
|parte_di=[[Guerra franco-prussiana]]
|data=[[3 settembre]] - [[23 ottobre]] [[1870]]
|luogo=[[Gravelotte]], [[Francia]]
|esito=Decisiva vittoria prussiana
|schieramento1=[[Secondo impero francese]]
|schieramento2=[[Prussia]]
|comandante1=[[François Achille Bazaine]]<ref> Bazaine si arrese di sua volontà poco prima della conclusione dei combattimenti</ref>
|effettivi1=180.000 uomini
|effettivi2=188.332 uomini
|perdite1=Quasi tutti catturati, il resto morti o feriti
|perdite2=Sconosciute
}}
L''''assedio di Metz''' ebbe luogo fra il [[3 settembre]] ed il [[23 ottobre]] [[1870]], ed impegnò quasi la metà dell'esercito francese al comando del maresciallo di Francia [[François Achille Bazaine]].
{{Campagnabox Guerra franco prussiana}}
==Antefatto==
Nell'[[agosto]] del 1870 l'esercito francese era diviso in due corpi principali: l'armata del maresciallo di Francia [[Patrice de Mac-Mahon]], concentrata a [[Châlons-en-Champagne]] (presso la quale si era trasferito lo stesso [[Napoleone III]]) e l'armata del [[Reno]], guidata da un secondo maresciallo di Francia,
Dopo aver impedito l'accerchiamento il [[16 agosto]] ([[battaglia di Mars-la-Tour]]), il Bazaine rifiutò di impegnare l'interezza delle proprie truppe nella successiva azione prussiana il 18 agosto ([[battaglia di Gravelotte]]), venendo così spinto, pur disponendo ancora di forze ingenti, in una posizione strettamente difensiva nella piazzaforte di Metz.
Con l'armata del Reno condannata a subire una battaglia di assedio, i Prussiani poteva ora permettersi di indirizzare forze ingenti verso l'armata del Mac-Mahon e lo stesso imperatore Napoleone III.
==L'inizio dell'assedio==
Il ripiegamento del Bazaine su Metz consentì ai Prussiani di completare l'accerchiamento di Metz il [[20 agosto]], tagliando il telegrafo e la strada ferrata Metz-Thionville. L'assedio ha inizio ufficialmente dal [[3 settembre]], tenuto dalla II armata prussiana, comandata dal principe [[Federico Carlo di Prussia]].
▲[[Federico Carlo di Prussia]].
Il fatto che metà dell'esercito francese (140
L'armata così battuta venne costretta alla resa il 2 settembre. ==Le “trattative segrete” del Bazaine==
Dalla caduta di Sedan, Bazaine si trovò a capo dell'unica forza armata francese effettivamente organizzata, e immaginò per sé stesso un ruolo diverso, politico piuttosto che militare, certamente da avversario piuttosto che da sostenitore della neonata Repubblica Francese, erede del secondo impero cessato con l'abdicazione di Napoleone III il [[2 settembre|2]]-[[3 settembre]].
I Prussiani, tuttavia, sapevano della debolezza della posizione politica del maresciallo, temevano la mobilitazione in corso nel resto del Paese, che minacciava di costituire una nuova armata forse capace di riequilibrare, almeno un poco, le sorti del conflitto e miravano, ormai, ad un obiettivo ambizioso: non più solo il consenso francese alla riunificazione tedesca, ma anche un consistente arrotondamento territoriale.
La prosecuzione dell'assedio di Metz, tuttavia, offriva ai francesi l'indubbio vantaggio di tenere impegnata la II armata prussiana, mentre il resto dell'esercito invasore era concentrato nell'assedio di [[Parigi]]:
==La inopinata resa di Metz==
Il Bazaine era certamente informato di questa situazione e forte, ancora, di una armata imponente.
Gli effetti della resa apparirono, da subito, dirompenti:
==Epilogo==
Quasi subito il Bazaine viene accusato di tradimento, in un proclama emessa dal ministro della guerra [[Leon Gambetta]].
==Voci correlate==
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